Luigi Ciavarella

San Marco in Lamis, domenica 14 giugno 2015 - In questo istante, mentre stiamo scrivendo queste brevi note, in ogni parte del mondo stanno ascoltando "Yesterday" dei Beatles, oggi più che mai perché ricorrono 50 anni da quel giorno in cui Paul Mc Cartney la registrò senza l'apporto degli altri Beatles, i quali restarono fuori dalla porta dello studio mentre videro passare davanti a loro quattro musicisti con i loro violini e violoncelli che si apprestavano a rendere immortale una delle canzoni più belle del mondo, votata giustamente canzone del secolo.

 La leggenda narra che essa apparve in sogno a Paul durante una notte trascorsa in compagnia della sua fidanzata d'allora. Era il 1964 e subito la provò con la chitarra. L'occasione di registrarla si presentò l'anno dopo, durante le sessions di "Help" che vide inaspettatamente l'ostracismo del produttore e dei restanti Beatles, i quali temevano che quegli archi avrebbero potuto rovinare la reputazione rock del quartetto. Infatti il brano apparve nella scaletta dell'album al penultimo posto.

"Yesterday" si rivelò come un brano molto intenso e suggestivo, dal temperamento delicato e dotato di una melodia struggente, con un testo che parlava del passato in modo malinconico. Il brano arrivò ben presto ad essere indicato come uno dei vertici compositivi del duo Lennon-McCartney (come era d'uso) anche se fu il solo Paul non solo a scriverla ma anche ad inciderla. Da quel giorno si contano oltre 2000 versioni (tra cui versioni in italiano di Trappers, Peppino di Capri, Catherine Spaak, ecc...), tesi universitarie, interpretazioni classiche, riconoscimenti in tutto il mondo,ecc...

ed è la canzone dei Beatles più conosciuta in qualsiasi latitudine del mondo. Per me è la canzone più bella di sempre, insieme a Wonderful World di Louis Armstrong e Imagine del suo sodale John Lennon.

 

di Luigi Ciavarella