Antonio Del Vecchio

San Marco in Lamis, venerdì 1 novembre 2019 -  Fervono i preparativi per l’allestimento dei mercatini di Natale, a San Marco in Lamis. Il “che bolle in pentola”, lo si è appreso, ieri sera, al piano superiore del Centro Anziani “Michele Ceddia”, dove si trova il laboratorio di sartoria, zeppo di donne di tutte le età addette  ad imparare l’arte e nel contempo a realizzare  abiti,  drappi e manufatti vari, indispensabili per gli anzidetti mercatini.

Lo si è capito subito sia dalle diverse macchine da tavolo, sia dalle operazioni di taglio - cucito, di disegno e di rifinitura con ago e filo, esercitate attorno al maxi-tavolo. Una visione, quest’ultima,  che ti dava l’idea di come si lavorava un tempo nelle antiche sartorie, guidate da valenti maestre. Il riferimento è al dopo-guerra, allorché la maggior parte del gentile sesso trascorreva nel settore l’infanzia, l’adolescenza e parte della gioventù sino al matrimonio, prima ad imparare e poi a realizzare in coro abiti di vario genere ed occasione. A quel tempo la città era rinomata per la produzione di abiti da sposa, tanto da soddisfare il fabbisogno dell’intero comprensorio.

Da mezzo secolo e più, tale usanza è decaduta per via dell’avvento della produzione in serie. Solo qualche antica sarta è rimasta a fare da maestra alle poche alunne e ad operare a soddisfare la clientela più shic e danarosa con i suoi numerosi capi firmati, compreso qualche abito da sposa. Da qui la necessità di tanto in tanto di organizzare mostre o di organizzare corsi di apprendimento, come quello in atto. A mettere su l’iniziativa odierna ci hanno pensato le Cooperative – cantieri di innovazione e Nuovi servizi, le stesse che gestiscono l’intera struttura. Per quanto riguarda il primo piano, va rilevato subito che lo stesso durante la  sua vita quotidiana è  stracolmo dalla mattina alla sera di anziani di varie età e condizione sociale , impegnati in larga parte  nei vari passa – tempi ludici e di intrattenimento sociale.

Tutto questo accade sotto la direzione – assistenza di Sandrino, factotum di razza, che qui ha stabilito la sua fissa dimora.  Di tanto in tanto vengono qui organizzati anche incontri di valenza culturale (libro forum, mostre fotografiche, artistiche, incontri-dibattito su temi vari, compresi quelli di natura socio-assistenziali e sanitari. Insomma, non c’è solo l’intera Sammarco di ieri, ma anche quella di oggi, come si è accennato.  Da aggiungere che all’organizzazione del laboratorio stanno dando un apporto determinante anche i componenti dell’Auser, che ha sede presso la medesima struttura, animata e guidata com’è dalla dinamica Signora Emilia.

Mentre le cooperative dalle giovanissime Tonia, Filomena, Loredana e Leonardo, con i quali collaborano quasi tutte le tesserate del Centro, compresa l’antica sarta, la signora Maria, che rimpiange i tempi andati, allorché tale arte non veniva mai messa da parte, ma rappresentava per il sesso femminile una conquista alla pari di quanto accadrà negli anni successivi per coloro che frequenteranno  le Scuole Superiori ed universitarie.