Redazione

Foggia, giovedì 14 novembre 2024 -  Il progetto LIBRO del gruppo foggiano di artiste ed artisti continua. Una storia visiva partita nel 2023 che oggi, con il IV capitolo dal titolo “SENZA TITOLO”, chiude un circolo virtuoso. “In quanto tema di una mostra collettiva, il binomio “SENZA TITOLO” può intendersi come rivendicazione d’indefinibilità del linguaggio artistico non racchiudibile in un titolo sin dalla sua ideazione. Quindi “SENZA TITOLO” è l’unico titolo che li comprende tutti poiché aperto a qualunque possibilità espressiva. Metaforicamente, può indurre a rapportare la creazione dell’opera al venire al mondo. Nel dispiegarsi di entrambi i processi tutte le possibilità sono aperte.

Esplorandole possiamo chiederci a quali vincoli siamo sottoposti o comunque scegliamo di sottostare. Sempre sul piano metaforico, ma guardando alle accezioni in cui il termine titolo conferisce uno status ed in generale il potere di compiere o accreditare un determinato atto, possiamo chiederci se l’essenziale di un’opera non sia proprio ciò che non possiamo definire e dunque titolare. Se l’essenziale non si trovi tra l’opera e colei/colui che guarda. Se costituisca un mistero. Se l’arte e l’umano lo condividano.” (dalla nota di presentazione di Katia Berlantini). Il primo appuntamento del IV capitolo del Progetto Libro vede protagonisti gli artisti: Katia Berlantini, Anna Fiore, Nicola Liberatore, Salvatore Lovaglio, Matteo Manduzio, Guido Pensato. SENZA TITOLO dal 16 al 20 novembre 2024 Studio Katia Berlantini v.le XXIV Maggio 33 Foggia Inaugurazione sabato 16 novembre h.18.30 Info: 3207054952

Nicola Liberatore nasce a S. Marco in Lamis (Foggia) nel 1949. Vive a Foggia. Nel centro garganico trascorre la sua infanzia e parte dell’adolescenza, assorbendone il grande substrato culturale e sacrale, la cui memoria sarà poi fonte primaria della sua arte. Studia presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia e si abilita in Disegno e Storia dell’Arte. Già dal 1970 inizia ad esporre in spazi pubblici e privati, con una figurazione critica di impegno sociale che lascerà gradualmente il posto ad una elaborazione di “intensa elaborazione antropologica” (L. Cataldo) dove  la “materia  diventa immagine carica di esistenza” (M. Casamassima). Ha fatto parte del Laboratorio Artivisive di Foggia e collabora attualmente  con l’associazione Spazio 55-arte contemporanea.

Ha allestito numerose  mostre personali e partecipato a importanti rassegne d’arte sia in Italia che all’estero ottenendo importanti riconoscimenti.  Nel 2004 i critici L. Caramel, T. Carpentieri, P. Marino, gli conferiscono il Premio Paolo VI nell’ambito della Terza Triennale d’Arte Sacra di Lecce “per aver saputo evocare un’immagine mariana di rarefatte trasparenze grazie alla preziosità materica di trame, anche di uso liturgico, in funzione di simbolismo segnico”. Lo stesso anno viene invitato da Giorgio Di Genova a partecipare alla mostra Luce, vero sole dell’arte, presso il Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 “P.Bargellini”, di Pieve di Cento (Bologna). Nel 2011 è invitato alla 54^ Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Palazzo delle Esposizioni, Torino. Nel 2012 è tra gli artisti premiati alla XII Biennale dell’acquarello di Albignasego (Padova)..

Nel 2013 partecipa a Napoli alla mostra Paleocontemporanea, curata da Holger Milkau, a settembre-ottobre dello stesso anno, espone a Villa Soragna, Collecchio (Parma) in una mostra personale, Nicola Liberatore, il sacro, l’uomo, l’arte, a cura di Guido Pensato. Nel 2016 è tra gli artisti invitati a rappresentare il Genius Loci pugliese nell’omonima rassegna curata da Clara Gelao presso la Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giacquinto” di Bari. Nel 2014 espone contestualmente presso la Sala Grigia del  Palazzetto dell’Arte e Museo Civico di Foggia in una mostra personale Oltre l’oblio, curata da Gaetano Cristino e Luigi Paolo Finizio.  Nel 2017 è invitato alla Biennale del libro d’artista a Napoli. Nel 2018 la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia gli ha dedicato una mostra antologica, ri-velazioni, curata da Gaetano Cristino, che  ha ripercorso tutto il suo itinerario artistico. Nel 2019 gli viene assegnata una sala del Palazzo delle Arti di Capodrise (Caserta) per esporre le sue opere nella mostra Oblio – Memoria, a cura di Michelangelo Giovinale e da settembre 2021 è in permanenza una sua opera nella Collezione dello stesso Palazzo. 

Nell’estate 2022 è presente nella mostra: Quadrilli di Donne Quadri di Madonne , a cura di Gianfranco Piemontese, una mostra tra Foggia e Procida. La Madonna dei Sette Veli nella devozione popolare, Galleria Fondazione dei Monti Uniti, Foggia – Cappella di Santa Maria alle Cerrate, Procida e nella mostra La via dell’Angelo, Museo Diocesano di Ostuni. Dal 31 marzo al 1 maggio 2023 espone presso il Museo Civico di Foggia in una mostra personale Luoghi,Madonne e Angeli, a cura di Gaetano Cristino , patrocinata dal Comune di Foggia e dal FAI Foggia. Espone nella mostra collettiva ARS STEAS,a cura di Rosanna De Cicco, Ji Shaofeng, Milot, presso il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, Montesarchio (Benevento) dal 17 dicembre 2023 al 31 marzo 2024.

Invitato dalla Direzione dell’Archivio di Stato di Foggia, realizza una mostra personale site-specific nel Palazzo Filiasi di Foggia dal 21 dicembre 2023 al 12 gennaio 2024. Espone al MUST Museo Storico della Città di Lecce nella mostra Aracne dal 22 marzo al 22 ottobre 2024 e in una mostra personale Le ri-velazioni del blu, a cura di Federica Mingozzi e Antonio Spanedda, presso il Salotto IOTIAMO , Varallo (Vercelli) Valsesia Italy dal 14 al 27 aprile 2024. Espone nella mostra collettiva ARS STEAS, presso il Maschio Angioino a Napoli dal 4 al 31 maggio 2024. Nell’ estate 2024 è presente nella mostra Rammendare Ambienti – Ricamare Paesaggi, a cura di Gabriella Anedi, a Grassoney - Saint - Jean e nell’evento ORSOFF ad Aosta.

La chiave di comprensione di tutta l’opera dell’artista garganico, palesata in numerose mostre  personali, è il suo “persistente indagare sulle possibili evidenze estetiche, ma anche simboliche, dello stratificarsi, sugli oggetti, del tempo e delle manipolazioni, intenzionali o meno”. “Il mio assillo è la relazione tra la materia e il tempo” sostiene Liberatore. E in effetti questo continuo tessere e riannodare passato e presente, valori magici ed istanze razionali, mondo contadino e società industriale, lo porta a sperimentare combines, tra materiali e tecniche diversi, sempre più suggestive e poetiche dove la spiritualità costantemente si rinnova.