Giancarlo Pettolino
San Marco in Lamis, venerdì 19 luglio 2024 - Gentile Redazione, ho ascoltato le parole dette dal Sindaco Merla durante il dibattito-intervista di ieri alla festa dell’Unità. Sinceramente mi ha fatto sorridere, per non dire altro, nel momento in cui ha parlato del problema che si è venuto a creare sulla “Stazione di posta” voluta fortemente dall’amministrazione comunale e dal suo assessore alle politiche sociali. Innanzitutto, torno a precisare che noi (io con altri colleghi commercianti) non siamo per l’emarginazione delle persone, bensì ci preoccupiamo per la sicurezza sia delle attività commerciali e sia delle persone che abitano nelle strade vicine.
Ecco, dopo questa precisazione torno al discorso del sindaco. In realtà non si è trattato di un discorso, perché i discorsi razionali non si urlano e, soprattutto, si fanno sulle questioni e non sulle convinzioni religiose delle persone (e non c’è niente di più disgustoso). Chi urla e offende dimostra di non avere argomenti. Dimostra solo intolleranza e malanimo. Un amministratore pubblico dovrebbe ascoltare i suoi cittadini e dare risposte alle domande che gli vengono poste. Siccome non ha dato risposte, rifaccio le domande: Perché, se il servizio riguarda i 4 comuni, è stato scelta proprio San Marco?
Perché con tanti locali più idonei che ci sono a San Marco (ex Ospedale, Ambulatorio Via Togliatti, scuola materna Borgo Celano, scuola materna Don Matteo Nardella, ecc.) sono stati scelti locali che si è sempre detto che dovevano essere destinati ad un ostello per pellegrini per valorizzare la Via Francigena e corso Matteotti? Quali sono le delibere che hanno portato a questa scelta? Perché non si possono vedere?
Perché non è stata rispettata la legge che attribuisce esclusivamente al Consiglio Comunale il potere di decidere su locali di proprietà comunale? Risponda il sindaco, se ha argomenti, e lasci stare le offese personali. Per quel che mi riguarda, ho una lunga e specchiata militanza in formazioni politiche che hanno nella difesa dei più deboli e dei lavoratori il loro obiettivo fondamentale, oltre che parentele che sono di esempio, per la loro dedizione ai più fragili e agli emarginati. Prego il sindaco di smetterla con le offese.