Fonte sanmarconews.it

San Marco in Lamis, sabato 04 marzo 2023 -  Secondo alcune indiscrezioni e ad indagini condotte da SanMarcoNews.it i casi di trichinellosi, ovvero una brutta parassitosi derivante dall’ingestione o manipolazione di carne di cinghiale riguarderebbero ben 10 famiglie, con almeno 30 casi sospetti. Il Sindaco di San Marco in Lamis, Michele Merla, ha ufficializzato  quello che già si sapeva da tempo, ovvero la presenza di una parassitosi da Cinghiale tra la popolazione. L’infezione ha iniziato a manifestarsi nei primi giorni di gennaio e sarebbe scaturita da carne infetta venduta in una macelleria. Usare il condizionale in questi casi è d’obbligo, anche perché ci sono in corso ancora le indagini dei servizi veterinari e anti-parassitologici dell’Azienda Sanitaria Locale di Foggia.

Da quanto è riuscito a ricostruire SanMarcoNews.it tutto sarebbe scaturito dall’acquisto di salsicce di maiale in una nota macelleria del posto, che, forse inconsapevolmente, avrebbe venduto carne di suino mista a quella di cinghiale. Alcuni sammarchesi sono stati costretti al ricovero a Casa Sollievo della Sofferenza e al Policlinico “Riuniti” di Foggia, mentre campioni del loro sangue, delle loro urine e delle loro feci sarebbero stati analizzati presso l’Istituto Zooprofilattico del Capoluogo Dauno e presso l’Istituto Spallanzani di Roma.

Tra i sintomi astenia, mal di testa, allergie improvvise, diarrea, vomito e febbricola, edema palpebrale e dolori muscolari. Il Sindaco, d’intesa con il Servizio Veterinario della ASL di Foggia ha avvisato la cittadinanza rispetto a 5 casi di trichinellosi (parassitosi proveniente dalla carne di Cinghiale), ma potrebbero essere molti di più i casi. I casi sono sotto stretta sorveglianza della ASL. Per fortuna la malattia non è trasmissibile da persona a persona per cui, al momento, non ci sono pericoli per la collettività. Il Direttore Generale della ASL Foggia, Antonio Nigri, ha già disposto i necessari controlli di igiene e profilassi negli esercizi commerciali di San Marco in Lamis, a cominciare dalle Macellerie.

Merla: “invito la cittadinanza a usare le seguenti necessarie precauzioni: acquistare carne controllata in esercizi commerciali autorizzati ed evitare tassativamente l’acquisto ed il consumo di carni provenienti da macellazione abusiva; ai cacciatori l’invito è a contattare il Servizio Veterinario della ASL Foggia in caso di abbattimenti di cinghiali ed ai cittadini di segnalare la presenza di carcasse di cinghiali, volpi e lupi; Tutti i cittadini sono invitati a rivolgersi, per qualsiasi dubbio o informazione, al Servizio Veterinario della ASL Foggia-Servizio di Igiene degli Alimenti di origine animale, unico competente per questi casi, al seguente numero: 0882/200121”. Non dimenticatevi di una regola fondamentale: se manovrate carne cruda o toccate carcasse igienizzatevi le mani in maniera appropriata, evitate di toccare occhi, bocca e ferite della cute.

Dell’infezione si sapeva già dai primi giorni di gennaio, ovvero da quando si è avuta la risposta ufficiale da parte dell’Istituto Spallanzani di Roma. La prima a dover ricorrere alle cure ospedaliere è stata una donna di San Marco in Lamis di circa 60 anni, curata a Casa Sollievo della Sofferenza per una improvvisa reazione allergica. Dalle indagini diagnostiche sarebbe venuta fuori la trichinellosi. Il problema è che la stessa non avrebbe ingerito carne di cinghiale (almeno in apparenza), ma salsicce contenente carne di “maiale nostrano”, acquistata in una nota macelleria sammarchese. Per farla breve alla signora e ad altri soggetti sarebbe stata venduta salsiccia contenente in realtà carne di cinghiale, da cui si sarebbe poi scatenata la parassitosi.

La patologia, ricordiamolo, non si trasmette da uomo ad uomo, ma può essere pericolosa perché può dare origine a reazioni allergiche imprevedibili. Da questo primo caso poi ne sarebbero usciti altri, tutti oggi sotto controllo. Ma Ve ne sono almeno una trentina di sospetti. Brutto colpo per i macellai sammarchesi, rinomati ovunque per la bontà e prelibatezza delle loro carni. Uno di loro si è apertamente lamentato ai microfoni di SanMarcoNews.it: “oggi paghiamo lo scotto di mancati controlli da parte degli uffici preposti dell’Asl di Foggia, per colpa di un collega che non ha rispettato le regole e di un sistema di controllo che fa acqua da tutte le parti oggi siamo costretti ad essere sulla bocca di tutti, con danno per l’intera collettività oltre che delle casse di noi commercianti onesti”. (fonte sanmarconews.it)