Nicola M. Spagnoli
Roma, domenica 29 ottobre 2017 - Al vertice del 1977 non poteva che esserci "Gudrun" il secondo ottimo disco dei Pierrot Lunaire con una nuova vocalist che non fa rimpiangere affatto la superba Donella del Monaco del primo disco che intanto diventa solista: la title track Gudrun comunque già da sola vale un'epoca. La Premiata Forneria con "Jet Lag" torna a volare alla grande, più evoluta, fresca ed accattivante, nel secondo disco americano con il nuovo, grandioso, vocalist Bernardo Lanzetti, veramente un lavoro da grandi professionisti, che nel panorama pre-agonizzante del Prog non poteva non piazzarsi al vertice.
Franco Battiato quest’anno non produce il suo solito album di avanguardia però ha un rivale in Franco Leprino, un debuttante polistrumentista più elettrico ed eclettico del maestro, anche lui con due lunghissimi brani in Integrati…Disintegrati, ottimo assemblatore alla Cacciapaglia che però dopo il primo disco sparisce nel nulla. Gigi Venegoni, il leader dei gloriosi Arti e Mestieri che intanto si fermano ma che risorgeranno nel nuovo millennio, raccoglie intorno a se i migliori jazzman piemontesi e realizza un ottimo disco virato sentimentalmente più a sinistra da cui, almeno sembra, il titolo: Rumore Rosso.
Ritornano gli stili neo-romantici del primo Prog con un gruppo nuovo ed antico allo stesso tempo con due chitarre e due tastiere, la Locanda delle Fate, un nome e un titolo che sono tutto un programma e una sola prova, realizzata nell’anno ma pubblicata qualche anno dopo. I Nova danno alle stampe il secondo atto della loro trilogia (Wings of love) e Claudio Rocchi, dal suo eremo, non demorde, mentre uno sconosciuto Emilio Locurcio riesce a catalizzare intorno a se un bel pò di cervelli pop dell'epoca, compresi i Pierrot Lunaire, in un'opera-concept non capìta, e quindi non appoggiata, dai discografici.
Sempre più etnico ed elettrico il Canzoniere del Lazio con un frenetico ritorno al ballo (popolare) mentre risentiamo il diabolico Bartoccetti dopo l'esperienza di cinque anni prima come Jacula, stavolta si chiama Antonius Rex (International magic group) in un disco dedicato alla strega "Zora", ma anche questa volta la magia nera non riesce a fare troppi proseliti. Peccato non abbia avuto seguito l'esperienza italiana di "Io Narciso io" melodicamente raffinata di Roberto De Simone che, dopo La Nuova Compagnia di Canto popolare, i Musicanova e La gatta Cenerentola, non riesce nel lancio personale.
Di rilievo ancora il ritorno solistico di Gianni Leone, tastierista del Balletto di Bronzo, che con "Vero" e un nuovo nome (Leo Nero) tenta di rinverdire gli antichi fasti mentre i Sensation’s Fix prolificano con più di un disco, ma per pochi appassionati.
Foto 2
Foto 3
1 - PIERROT LUNAIRE – GUDRUN € 200
2 - PREMIATA FORNERIA MARCONI - JET LAG 30
3 - VENEGONI & CO. - RUMORE ROSSO 150
4 - LEO NERO - VERO 80
5 - NOVA - WINGS OF LOVE 100
6 - EMILIO LO CURCIO - L’ELIOGABALO 100
7 - ANTONIUS REX - ZORA 100
8 – LOCANDA DELLE FATE - FORSE LE LUCCIOLE NON SI AMANO PIU’ 50
9 – CLAUDIO ROCCHI – A FUOCO 40
10 – AREA – ANTO/LOGICAMENTE 35
11-ROBERTO DE SIMONE - IO NARCISO IO 150
12-SENSAZIONS'FIX - BOXES PARADISE 25
13-DONELLA DEL MONACO - 12 CANZONI DA BATTELLO 250
14-STEFANO TESTA - UNA VITA, UNA BALENA BIANCA ED ALTRE C. 180
15-CANZONIERE DEL LAZIO - MIRADAS 90
16-ANTONIO VERDE – CALYPSO 40
17- NAPOLI CENTRALE - QUALCOSA CA NUN MORE 30
18-SENSATIONS'FIX - VISION FUGITIVES 25
19-PENTOLA DI PAPIN - ZERO 7 45
20-LEO NERO – VERO 110
21-PEPE MAINA - IL CANTO DELL'ARPA E DEL FLAUTO 45
22-SIGILLO DI HORUS - RENDEZ VOUS 50
23-GROSSO AUTUNNO – ALMANACCO 35
24-PIAZZA DELLE ERBE – SALTARANOCCHIO 50
24-COCAI - PICCOLO GRANDE VECCHIO FIUME 110