Cover Art again - Profondo Rosso
A cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, mercoledì 14 giugno 2023 - Nella storia dell'arte europea, il rosso ha avuto fortune alterne, visto che, soprattutto dal barocco in poi, venne associato al peccato e all'inferno, ma non si può dire lo stesso per il periodo medievale e rinascimentale nonché per la preistoria, difatti era il colore preferito delle pitture rupestri quasi sempre realizzate in ocra rosso e proprio per questo colore sopravvissute fino a noi (foto 1). Leggi tutto
COVER ART again - Mostri in Copertina
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 13 marzo 2023 - Nel rock e non solo in quell’ambito specifico, sia gli artisti che i grafici a cui essi si sono rivolti spesso e volentieri hanno usato immagini ributtanti o comunque mostruose per attirare l’attenzione del fruitore di vinili, certamente tenendo presente il mondo dell’arte specie quella pre-rinascimentale ancora legata ad immagini medievali ma anche quella del ‘900 più espressionista. Leggi tutto ...
Cover art again - La Censura e il Rock
Nicola Maria Spagnoli
Roma, venerdì 6 gennaio 2022 - Da che mondo è mondo la censura, si sa, è sempre esistita in tutti i campi ed anche in campo musicale i bacchettoni hanno infierito anche se in questa sede per fortuna trattiamo solo le immagini, o ovvero le copertine dei dischi e non specificatamente i testi. Partiamo dagli anni recenti cioè dagli anni 50 del secolo scorso quando le copertine sono state applicate a protezione del supporto sonante, anzi inventate per meglio attirare il fruitore, poiché inizialmente non esistevano affatto. Leggi tutto
Cover Art again -Copertine & Religione
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, 9 dicembre 2022 - Anche la religione a volte è entrata nel rock o almeno nella musica fatta da personaggi del rock in maniera esplicita o velata e comunque rappresentata, cosa che in questa parziale ricerca di più ci interessa, nelle copertine. Certo qui non staremo ad esaminare o a ricordare tutte le pubblicazioni strettamente religiose o quelle dedicate per esempio al Natale in quanto moltissimi a quell’evento si sono dedicati, Dylan compreso, con risultati quasi sempre standard e non certo esaltanti sia nel contenuto che nelle, in genere, copertine quasi sempre dozzinali. Leggi tutto
Cover Art again - Coemeteria ...copertine cimiteriali
a cura di Nicola Maria Spagnoli
Roma, 31 ottobre 2022 - Non perché siamo nel periodo, ma si dirà: se non ora quando? Oggi trattiamo le copertine più note che illustrano l’argomento in oggetto soprattutto perché nel rock ne siamo sommersi, specialmente in certi filoni in cui si finisce per sconfinare nel trash se non addirittura nel comico. Evitando quindi quelle particolarmente trucide tipo le molte degli Iron Maiden e soci partiamo dal significato della parola del titolo, in latino che è più consona, che deriva dal greco come sa chi ha fatto il classico ovvero dal koimerion che letteralmente vuol dire luogo di riposo e dal verbo koiman = fare addormentare. Leggi tutto ...
Cover Art again - Ritratti e autoritratti
Roma, lunedì 18 luglio 2022 - Nella miriade di musicisti che si sono scoperti o ad un certo punto riscoperti pittori, dobbiamo sinceramente dire che non ce n’è stato uno che abbia surclassato quello che lo stesso avesse in precedenza, o anche dopo, fatto con la musica e quindi che sia passato alla storia anche per quest’arte. Cominciando dal nostro Paese certamente molti si sono adoprati con gli strumenti diversi da quelli musicali quali pennello o almeno matita, su carta o su tela ed alcuni addirittura hanno osato l’autoritratto di cui in questo momento trattiamo e per giunta l’hanno utilizzato per i loro lavori musicali. Leggi tutto
Cover Art again - Copertine multi-foto
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, mercoledì 13 aprile 2022 - Dopo le solite foto sulle copertine di gruppi o di singoli artisti dalla nascita del vinile fino agli inizi degli anni ‘60, a lungo andare ovvie e scontate, qualche graphic designer sulla scia del’arte di Andy Warhol, incominciò a farne qualcuna diversa, per esempio a moltiplicare le immagini ed appunto la prima copertina dei Beatles, nel loro terzo album, fu realizzata in questo modo, diciamo, innovativo. Leggi tutto
Cover Art again: Copertine a Fumetti
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, mercoledì 2 marzo 2022 - Un escursus sulle copertine discografiche a fumetti non poteva iniziare, anche se ce ne furono diverse e variegate prima, che dalla mitica Cheap Trills del 1968, il secondo disco dei Big Brother & Holding Company che lanciò l’inarrivabile Janis Joplin. Molto si deve anche e appunto alla curiosa copertina che illustrava i vari brani (foto 1), un fumetto dello statunitense Robert Crumb, fondatore di riviste underground e già celebre per il personaggio di Friz the Cat, personaggio un po’ zozzone che riscosse una certa popolarità anche da noi. Leggi tutto
Cover Art again: Gordon Faggetter vs. Patty Pravo
Roma, martedì 4 gennaio 2022 - Di questo artista, nonché musicista, vogliamo privilegiare per le motivazioni che diremo, innanzitutto la copertina del terzo long playing di Patty Pravo, l’omonimo del 1970 generalmente conosciuto come Cimiteria per l’ambientazione figurativa (fig. 1), in cui vediamo una Nicoletta Strambelli gotica e quasi orrifica in mantello e cappuccio bianco con annessa personale lapide celebrativa circondata da rovi su sfondo di cipressi ma, meno male, almeno con un cielo che riscatta la composizione soprattutto per i delicati profili, sempre disegnati, della cantante a forma di nuvole. Leggi tutto
Cover Art again: Joy Division / New Order nell'arte di Peter Saville
Nicola M. Spagnoli
Roma, domenica 26 dicembre 2021 - Per la loro propensione depressiva nel modo di suonare e di cantare (il cantante leader, suicida appena ventitreenne, non vide nemmeno completato il loro secondo album e quindi per i giovani post punk degli anni ’80 finì doverosamente fra i miti generazionali alla stregua di Jim Morrison, Hendrix, Joplin etc.), i Joy Division catturarono fin dal primo lavoro l’attenzione di una generazione che oggi viene definita apocalittica. Leggi tutto
Cover Art again: Ames Bros Vs Metallica & Pearl Jam
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 16 novembre 2021 - Abbiamo sempre ammirato la grafica rock made in Gran Bretagna dove c’è sempre stata comunque, storicamente, una vera e propria prevalenza per quella delle copertine dei dischi, con studi grafici che hanno fatto la storia fino a diventare vere istituzioni specie nel periodo progressive, un esempio su tutti lo studio Hipgnosis del mitico Storm Thorgerson, in America c’è sempre stato, piuttosto, un dominio della grafica poster e questo fin dagli albori del rock per passare al periodo più interessante e popolare, quello psichedelico e per finire, ma non è finita, a quello heavy. Leggi tutto
Cover Art again: Smashing Pumpkins - Mellon Collie and the infinite Sadness (1995)
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, mercoledì 30 giugno 2021 - Premetto che questo articolo me l’ha ispirato Mbappè o almeno da quello che ho letto dagli articoli pubblicati dopo la partita Francia- Svizzera riguardo la sua infinita tristezza per il mancato rigore, quindi ho pensato subito al titolo di questo disco. Gli anni novanta non sono certamente quelli che amo di più nella storia del rock ma questo disco mi colpì, allora, soprattutto per la copertina atipica e per le belle illustrazioni dell’allegato libretto. Leggi tutto
Cover Art Again - Mina: Facile (2009)
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, giovedì 10 giugno 2021 - Di Mina, a parte il periodo storico degli anni 60 e inizio 70 che era musicalmente accattivante, ho collezionato mio malgrado quasi tutti i suoi dischi anche successivi ma soltanto per merito delle copertine di Mauro Balletti, difatti il contenuto, a parte qualche sprazzo di luce qua e là, si faceva sentire al massimo un paio di volte e basta. Questo LP e Cd è del 2009 e naturalmente non sfugge alla media qualitativa standard della tigre a riposo con canzoni di poco superiori al precedente lavoro che era Bau ma stavolta con un po’ di carica erotica in più ... Leggi tutto
Cover Art again: Capsicum Red - Appunti per un’Idea Fissa (1972)
di Nicola Maria Spagnoli
Roma, mercoledì 7 aprile 2021 - Un solo album per questo gruppo che passato quasi inosservato ai tempi, nel 1972, fu in seguito molto ricercato e più volte ristampato sia in cd che in vinile soprattutto per il fatto che uno dei fondatori era Red Canzian che, oltre all’idea di questo peperone rosso, come tutti sanno ebbe con i Pooh una carriera ed una popolarità che arriva ai giorni nostri. Qui non ci interessa naturalmente la carriera del superpopolare gruppo dei Pooh pop di cui ci siamo interessati solo all’inizio, ai primi 45 giri ed anche vinili ma della musica e della copertina di questo disco che fa parte a pieno titolo della storia del nostro progressive. Leggi tutto
Cover Art again: Robert Wyatt
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 7 dicembre 2020 - ll titolo doveva essere Alfreda Benge che da quasi cinquant’anni è la moglie di Robert Wyatt (foto 1), collabora con lui a molti testi dei suoi capolavori e a volte anche come voce ma soprattutto è colei che ha disegnato tutte le sue copertine a partire dall’epocale Rock Bottom che per molti è il disco più importante del rock di sempre. Naturalmente lei non è nota ai più ma è sicuramente ugualmente importante per essere stata, oltre a tutto ciò sopra descritto, anche la Musa e la guida del nostro musicista che da quando cadde dal quarto piano di una appartamento durante una festa fu costretto a vivere tutta la vita su una sedia a rotelle. Leggi tutto
Cover Art again BANDABERTE’ (1979) Loredana Bertè
A cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, venerdì 11 settembre 2020 - La Bertè oggi come oggi da alcuni detrattori è considerata sì una cantante dotata ma viene beffeggiata anche come la cantante pazza o una pazza che canta, a torto. Le sue vicissitudini certamente non sono state tutte felici da parte famigliare (la sorella Mia Martini morta in circostanze mistreriose, senza contare le disillusioni personali, sentimentali e artistiche). Leggi tutto
Cover Art again: Anthony Phillips e l’arte di Peter Cross
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, venerdì 15 maggio 2020 - Molti si chiederanno chi è Anthony Edwin Phillips e chi Peter Cross, bene! Iniziamo dal primo. Chitarrista e cantante, in arte si fa chiamare senza il secondo nome ovvero semplicemente Anthony Phillips ed così che è conosciuto, poco in verità, in campo rock (specie quello progressive ci tengo a precisare) ma più per aver fatto parte dei Genesis fino al 1970 esattamente in From Genesis to Revelation e nel capolavoro Trespass ma che subito dopo, si dice, colto da fobia del palco o più verosimilmente per divergenze con Peter Gabriel, vallacapì, preferì abbandonare il gruppo.Leggi tutto
Cover Art again: The Little Feat & Neon Park
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 24 marzo 2020 - Come lo studio di grafica creativa inglese Hipgnosis fu sinonimo di Pink Floyd, Led Zeppelin etc. così Martin Muller, californiano classe 1940, pittore, illustratore e grafico, che aveva adottato il nome Neon per la sua naturale predilezione per i colori elettrici, fu sinonimo di un gruppo americano in particolare, i Little Feat! Muller dopo una lunga gavetta come creatore di poster per i concerti all’Abalon Ballrom di San Francisco del celebre collettivo Family Dog e poi per i Dancing Food
Cover Art again: Le Quattro Stagioni di Don Backy (1968)
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 24 febbraio 2020 - Don Backy è uno di quei cantautori ingiustamente, non dico, dimenticato ma almeno non sufficientemente valorizzato come si doveva pur avendo avuto una produzione vastissima in più campi, non solo in quello della canzone. Renzo Arbore a tal proposito scrisse e dichiarò che le sue melodie sono arie tipicamente italiane, accordi tratti dai nostri vecchi canti folkloristici uniti ad una genuina vena poetica e aggiungerei che la stessa cosa fu fatta da Lucio Dalla e da Francesco DeGregori ma con ben altro riscontro. Leggi tutto
Cover Art again: Gianmaria Testa - Prezioso (2019)
a cura di Nicola M. spagnoli
Roma, venerdì 14 febbraio 2020 - Un cantautore da non dimenticare! Una fortuna per noi che alla fine delle scorso anno siano state recuperate queste preziose incisioni casalinghe per merito della moglie del musicista, prematuramente scomparso nel 2016, e di Roberto Barillari, 11 brani quasi tutti registrati con solo l’accompagnamento della sua chitarra ma che ci immergono nel suo mondo intimista e particolare. Leggi tutto
Cover Art again: Francesca Sundsten e le copertine crimsoniane
A cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 6 gennaio 2019 - Prima di affrontare l’argomento specifico parliamo un po’dell’artista che in pratica ha rilanciato lo storico gruppo apripista del progressive rock nella sua ottava reincarnazione in doppio quartetto, ovvero i King Crimson di Robert Fripp, dal 2014 a tutt’oggi. Come si sa i King Crimson hanno avuto fin dagli inizi artisti che hanno fatto storia disegnando le loro copertine e i loro poster a partire dall’esplosivo esordio del 1969 con il faccione urlante ideato dal giovane e sfortunato programmatore Barry Godberg (foto 1). Leggi tutto
Cover Art again Angelo Branduardi - La Pulce d'Acqua (1977)
A cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, giovedì 19 settembre 2019 - La Pulce d’Acqua è stato il secondo grande successo di Angelo Branduardi risultando uno dei dischi più venduti dell’anno 1978, pari se non superiore a quello della Fiera dell’Est del ’75, il terzo album del cantautore, anch’esso dalle vendite milionarie, e che aveva, cosa strana per un successo commerciale, anche vinto il premio della critica discografica italiana. Leggi tutto
Cover Art again: Sergio Endrigo - Mari del Sud (Fonit Cetra 1982)
Roma, lunedì 24 dicembre 2018 - Quale migliore occasione se non quella natalizia per pensare ad evadere dalla pazza folla e fare un viaggio lontano lontano, magari in barca a vela nei Mari del Sud? A questo mi ha fatto pensare rivedendo la copertina del disco di un nostro poeta, purtroppo un po’ dimenticato ultimamente, ma degno di stare nell’Olimpo dei fu al pari di Dalla e De Andrè: Sergio Endrigo. Una carriera iniziata in sordina da profugo dell’Istria ma con una vena, come dicevamo, poetica che aveva voglia di esprimersi e di emergere essendosi rifugiato da ragazzino e con la mamma a Brindisi a fine guerra, nel 1947. Leggi tutto
Cover Art again - Pierangelo Bertoli (Italia D'oro 1992)
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, venerdì 2 novembre 2018 - Pierangelo Bertoli è stato un grande protagonista del cantautorato italiano, di protesta e non solo, molte sue canzoni hanno fatto riscoprire l’autocoscienza, nonché la musica dialettale, la musica etnica, il rock e, nonostante il fatto che la poliomelite l’avesse colpito da bambino ha avuto grande determinazione, coraggio e soprattutto ha espresso la sua vena di musicista, la sua vena poetica e la rabbia che aveva dentro senza peli sulla lingua, sui dischi come nei concerti ed anche, con una certa fatica, in televisione. Leggi tutto
Cover Art again: Emerson, Lake & Palmer -Brian Salad Surgery(1973)
a cura di Nicola M. Spagnol
Roma, lunedì 17 settembre 2018 - Questa è certamente la copertina del celebre trio più famosa, la più riuscita, la più elaborata, in sintesi la copertina più importante ed anche la più inquietante per quello che è stato considerato l’apice degli Emerson Lake & Palmer, il loro quinto lavoro ed il disco della maturità, certamente il loro capolavoro sia per il pubblico che per la critica anche se da noi avevano fatto più effetto la Lucky Man del primo disco e la suite Tarkus dal secondo omonimo disco. Leggi tutto
Cover Art again: Pink Floyd - Animals (1977)
Roma, martedì 30 luglio 2018 - Hipgnosis, una casuale combinazione fra la parola Hip (nuovo, alla moda!) e il greco antico Gnosis (conoscenza!) ha dato vita allo studio inglese di design più celebre al mondo, creato da Storm Thorgerson e Aubrey Powell nel 1968 a cui si aggiunse, dal ’74, Peter Christopherson. Amici tutti e tre dei Pink Floyd, furono imposti alla casa discografica proprio dai nostri musicisti, fin dal primo disco.. Leggi tutto
Cover Art again - Pearls Before Swine - Balaklava (1968)
di Nicola M. Spagnoli
Roma, mercoledì 13 giugno 2018 - Tom Rapp certamente e' stato ed e' un tipo particolare, dal 1966 precorre i tempi e poi si rilassa, poi ancora fa dei capolavori e poi sparisce per un po’ ma rimane sempre e comunque un poeta, giusto allievo di Dylan e di Cohen (e qui troviamo una versione, anche se non esaltante, di Susanne) ma anche di Wendy Carlos (già Walter Carlos!) per la ricerca naturalistica e al cotempo rumoristica, insomma un poeta ed un musicista degno di questo nome nonostante sia, da avvocato quale è, un noto e sincero paladino dei diritti civili. Leggi tutto
Cover Art again - Dies Irae Formula Tre (1970)
a cura di Nicola Maria Spagnoli
Roma, Venerdì 11 maggio 2018 - L’esordio discografico della Formula Tre, dopo una gavetta come accompagnatori nei primi dischi di Lucio Battisti, avvenne nel 1969 con appunto un brano offerto dall’allora ormai già celebre cantautore. Si trattava di Questo Folle Sentimento, che fra l’altro fu il primo 45 giri della Numero Uno, la casa discografica fondata da Battisti, un brano ripreso in due parti nel fragoroso primo LP con un titolo, Dies Irae, derivante dalla celeberrima sequenza attribuita, ma non tutti concordano, al beato, ma solo per vox populi, Tommaso da Celano un frate francescano medievale con una ipnotica copertina dello studio Cesare Monti (foto 1). Leggi tutto
Cover Art again: Meat Puppets - No Strings Attached (1989)
A cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, giovedì 8 marzo 2018 - Stranamente il gruppo dei Meat Muppets è poco conosciuto da noi ma, in compenso, adorato da pochi intenditori, da quelli che amano il genere psichedelico ed anche il country moderno ovvero l’acid folk. Sono stati definiti i Grateful Dead del deserto ed in effetti alcuni loro strumentali sono adattissimi come soundtrack di improbabili viaggi sulle lunghe strade solitarie dell’Arizona e della California e il loro leader è definito, naturalmente anche lui, il Neil Young del deserto. Leggi tutto
Cover Art again: Comus - First Utterance (1971)
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 29 gennaio 2018 - Un gruppo quasi sconosciuto ma che ha fatto un primo disco davvero particolare, un disco che è entrato a pieno diritto nella storia del rock, anche nel progressive rock per alcuni ma non solo per il contenuto anche per Il nome scelto dal gruppo: COMUS (foto 1), un nome che potrebbe essere oggigiorno molto attuale se fosse usato invece dello spagnoleggiante movida, nel linguaggio comune, per definire le serate di molti giovani che vogliono divertirsi, bere e fare di tutto di più. Leggi tutto
Cover Art again: Osanna Palepolitana (Afrakà/Ma.Ra.Cash records)
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, giovedì 14 dicembre 2017 - Gli Osanna sono una formazione storica del rock italiano, legati da sempre allo stile Progressive con il passare degli anni, dei decenni diremmo, sono sempre rimasti fedeli alla linea e attivi per merito del fondatore storico e cantante Lino Vairetti. Non ho ancora ascoltato l’ultimo live Papè Satàn Aleppeche pure mi dicono molto bello ma con nella testa le potenti note del precedente doppio vinile live Prog Family in cui David Jackson lo storico sassofonista dei Van Der Graaf Generator fa la parte del leone entriamo in Palepolitana, l’ultimo loro lavoro in studio. Leggi tutto
Il Progressive Rock Italiano Part. 10 la fine della prima fase 1979
Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 14 novembre 2017 - La palma d'oro, nell'ultimo anno che segna la fine del Prog “storico” italiano (altrove era già finito da tempo), non può che essere assegnata ad "Andrè sulla luna" prima opera solista di un redivivo ex Pierrot Lunaire, Arturo Stàlteri. Anche il tastierista Cacciapaglia potrebbe stare in cima ma siccome ha già avuto, in questo breve riassunto, quattro anni prima la palma d’oro dovrà accontentarsi, per quest’anno, del secondo posto anche perché la sua fatica, indubbiamente notevole, è molto più vicina alla musica classica contemporanea piuttosto che al progressive rock in senso stretto. Leggi tutto
Il Progressive Rock Italiano Part 9 verso la fine della prima fase 1978
Nicola M. Spagnoli
San Marco in Lamis, martedì 7 novembre 2017 - Questo è un anno che sembra rinvigorire il Prog con un numero più elevato di dischi degni di attenzione, rispetto all’anno precedente i nomi classici sono sempre sulla breccia, alcuni di ritorno altri sempre ma i nomi nuovi sono pochi fra cui un misterioso tastierista che fa un disco quasi interamente strumentale alle tastiere, alquanto teutonico ma in giusto equilibrio fra avanguardia ed orecchiabilità che non raggiunge la popolarità ma desta curiosità e ammirazione. Leggi tutto
Il Progressive Rock Italiano Part. 8 (1977)
Nicola M. Spagnoli
Roma, domenica 29 ottobre 2017 - Al vertice del 1977 non poteva che esserci "Gudrun" il secondo ottimo disco dei Pierrot Lunaire con una nuova vocalist che non fa rimpiangere affatto la superba Donella del Monaco del primo disco che intanto diventa solista: la title track Gudrun comunque già da sola vale un'epoca. La Premiata Forneria con "Jet Lag" torna a volare alla grande, più evoluta, fresca ed accattivante, nel secondo disco americano con il nuovo, grandioso, vocalist Bernardo Lanzetti, veramente un lavoro da grandi professionisti, che nel panorama pre-agonizzante del Prog non poteva non piazzarsi al vertice. Leggi tutto
Il Progressive Rock Italiano Part. 7 la seconda fase (1976)
Nicola M. Spagnoli
Roma, sabato 14 ottobre 2017 - Il 1976 vede un Progressive Rock italiano ormai agli sgoccioli (il periodo d’oro è stato senza dubbio il precedente quadriennio!), anche se episodi interessanti e belli non mancano ed è per questo che abbiamo messo al primo posto il primo disco made in Italy completamente neo-canterburiano come quello dei Picchio dal Pozzo che rifacendo il verso a Robert Wyatt, ai Maching Mole, ad Hatfield & the North, ai Camel ed anche a Kevin Ayers almeno ci regalano brani piacevolissimi, freschi e spiritosi, in questo loro primo disco ancora oggi godibilissimo (ma anche in quelli successivi!). Leggi tutto ...
Il Progressive Rock Italiano: Gli anni d'oro (1975) part. 6
Nicola M. Spagnoli
Roma, giovedì 5 ottobre 2017 - Tre i capolavori assoluti del 1975, un tastierista collaboratore di Battiato (che con "M.lle le gladiator" si allontana un pò verso altri, più difficili, lidi avanguardistici) di formazione classica, Roberto Cacciapaglia, con "Sonanze" ci propone un sound alla Klaus Shultze ma più mediterraneo ed equilibrato del Krautrock mentre gli Opus Avantra realizzano con "Lord Cromwell" un altro capolavoro assoluto, nonostante la defezione di Donella del Monaco, in un vortice di suoni elettrici ed acustici e ritmi da capogiro. Leggi tutto
Il Progressive Rock Italiano: Gli anni d'oro (1974) part. 5
Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 12 settembre 2017 - Il 1974 vede l'affermazione critica e definitiva, ma certamente non ancora commerciale, di Battiato che con "Clic!" dalla semplicissima copertina in b/n quadrettata propone una musica travolgente che, tutt'oggi attualissima, viene spesso usata in Tv, quella di matrice rileyana di "Propiedad prohibita" con accanto esperimenti elettronici più sofisticati e complessi. Leggi tutto
Il Progressive Rock Italiano: Gli anni d'oro (1973) part. 4
Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 28 agosto 2017 - il 1973 è veramente l'anno d'oro per eccellenza del Prog italiano, l’anno che vede il miglior disco del Banco del Mutuo Soccorso, a tutt'oggi, visto che sono ancora più che mai vivi e vitali, con un mitico ed irraggiungibile brano, l’indimenticabile "Canto nomade" nel disco-capolavoro "Io sono nato libero". C'è l'esordio prorompente e maestoso degli Area (shocchante anche per la confezione) che certamente si gioca il primato dell’anno con il Banco e due, ben due, ma saranno purtroppo gli ultimi, splendidi dischi dei Jumbo ... Leggi tutto
Il Progressive Rock Italiano: Gli anni d'oro (1972) part. 3
Nicola M. Spagnoli
San Marco in Lamis, mercoledì 16 agosto 2017 - Nel 1972 la scelta si fa ardua e potremmo dire che come qualità un 10° posto di quest'anno (ma anche un 20°) cosi come nell'anno successivo, certamente equivale ad un primo assoluto degli anni "bui" mettiamo quelli fra il ‘78 e l’80. Gli esordi di Banco del Mutuo Soccorso o della Premiata Forneria Marconi certamente meriterebbero di più, ma come non segnalare prima una meteora sconvolgente come quella che fu il primo disco (buckleyniano anzichè no) di Alan Sorrenti oppure "Ys" del Balletto di Bronzo? Leggi tutto
Il Progressive Rock Italiano: Gli anni d'oro (1971) part. 2
Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 8 agosto 2017 - Nell'opinione comune, almeno a livello di vendite e di popolarità, il 1971 è l'anno delle Orme con "Collage" e dei New Trolls con il loro primo "Concerto grosso", ma la qualità vera, dicevamo, non si misura con i milioni (o migliaia) di copie vendute, e quindi mi sembrano più degne dei primi posti le opere-concept dei Trip o degli Osanna, che nella loro teatralità anticipano perfino i Genesis di Peter Gabriel o anche il disco dei Raccomandata con Ricevuta di Ritorno (RDM) con la loro personalissima Bibbia. Leggi tutto
Il Progressive Rock Italiano: Gli anni d'oro (1970) part. 1
Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 31 luglio 2017 - E' luogo comune, almeno per l’Italia, individuare la prima pianticella PROGRESSIVE nel disco dei New Trolls del ’68 (€.100) fatto in collaborazione con Fabrizio De Andrè, Senza orario - senza bandiera,un disco che certamente era già al di fuori del beat, ma anche alquanto timido, in quanto a innovazione. Forse nel genere ci sta meglio Ad Gloriam delle Orme (che oggi ha un’ottima valutazione perché allora il gruppo era completamente sconosciuto…€. 1000), e subito dopo nel ’69, in quello degli Stormy Six (Le idee di oggi per la musica di domani €. 400) con il già promettente Claudio Rocchi che poi seguirà la brillante, seppur breve, carriera che conosciamo. Leggi tutto
Il Progressive Rock * Il Rock-rococò italiano degli anni ‘70
Nicola M. Spagnoli
San Marco in Lamis, venerdì 21 luglio 2017 - Il Rococò, in architettura e nell'arte naturalmente è stato il periodo, nel XVII secolo, in cui si è dato sfogo alla fantasia ed alla contaminazione oltre che, soprattutto, alla riaffermazione del potere della Chiesa contro le riforme e contro lo scisma luterano. E' stato quindi, in fin dei conti, un ritorno alla tradizione contro i modernismi più pericolosi che ne avrebbero minato il potere. Nel nostro caso, molto più modesto ovvero nella Storia del Rock, il paragone potrebbe essere un po’ irriverente ma lo riteniamo comunque appropriato, se non altro per affinità terminologica. Leggi tutto
Cover Art again: Cervello - Melos (1973)
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 22 maggio 2017 - Continuiamo a trattare dischi progressive solo perche’ con questo genere le copertine, fra la fine degli anni ’60 e gli inizi dei ’70, hanno subito, in positivo, una vera e propria rivoluzione, una svolta estetica che abbandonava la solita foto dell’artista o degli artisti piu’ o meno aggiustata e andava invece alla ricerca di qualcosa di nuovo, a volte aggrappandosi all’arte dei musei, specie quella contemporanea, a volta addirittura a quella classica. Purtroppo ci sono stati veri e propri capolavori che sono passati inosservati per traversie e motivi diversi e quindi dimenticati, altri riscoperti e alcuni diventati veri e propri oggetti di culto… battuti nelle aste. Leggi tutto
Peter Gabriel - Passion 1989 (Real World)
Nicola M. Spagnoli
Roma, domenica 16 aprile 2017 - Un disco che avevo recensito su una celebre rivista mensile rock, tanti anni fa, forse appena uscito e che a distanza di così tanto tempo ho risentito e quindi sentito il bisogno di riaccendere su di esso un po’ di attenzione essendo non un semplice disco ma un capolavoro una vera “pietra miliare” come dice qualche sito specializzato, che va oltre il tempo e oltre le mode e le tendenze. Bisogna dire che se la Word Music non è nata con questo disco di Peter Gabriel, certamente ha avuto un grosso contributo proprio dalla colonna sonora di The Last Temptation of Christ di Martin Scorzese ovvero da questo lavoro che in doppio vinile si intitolava Passion.
Cover Art again: Steve Hackett, Please Don't Touch (1978)
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, domenica 19 febbraio 2017 - Un artista poliedrico e dalla interminabile carriera iniziata negli anni sessanta e tutt’ora attivissimo ma noto agli appassionati, ingiustamente, soprattutto per aver militato nei capolavori dei Genesis di Peter Gabriel dal 1971 al 1977, in ben otto album, che fra l’altro sono i migliori di questo gruppo, da Nursey Crime al doppio dal vivo Seconds Out ma che da solista ha fatto ben 25 album in studio fino al recentissimo, e bellissimo, Wolflight di non più di un anno fa, disco che ha esordito con successo anche nelle chart italiane, più una quindicina di album dal vivo oltre ad una serie infinita di collaborazioni. Leggi tutto
Cover Art again: Hunka Munka, dedicato a Giovanna G. (1972)
Roma, sabato 14 gennaio 2017 - Un disco che ancor oggi viene inserito fra quelli del Preogressive italiano ma che è ricordato ancor di più per la simpatica copertina, non certo per il contenuto che ricalca i modelli romantici del pop di quegli anni nonostante l’autore, il valente cantante e tastierista Roberto Carlotto, esibisse un’attrezzatura degna di Keith Emerson, quello di Emerson Lake & Palmer e dei Nice, o di Ricky Wakeman, quello degli Yes e degli Strawbs. Leggi tutto
Cover Art again: Mahavishnu Orchestra - Apocalypse (1974)
Nicola M. Spagnoli
Roma, venerdì 9 dicembre 2016 - Numerosi sono gli esempi, a volte felici a volte no, di commistione fra la musica sinfonica e quella moderna popolare o folk, jazz, rock o anche pop. Possiamo dire che storicamente uno dei primi sperimentatori fu proprio Gershwin a cui seguirono non pochi autori contemporanei. Nel Rock gli esempi poi non si contano fino a raggiungere il culmine con l’avvento del rock colto di quello che fu poi chiamato Ptogressive rock, dai Moody Blues ai Procol Harum, dai Pink Floyd ai Deep Purple, dai Camel ai Caravan ai Magma ai nostri Premiata Forneria Marconi al Banco del mutuo soccorso al Rovescio della Medaglia e non solo, fino ad arrivare alle odiorne contaminazioni di vituosi violoncellisti e violinisti o di cantanti pop come la recentissima Sinfonia di Mika. Leggi tutto ...
Cover Art again: Santana - Abraxas - (1970)
Nicola Maria Spagnoli
Roma, venerdì 21 ottobre 2016 - Come dicevamo nell’ultimo articolo, Abdul Mati Klarlwein è L’artista che ha accompagnato sia Miles Davis che Carlos Santana nei loro più grandi successi, oltre agli Osibisa, agli Earth Wind & Fire e ad un’altra ventina di artisti ed una cinquantina di album e storici. Abbiamo parlato del disco di Miles Davis, Bitches Brew e quindi ora tocca a quello di Carlos Santana, ancora più celebre e naturalmente più venduto di quello di Davis, ma meno rivoluzionario. Leggi tutto
Cover Art again: MIles Davis - Live Evil (1970)
Nicola M. Spagnoli
Roma, domenica 4 settembre 2016 - Abdul Mati KLARWEIN è L’artista che ha accompagnato sia Miles Davis che Carlos Santana nei loro più grandi successi, per non parlare degli Osibisa, degli Earth Wind & Fire, e di un’altra ventina di artisti e una cinquantina di album. Parliamo solo di due fra i più noti iniziando dal disco di Miles Davis,Bitches Brew (foto 1) ma anche su questo non credo che oggi come oggi abbia ancora senso scriverne, è stato talmente importante e fondamentale per l’evoluzione della musica Leggi tutto
Cover Art again: Lou Reed, Coney Island Baby (1975)
Nicola Maria Spagnoli
Roma, mercoledì 20 luglio 2016 - Coney Island Baby (foto 1), fu il quinto album solista di inediti di Lou Reed, un disco uscito fra la fine del ’75 e l’inizio del ’76 fatto di canzoni molto diverse da quelle del precedente lavoro, quello della celebre provocazione sonora di Metal Machine Music, un disco certamente commerciale che intendeva riportare il nostro in auge presso il grande pubblico ed un disco diverso anche dal concept-capolavoro Berlin ma comunque pur sempre di gran classe, ideale per un neofita reediano e per un primo approccio alla conoscenza di questo artista. Leggi tutto
Cover Art again: Led Zeppelin, Phisical Graffiti (1975)
Nicola M. Spagnoli
Roma, venerdì 27 maggio 2016 - Nel 1968 venne dato alle stampe il primo capolavoro dei Led Zeppelin, un gruppo nato dalle ceneri degli Yarbirds che, nonostante la fama e la qualità riconosciuta oltreoceano e in tutta Europa, in Italia avevano fatto letteralmente un buco nell’acqua nel nostro San Remo 1966 dove il loro nome, fra l’altro, era stato tradotto dal buon Mike in ‘Gallinacci’. I Led, bisogna riconoscerlo, hanno avuto sempre buon gusto con le copertine dei loro vinili ad iniziare da quella dello Zeppelin LZ 129 Hindenburg in fiamme sul disco del debutto. Leggi tutto
Cover Art again: Lucio Dalla - Il giorno aveva cinque teste (1973)
Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 11 aprile 2016 - A quattro anni dalla sua scomparsa vogliamo ricordare uno degli artisti più importanti del panorama italiano, Lucio Dalla ma resta difficile scegliere una copertina adatta per parlarne, una copertina che vada di pari passo con la qualità del contenuto fra le tante che hanno illustrato album fondamentali non solo nella carriera del nostro ma di tutta la musica italiana. Abbiamo quindi sorvolato sulle prime opere, già comunque geniali, ma con grafica standard anni ’60 come quella con un selfie accovacciato su 1999 o quella grafica/floreale di Terra di Gaibola ed anche sul coloratissimo disegno bucolico di Armani per il fortunato post-sanremese Storie di Casa Mia ... Leggi tutto
Cover Art again, Genesis - Nursery Crime - (1971)
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 1 marzo 2016 - Molti conoscono soltanto i Genesis di Phil Collins, quelli del secondo periodo, più fortunato ma anche più commerciale essendo decisamente diverso dal primo, quello con Peter Gabriel leader e anfitrione, quello progressive e innovativo, quello che noi decisamente preferiamo. Con questo album i Genesis, alla loro terza esperienza discografica, entrarono decisamente nella storia del rock ma non direttamente in patria, incredibilmente prima da noi ed in Belgio e, a tutt’oggi, Nursery Crime (foto 1) da molti è ritenuto un capolavoro, forte anche di una splendida copertina di Paul Withehead. Leggi tutto
Cover Art again: Gentle Giant, Octopus (1972)
Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 01 febbraio 2016 - Certamente ai tempi avevo apprezzato, e non solo io, di più i primi tre album, in special modo il secondo album dei Gentle GiantAcquiring the Taste per la novità, lo strano ma efficace equilibrio fra leziosi, e deliziosi, medievalismi corali, musica classica, jazz e hard rock e le melodie, molto più semplici e poi perché fu il primo ad avere un grosso successo e quindi vasta popolarità, in Italia. Invece Octopus fu considerato da molti la summa della loro produzione e certamente è l’album che li ha fatti conoscere ed apprezzare da un più vasto pubblico, non solo italiano, ma specialmente nella loro patria ed in America. Leggi tutto
Cover Art again: David Bowie - Aladdin Sane (1973)
Nicola M. Spagnoli
Roma, Martedì 12 gennaio 2016 - In occasione dell’inattesa dipartita, per commemorare questo artista da molti considerato una colonna del mondo musicale anglosassone, ho scelto un disco, considerata la rubrica, più interessante però per la l’artwork piuttosto che per il contenuto, insomma un manifesto dell’arte grafica ma non certo dell’artista. Dal punto di vista musicale dopo il disco considerato capolavoro Ziggy Stardust, ci si apettava, come per tutti gli artisti d’altronde, qualcosa all’altezza invece questo album deluse alquanto la critica. Leggi tutto
Cover Art again: Yes Fragile (1972)
Nicola M. Spagnoli
Roma, mercoledì 23 dicembre 2015 - Mai nella storia del rock ci fu una collaborazione così proficua, continua e felice fra un gruppo e l’artista delle loro copertine! ROGER DEAN Fin dal terzo album degli YES, dopo due anonime cover di altro autore, inizia a lavorare per questo super gruppo e proprio con l’album della loro consacrazione, FRAGILE, dopo il grande successo ottenuto dal comunque ottimo The Yes Album. Leggi tutto
Cover Art again: Latte e Miele, Trilogy (2003)
di Nicola M. Spagnoli
Roma, giovedì 29 ottobre 2015 - Nel 1599, o per altri nel biennio 1600-1601, Michelangelo Merisi da Caravaggio dipinge due quadri dedicati a S. Matteo apostolo per la Chiesa di S. Luigi dei Francesi in Roma, la Vocazione (foto 1) ed il Martirio (foto 2). Il primo, come tutti i quadri del Caravaggio fu subito bollato come una scena da osteria, del secondo fu detto che più che un martirio la scena sembrava riprendesse una rissa di borgata. Naturalmente il tempo ha dato ragione al Maestro ed ora questo capolavoro in cui è da notare la composizione ad X della scena e il suo autoritratto sullo sfondo a sinistra, non manca di ispirare persino la discografia “leggera” ed a proposito. Leggi tutto
Cover Art again: CHEAP TRILLS (1968) Big Brother & The Holding Company
Nicola M. Spagnoli
Roma, giovedì 17 settembre 2015 - Con questo fanno 45 anni che Janis Joplin non è più con noi ma il suo mito è ancora ben vivo e vegeto! In compenso il suo primo gruppo o quel che resta, gruppo con cui realizzò questo disco, il secondo in verità, pare sia ancora in prolifica attività. Questo disco seguì la strepitosa esibizione al Festival Pop di Monterey del 1967 che la incoronò nuova, e unica, regina del blues. Il primo lavoro era passato inosservato ma Cheep Trills sbancò, arrivando primo in classifica negli Stati Uniti e non solo e ancor oggi lo si può trovare ogni tanto in classifica. Leggi tutto
Cover Art again : MU - Richard Cocciante (1972)
Nicola M. Spagnoli
Roma, sabato 22 agosto 2015 - MU è il nome di uno dei tanti continenti scomparsi dalla Terra poco prima dell’attuale civiltà umana (circa 13 mila anni fa) come Atlantide, Lemuria, Naga. Naturalmente, senza solide basi documentarie nulla è certo ma alcuni studiosi, non troppo accreditati nel mondo scientifico, hanno dedicato le loro vite a dimostrare la veridicità di alcune (scarse) fonti letterarie e reperti e quindi… tutti alla ricerca della collocazione. La mitica Atlantide avrebbe dovuto trovarsi dopo le colonne d’Ercole e quindi, grandissima, nell’Atlantico, oppure dopo Scilla e Cariddi e quindi molto più piccola - Leggi tutto
Cover Art again: Nusrat Fateh Ali Kahn, Mustt Mustt (1990)
Nicola M. Spagnoli
Roma, venerdì 22 maggio 2015 - Innanzitutto bisogna dire che e’ un miracolo che un artista del genere abbia potuto esprimersi sul vinile e quindi essere poi conosciuto in tutto il mondo e non rimanere soltanto nel circuito del passa parola locale. Merito del grande Peter Gabriel che inizio’ a stampare in occidente i suoi lavori e questo e’ il primo disco completamente “occidentale” di uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi (Jeff Buckley diceva spesso: Nusrat is my Elvis), Nusrat è stato chiamato Shahenshah-e-Qawwali, che significa L'imperatore del qawwali, fu fatto Sir nel Regno unito e alla sua morte, avvenuta a soli 48 anni, ebbe perfino i funerali di Stato in patria. Leggi tutto
Cover Art again: Jefferson Airplane, Thirty Seconds Over Winterland (1973)
Nicola M. Spagnoli
Roma, sabato 11 luglio 2015 - Forse questa è la copertina più bella dei Jefferson Airplane, o almeno quella con più riferimenti alla storia dell’arte, che è stata abbinata però al disco più inutile della loro carriera. Dopo almeno una dozzina di capolavori assoluti (dal 1965 in poi ogni disco è praticamente un capolavoro) concludere così, con un live, dai concerti di Chicago e S. Francisco del 1972-73, alquanto floscio e nient’affatto rappresentativo, è apparso ai tempi quasi come un’offesa a tutti gli appassionati, allora tantissimi, dell’ensemble ai tempi composto da ben 7 elementi. Leggi tutto
Cover Art again: David Bowie, Aladdin Sane (1973)
Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 9 giugno 2015 - Dopo il disco considerato capolavoro Ziggy Stardust da Bowie ci si apettava, come per tutti gli artisti, qualcosa di simile, invece questo album deluse un po’ la critica. Non che sia malvagio o scadente ma rispetto aZiggy oppure ad Hunky Dory, considerati allora eccellenti prodotti pop, questo si puo’ definire certamente un prodotto diverso e così pure il successivo, Pin-Ups, fatto esclusivamente di cover. Il successo di vendite naturalmente supero’ quello dei primi album e comunque tutte e due le splendide copertine, fra le migliori della discografia del “Duca Bianco”, resteranno nella storia della Cover Art; in particolare questa realizzata dalla Duffy Design Concepts, ovvero dalla famiglia creativa Philo, Celia, Duffy ed un altro membro fotografo, che curarono oltre alla grafica anche, personalmente, il trucco del cantante. Leggi tutto
Cover Art again: Clearlinght (Cyrille Verdeaux), Clearlight Symphony (1975)
A cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 19 maggio 2015 - Un lavoro quasi ignorato dalla critica e dalla valutazione discografica che all’epoca non trovò il riscontro di Tabular Bells da cui forse deriva o che addirittura precede, come qualcuno sostiene. Fatto sta che la Virgin, interessata alla versione fornita da Cyrille Verdeaux (foto 2) coadiuvato dall’amico chitarrista Cristian Boulè, dal batterista Artman e dal bassista Isaacs, congelò il progetto per un paio d’anni per, appunto, dare spago all’opera di Mike Oldfield. Leggi Tutto
Cover Art again: Walter Carlos, Arancia Meccanica (1971)
Nicola M. Spagnoli
Roma, mercoledì 13 maggio 2015 - Beethoven soprattutto ma anche Rossini, sia in versione originale Deutsche grammophon che strapazzati nevroticamente al Moog come il 2° movimento della Nona sinfonia o l’Ouverture del Guglielmo Tell. Poi la versione di Gene Kelly di Singin’ in the rain introdotta a forza, perché era l’unica canzone di cui Malcom conosceva le parole e che fece indignare l’autore, Arthur Freed, allora ancora vivente, perché unita a scene di violenza estrema. Leggi Tutto
COVER ART, The BEATLES: Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (1967)
di Nicola M. Spagnoli
San Marco in Lamis – venerdì 27 marzo 2015 - Incominciamo dal disco o dalla copertina? Beh, nonostante la rubrica, in considerazione del fatto che la copertina venne concepita dopo, iniziamo dalla musica. C’e’ da fare una premessa importante, ovvero che i Beatles nei sette anni del loro dominio (la cosiddetta beatlesmania) furono soprattutto un fatto di costume, in musica non fecero poi niente di sconvolgente, certo furono bravissimi a far diventare certe novità di pubblico dominio, bravi a stare al passo coi tempi (anche se in leggero ritardo, a volte di pochi mesi, rispetto ai veri innovatori del rock), bravi a tradurre tutto quello che gli altri creavano nelle cantine amalgamando e condendo i prodotti con caramelle e canditi e quindi tranquillizzando sia i giovani (specie le girls). Leggi Tutto
Cover Art again: The Fireman, Electric Arguments (2008)
di Nicola Maria Spagnoli
Roma, domenica 12 aprile 2015 - Parlare di un disco di Paul McCartney è imbarazzante, sia per la mole discografica del soggetto (60, 70 dischi?) che si presuppone debba essere conosciuta e acquisita da chi scrive, sia per quello che si potrebbe dire, sempre soggetto a critiche e precisazioni, a volte inutili. Paul ha iniziato a fare il solista in piena era Beatles, nel 1967, subito dopo il famigerato capolavoro Sg.t Peppers, con la colonna sonora di un un film, The family Way, il suo primo disco di musica classica, affatto male, che venne anche premiato con l’Ivor Novello. Per un successivo simile lavoro si dovrà aspettare un quarto di secolo e sarà l’osannatoLiverpool Oratorio del1991. Verranno poi Standing Stone (1997), Working Classical (1999) e Ecce Cor Meum (2006). Leggi Tutto