A cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, mercoledì 14 giugno 2023 - Nella storia dell'arte europea, il rosso ha avuto fortune alterne, visto che, soprattutto dal barocco in poi, venne associato al peccato e all'inferno, ma non si può dire lo stesso per il periodo medievale e rinascimentale nonché per la preistoria, difatti era il colore preferito delle pitture rupestri quasi sempre realizzate in ocra rosso e proprio per questo colore sopravvissute fino a noi (foto 1).
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 13 marzo 2023 - Nel rock e non solo in quell’ambito specifico, sia gli artisti che i grafici a cui essi si sono rivolti spesso e volentieri hanno usato immagini ributtanti o comunque mostruose per attirare l’attenzione del fruitore di vinili, certamente tenendo presente il mondo dell’arte specie quella pre-rinascimentale ancora legata ad immagini medievali ma anche quella del ‘900 più espressionista.
Nicola Maria Spagnoli
Roma, venerdì 6 gennaio 2022 - Da che mondo è mondo la censura, si sa, è sempre esistita in tutti i campi ed anche in campo musicale i bacchettoni hanno infierito anche se in questa sede per fortuna trattiamo solo le immagini, o ovvero le copertine dei dischi e non specificatamente i testi. Partiamo dagli anni recenti cioè dagli anni 50 del secolo scorso quando le copertine sono state applicate a protezione del supporto sonante, anzi inventate per meglio attirare il fruitore, poiché inizialmente non esistevano affatto.
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, venerdì 9 dicembre 2022 - Anche la religione a volte è entrata nel rock o almeno nella musica fatta da personaggi del rock in maniera esplicita o velata e comunque rappresentata, cosa che in questa parziale ricerca di più ci interessa, nelle copertine. Certo qui non staremo ad esaminare o a ricordare tutte le pubblicazioni strettamente religiose o quelle dedicate per esempio al Natale in quanto moltissimi a quell’evento si sono dedicati, Dylan compreso, con risultati quasi sempre standard e non certo esaltanti sia nel contenuto che nelle, in genere, copertine quasi sempre dozzinali.
a cura di Nicola Maria Spagnoli
Roma, 31 ottobre 2022 - Non perché siamo nel periodo, ma si dirà: se non ora quando? Oggi trattiamo le copertine più note che illustrano l’argomento in oggetto soprattutto perché nel rock ne siamo sommersi, specialmente in certi filoni in cui si finisce per sconfinare nel trash se non addirittura nel comico. Evitando quindi quelle particolarmente trucide tipo le molte degli Iron Maiden e soci partiamo dal significato della parola del titolo, in latino che è più consona, che deriva dal greco come sa chi ha fatto il classico ovvero dal koimerion che letteralmente vuol dire luogo di riposo e dal verbo koiman = fare addormentare.
A cura di Nicola Maria Spagnoli
Roma, lunedì 18 luglio 2022 - Nella miriade di musicisti che si sono scoperti o ad un certo punto riscoperti pittori, dobbiamo sinceramente dire che non ce n’è stato uno che abbia surclassato quello che lo stesso avesse in precedenza, o anche dopo, fatto con la musica e quindi che sia passato alla storia anche per quest’arte. Cominciando dal nostro Paese certamente molti si sono adoprati con gli strumenti diversi da quelli musicali quali pennello o almeno matita, su carta o su tela ed alcuni addirittura hanno osato l’autoritratto di cui in questo momento trattiamo e per giunta l’hanno utilizzato per i loro lavori musicali.
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, mercoledì 13 aprile 2022 - Dopo le solite foto sulle copertine di gruppi o di singoli artisti dalla nascita del vinile fino agli inizi degli anni ‘60, a lungo andare ovvie e scontate, qualche graphic designer sulla scia del’arte di Andy Warhol, incominciò a farne qualcuna diversa, per esempio a moltiplicare le immagini ed appunto la prima copertina dei Beatles, nel loro terzo album, fu realizzata in questo modo, diciamo, innovativo.
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, mercoledì 2 marzo 2022 - Un escursus sulle copertine discografiche a fumetti non poteva iniziare, anche se ce ne furono diverse e variegate prima, che dalla mitica Cheap Trills del 1968, il secondo disco dei Big Brother & Holding Company che lanciò l’inarrivabile Janis Joplin. Molto si deve anche e appunto alla curiosa copertina che illustrava i vari brani (foto 1), un fumetto dello statunitense Robert Crumb, fondatore di riviste underground e già celebre per il personaggio di Friz the Cat, personaggio un po’ zozzone che riscosse una certa popolarità anche da noi.
Mario Ciro Ciavarella Aurelio
San Marco in Lamis, venerdì 14 gennaio 2022 - Quello che squarcia questo primo album dal vivo di Pino Daniele, è il sassofono di Bob Berg nel brano "Io vivo come te". Senza nulla togliere al sax di James Senese nella versione originale, però lì c'è un suono più sottomesso, soave. Ma l'intervento di Berg dà una frustata dopo pochi minuti che si ascoltano le prime canzoni. Il sassofonista americano è come se graffiasse i solchi di quel brano, con "vocalizzi strumentali" che rimangono nella mente e ti straziano a distanza di quasi 40 anni.
A cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 4 gennaio 2022 - Di questo artista, nonché musicista, vogliamo privilegiare per le motivazioni che diremo, innanzitutto la copertina del terzo long playing di Patty Pravo, l’omonimo del 1970 generalmente conosciuto come Cimiteria per l’ambientazione figurativa (fig. 1), in cui vediamo una Nicoletta Strambelli gotica e quasi orrifica in mantello e cappuccio bianco con annessa personale lapide celebrativa circondata da rovi su sfondo di cipressi ma, meno male, almeno con un cielo che riscatta la composizione soprattutto per i delicati profili, sempre disegnati, della cantante a forma di nuvole.
Nicola M. Spagnoli
Roma, domenica 26 dicembre 2021 - Per la loro propensione depressiva nel modo di suonare e di cantare (il cantante leader, suicida appena ventitreenne, non vide nemmeno completato il loro secondo album e quindi per i giovani post punk degli anni ’80 finì doverosamente fra i miti generazionali alla stregua di Jim Morrison, Hendrix, Joplin etc.), i Joy Division catturarono fin dal primo lavoro l’attenzione di una generazione che oggi viene definita apocalittica.
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 16 novembre 2021 - Abbiamo sempre ammirato la grafica rock made in Gran Bretagna dove c’è sempre stata comunque, storicamente, una vera e propria prevalenza per quella delle copertine dei dischi, con studi grafici che hanno fatto la storia fino a diventare vere istituzioni specie nel periodo progressive, un esempio su tutti lo studio Hipgnosis del mitico Storm Thorgerson, in America c’è sempre stato, piuttosto, un dominio della grafica poster e questo fin dagli albori del rock per passare al periodo più interessante e popolare, quello psichedelico e per finire, ma non è finita, a quello heavy.