a cura di Nicola Maria Spagnoli
Roma, Venerdì 11 maggio 2018 - L’esordio discografico della Formula Tre, dopo una gavetta come accompagnatori nei primi dischi di Lucio Battisti, avvenne nel 1969 con appunto un brano offerto dall’allora ormai già celebre cantautore. Si trattava di Questo Folle Sentimento, che fra l’altro fu il primo 45 giri della Numero Uno, la casa discografica fondata da Battisti, un brano ripreso in due parti nel fragoroso primo LP con un titolo, Dies Irae, derivante dalla celeberrima sequenza attribuita, ma non tutti concordano, al beato, ma solo per vox populi, Tommaso da Celano un frate francescano medievale con una ipnotica copertina dello studio Cesare Monti (foto 1).
A cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, giovedì 8 marzo 2018 - Stranamente il gruppo dei Meat Muppets è poco conosciuto da noi ma, in compenso, adorato da pochi intenditori, da quelli che amano il genere psichedelico ed anche il country moderno ovvero l’acid folk. Sono stati definiti i Grateful Dead del deserto ed in effetti alcuni loro strumentali sono adattissimi come soundtrack di improbabili viaggi sulle lunghe strade solitarie dell’Arizona e della California e il loro leader è definito, naturalmente anche lui, il Neil Young del deserto.
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, lunedì 29 gennaio 2018 - Un gruppo quasi sconosciuto ma che ha fatto un primo disco davvero particolare, un disco che è entrato a pieno diritto nella storia del rock, anche nel progressive rock per alcuni ma non solo per il contenuto anche per Il nome scelto dal gruppo: COMUS (foto 1), un nome che potrebbe essere oggigiorno molto attuale se fosse usato invece dello spagnoleggiante movida, nel linguaggio comune, per definire le serate di molti giovani che vogliono divertirsi, bere e fare di tutto di più.
a cura di Nicola M. Spagnoli
Roma, giovedì 14 dicembre 2017 - Gli Osanna sono una formazione storica del rock italiano, legati da sempre allo stile Progressive con il passare degli anni, dei decenni diremmo, sono sempre rimasti fedeli alla linea e attivi per merito del fondatore storico e cantante Lino Vairetti. Non ho ancora ascoltato l’ultimo live Papè Satàn Aleppe che pure mi dicono molto bello ma con nella testa le potenti note del precedente doppio vinile live Prog Family in cui David Jackson lo storico sassofonista dei Van Der Graaf Generator fa la parte del leone entriamo in Palepolitana, l’ultimo loro lavoro in studio.
Nicola M. Spagnoli
Roma, martedì 14 novembre 2017 - La palma d'oro, nell'ultimo anno che segna la fine del Prog “storico” italiano (altrove era già finito da tempo), non può che essere assegnata ad "Andrè sulla luna" prima opera solista di un redivivo ex Pierrot Lunaire, Arturo Stàlteri. Anche il tastierista Cacciapaglia potrebbe stare in cima ma siccome ha già avuto, in questo breve riassunto, quattro anni prima la palma d’oro dovrà accontentarsi, per quest’anno, del secondo posto anche perché la sua fatica, indubbiamente notevole, è molto più vicina alla musica classica contemporanea piuttosto che al progressive rock in senso stretto.
Nicola M. Spagnoli
San Marco in Lamis, martedì 7 novembre 2017 - Questo è un anno che sembra rinvigorire il Prog con un numero più elevato di dischi degni di attenzione, rispetto all’anno precedente i nomi classici sono sempre sulla breccia, alcuni di ritorno altri sempre ma i nomi nuovi sono pochi fra cui un misterioso tastierista che fa un disco quasi interamente strumentale alle tastiere, alquanto teutonico ma in giusto equilibrio fra avanguardia ed orecchiabilità che non raggiunge la popolarità ma desta curiosità e ammirazione.
Nicola M. Spagnoli
Roma, domenica 29 ottobre 2017 - Al vertice del 1977 non poteva che esserci "Gudrun" il secondo ottimo disco dei Pierrot Lunaire con una nuova vocalist che non fa rimpiangere affatto la superba Donella del Monaco del primo disco che intanto diventa solista: la title track Gudrun comunque già da sola vale un'epoca. La Premiata Forneria con "Jet Lag" torna a volare alla grande, più evoluta, fresca ed accattivante, nel secondo disco americano con il nuovo, grandioso, vocalist Bernardo Lanzetti, veramente un lavoro da grandi professionisti, che nel panorama pre-agonizzante del Prog non poteva non piazzarsi al vertice.
Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, mercoledì 18 ottobre 2017 - Qualche mese fa scrivendo di Lucio Battisti espressi una critica in effetti un po’ troppo dura nei confronti del cantautore. Affermando, tra l’altro, che era molto limitato nel canto; purtroppo sorvolando (chiedo scusa) completamente l’aspetto musicale nelle canzoni che hanno avuto i testi di Mogol prima, e di Panella dopo. Non voglio assolutamente fare un passo indietro di quello che scrissi, ma lo faccio di lato. E la storia mi dà ragione: Battisti non fece mai una tournèe, il perchè non lo si è mai capito; e non scrisse (come testi) nessuna canzone di rilievo.
di Luigi Ciavarella
San Marco in Lamis, sabato 14 ottobre 2017 - Nel febbraio del 1972 si ritrovarono a Parigi tre ex membri fondatori dei Velvet Underground, seminale band newyorchese dei sessanta che ha rivoluzionato il corso della musica rock con trame musicali inquietanti che parlavano di droga, di malessere sociale e personale e di perversioni laddove, per opposti fronti, nella California psichedelica e floreale, si tributava il libero amore e la musica come liberazione delle coscienze attraverso l'uso di droghe leggere (e in seguito anche pesanti e distruttive).
Nicola M. Spagnoli
Roma, sabato 14 ottobre 2017 - Il 1976 vede un Progressive Rock italiano ormai agli sgoccioli (il periodo d’oro è stato senza dubbio il precedente quadriennio!), anche se episodi interessanti e belli non mancano ed è per questo che abbiamo messo al primo posto il primo disco made in Italy completamente neo-canterburiano come quello dei Picchio dal Pozzo che rifacendo il verso a Robert Wyatt, ai Maching Mole, ad Hatfield & the North, ai Camel ed anche a Kevin Ayers almeno ci regalano brani piacevolissimi, freschi e spiritosi, in questo loro primo disco ancora oggi godibilissimo (ma anche in quelli successivi!).
di Luigi Ciavarella
San Marco in lamis, lunedì 9 ottobre 2017 - A mezzo secolo di distanza dal fortunato hit “A Whiter Shade of Pale”, che li fece conoscere in tutto il mondo, e a quattordici anni dal precedente “The Well’s On Fire”, ritornano i redivivi Procol Harum con un album nuovo di zecca che rinverdisce il loro passato costruito sulla scia di un rock progressivo armonioso dominato dall’hammond di Gary Brooker.
Nicola M. Spagnoli
Roma, giovedì 5 ottobre 2017 - Tre i capolavori assoluti del 1975, un tastierista collaboratore di Battiato (che con "M.lle le gladiator" si allontana un pò verso altri, più difficili, lidi avanguardistici) di formazione classica, Roberto Cacciapaglia, con "Sonanze" ci propone un sound alla Klaus Shultze ma più mediterraneo ed equilibrato del Krautrock mentre gli Opus Avantra realizzano con "Lord Cromwell" un altro capolavoro assoluto, nonostante la defezione di Donella del Monaco, in un vortice di suoni elettrici ed acustici e ritmi da capogiro.