Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, giovedì 17 ottobre 2019 -  Repetita iuvant.  Il riferimento è al nuovo incontro , avente come oggetto il Presepe Vivente,  a Rignano Garganico. Lo stesso avrà luogo nella Sala Consiliare del municipio, giovedì 17 ottobre, alle ore 17.00 in poi.   Ad annunciarlo, con un post pubblicato sulla pagina face book,  è il sindaco Luigi Di Fiore e il consigliere delegato, Antonio Motta, delusi per il quasi disertato incontro di sabato 12 u.s. da parte delle associazioni , attività commerciali e cittadini in genere, forse  in ben altre cose affaccendate o presi dall’aria di disfacimento che da un po’ di tempo si respira e grava sul paese, colpita da gravi fatti di lutto.

Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, lunedì 14 ottobre 2019 - Mi dispiace per i giovani di oggi (io non sono vecchio ma in alcuni casi così si dice), che non hanno potuto leggere settimanali per la gioventù degli anni ’70 come “Il Monello” e “L’Intrepido”, dove c’erano straordinarie pubblicità in bianco e nero di ridottissime dimensioni dove si reclamizzavano prodotti come “Gli occhiali a raggi X” per veder le donne nude (sembra che non funzionasse per vedere gli uomini nudi…), “Le scimmiette di mare” forse molluschi di origine marina di colore tendente al bianco ma che nel disegno pubblicitario ti salutavano con le mani(!!?), e la crema “Ursus” per ingrandire… 

Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, domenica 13 ottobre 2019 - Quando ascoltate una canzone dei Pooh, dovete ringraziare lui. Che ha scritto quasi tutti i brani del complesso che vanta innumerevoli tentativi di imitazioni!! Se non ci fossero stati i Pooh, forse non avremmo avuto buona parte dei complessi dagli anni ’60 agli ’80. E se i Pooh fossero nati oltre i confini nazionali, verso terre anglosassoni, la vedevo male per parecchi gruppi alla… Obladì Obladà!

Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, domenica 13 ottobre 2019 - Sulla guerra in Bosnia la cinematografia non si è ancora espressa “a dovere”. Ma forse è meglio così: dal 1992 al 1995 ci fu una vera e propria guerra civile che divise milioni di ex jugoslavi con oltre centomila vittime tra militari e civili, e campi di concentramento che non si vedevano dal 1945. Con la dissoluzione del blocco sovietico all’indomani della caduta del Muro di Berlino (1989), tutta l’Europa dell’Est ebbe il compito di mettere dei paletti sui propri confini.

Mario Ciro Ciava rella Aurelio

San Marco in Lamis, venerdì 11 ottobre 2019 - I pellerossa non amavano farsi fotografare. Dicevano che quelle scatole nere, dietro le quali si nascondevano sotto un panno altrettanto nero, i visi pallidi, rubavano le anime ai figli di Manitù.Su quelle lastre non rimanevano impresse soltanto le figure intere, o solo i visi degli “indiani”, ma anche le anime lasciavano i corpi dei pellerossa, non potendo, così, più rispondere al loro dio, nel momento della dipartita. Quando il Grande Spirito avrebbe chiesto loro, l’operato espletato nelle grandi praterie, prima di lasciare il cavallo che veniva cavalcato per tutta la vita.

Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, giovedì 10 ottobre 2019 - Nel 1983 facilmente si poteva finire in carcere. Veramente anche molto prima c’era questo rischio, un po’ più difficile negli anni successivi. Poichè qualcosa iniziava a cambiare. Bastava un nonnulla per vedersi aprire davanti ai propri occhi il cancello di un carcere. E per uscirne bisognava fare i salti mortali o trovare un magistrato, come legge prevede, che mettesse ordine a varie sentenze precedenti.

Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, mercoledì 9 ottobre 2019 - Tra, Papaveri e papere/Sarà quel che sarà/Sarà perché ti amo/La terra dei cachi/Per Elisa/Prendi questa mano zingara/Grazie dei fior/Il cuore è uno zingaro/Nel blu dipinto di blu/Maledetta primavera/Felicità/Storie di tutti i giorni… a Sanremo 52 anni fa, c’è scappato il morto. Morì suicida(?) il cantautore genovese Luigi Tenco, così dice la storia. E a distanza di tanti decenni, la parola, suicidio, per mettere fine a questa uscita dalle scene di Tenco, ancora non convince tutti.

Lettera firmata da un nostro lettore

San Marco in Lamis, martedì 8 ottobre 2019 - A San Marco continuano a scomparire istituzioni e costumi della nostra tradizione e nessuno sembra accorgersene. Non è passato molto tempo da quando è stato chiuso l’Istituto “San Giuseppe” delle suore di Santa Chiara, che ha rappresentato una pietra miliare della nostra storia (chissà quanti hanno pensato anche alla lapide che ricorda la casa natale del teologo gesuita padre Piccirelli posta su quell’edificio).

Redazione

San Marco in Lamis, martedì 8 ottobre 2019 - Il Coro Polifonico "Te Deum Laudamus", diretto dal Maestro Antonio Claudio Bonfitto, domenica 13 ottobre 2019 sarà a Matera, capitale europea della cultura. Alle 10,00 infatti, nella chiesa di San Giovanni Battista, animerà la Santa Messa in diretta nazionale su Rete 4 e alle 12,00 sempre nella stessa chiesa eseguirà il Concerto Mariano, con un repertorio di brani polifonici di autori di epoche diverse dedicati alla Madonna. 

Redazione

San Marco in Lamis, lunedì 7 ottobre 2019 - Si era invaghito (non corrisposto) di una donna. E ha iniziato a perseguitarla rendendole la vita un inferno. Per questo motivo, i carabinieri della Stazione di San Marco in Lamis hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Foggia per atti persecutori (stalking), un 31enne del posto, P. C. 

Comunicato Stampa

San Marco in Lamis, domenica 6 ottobre 2019 - La Prevenzione per vivere bene! Il cancro al seno ha raggiunto il primato assoluto a livello di incidenza, attestandosi come il tumore più frequente. Lo scorso anno infatti sono state registrate 52.800 donne italiane che hanno ricevuto questa diagnosi, con un trend in sensibile crescita. Paradossalmente però, a fronte di questo aumento dei casi di cancro, si registra una, sia pure lieve ma costante, diminuzione della mortalità: ci si ammala di più, ma si muore di meno!

Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, domenica6 ottobre 2019 - Quando assistiamo in tv o al cinema alla vita di San Francesco, lo ammiriamo che indossa un saio perfetto. Nel senso che ha un colore ben definito: a manto di monaco (guarda un po’…) e che gli calza a pennello. Lo stesso dicasi dei suoi confratelli. Ma quasi sicuramente non è così: parliamo di oltre 800 anni fa, e un uomo che ha cambiato il Cristianesimo non ha senso che sia stato lì a vedere mentre controlla se l’orlo toccasse o meno la terra. Aveva ben altre cose a cui pensare.