Redazione
San Marco in Lamis, sabato 25 marzo 2023 - Si inaugurerà il 31 marzo 2023 alle ore 18,00 presso il Museo Civico di Foggia la mostra di Nicola Liberatore “Luoghi, Madonne e Angeli”, curata da Gaetano Cristino. Interverranno, oltre all’artista e al critico, il presidente FAI Puglia Saverio Russo e la Capodelegazione FAI Foggia Gloria Fazia. L’iniziativa, infatti, è patrocinata dal Comune e dal FAI Foggia, visto l’interesse culturale della mostra che si basa sulla personalissima visione artistica di Liberatore che riesce ad evocare luoghi e suggestioni, angoli del nostro territorio e sacre icone, con intensità e originale espressione.
“Pigmenti neri o azzurri su legno, tela o carta, merletti, veli, perline, collane, ori, cuori devoti, richiamano e aggiornano gli elementi formali di conosciute icone sacre velandole di nuovi misteri e di nuova bellezza. Che la nostra sensibilità può far riemergere, così come può far rivitalizzare quei “luoghi dell’anima”, chiese e palazzi che Liberatore ci presenta in intensi acquarelli materici, custodi di spiritualità collettiva e di devozioni domestiche “( G.Cristino). La mostra (visitabile da martedì a domenica 9,00-13,00; martedi e giovedi 9,00-13,00; 16,00-19,00) resterà aperta fino al 23 aprile.
Nicola Liberatore nasce a S. Marco in Lamis (Foggia) nel 1949. Nel centro garganico trascorre la sua infanzia e parte dell’adolescenza, assorbendone il grande substrato culturale e sacrale, la cui memoria sarà poi fonte primaria della sua arte. Studia presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia e si abilita in Disegno e Storia dell’Arte. Già dal 1970 inizia ad esporre in spazi pubblici e privati, con una figurazione critica di impegno sociale che lascerà gradualmente il posto ad una elaborazione di “intensa elaborazione antropologica” (L. Cataldo) dove la “materia diventa immagine carica di esistenza” (M. Casamassima).
Nel 2004 i critici L. Caramel, T. Carpentieri, P. Marino, gli conferiscono il Premio Paolo VI nell’ambito della Terza Triennale d’Arte Sacra di Lecce “per aver saputo evocare un’immagine mariana di rarefatte trasparenze grazie alla preziosità materica di trame, anche di uso liturgico, in funzione di simbolismo segnico”. Lo stesso anno viene invitato da Giorgio Di Genova a partecipare alla mostra Luce, vero sole dell’arte, presso il Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 “P.Bargellini”, di Pieve di Cento (Bologna). Nel 2011 è invitato alla 54^ Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Palazzo delle Esposizioni, Torino. A settembre-ottobre 2013, espone a Villa Soragna, Collecchio (Parma) in una mostra personale, Nicola Liberatore, il sacro, l’uomo, l’arte, a cura di Guido Pensato.
Nel 2013/14 partecipa a Napoli alla mostra Paleocontemporanea, curata da Holger Milkau, mentre nel 2016 è tra gli artisti invitati a rappresentare il Genius Loci pugliese nell’omonima rassegna curata da Clara Gelao presso la Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giacquinto” di Bari. Nel 2014 espone contestualmente presso la Sala Grigia del Palazzetto dell’Arte e Museo Civico di Foggia in una mostra personale Oltre l’oblio, curata da Gaetano Cristino e Luigi Paolo Finizio. Nel 2018 la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia gli ha dedicato una mostra antologica, ri-velazioni, curata da Gaetano Cristino, che ha ripercorso tutto il suo itinerario artistico. Nell’estate 2022 è presente nella mostra: Quadrilli di Donne Quadri di Madonne , una mostra tra Foggia e Procida. La Madonna dei Sette Veli nella devozione popolare, Galleria Fondazione dei Monti Uniti, Foggia – Cappella di Santa Maria alle Cerrate, Procida,
La chiave di comprensione di tutta l’opera dell’artista garganico, palesata in numerose mostre personali, è il suo “persistente indagare sulle possibili evidenze estetiche, ma anche simboliche, dello stratificarsi, sugli oggetti, del tempo e delle manipolazioni, intenzionali o meno”. “Il mio assillo è la relazione tra la materia e il tempo” sostiene Liberatore. E in effetti questo continuo tessere e riannodare passato e presente, valori magici ed istanze razionali, mondo contadino e società industriale, lo porta a sperimentare combines, tra materiali e tecniche diversi, sempre più suggestive e poetiche dove la spiritualità costantemente si rinnova.