Napoleone Cera
Puglia, venerdì 3 marzo 2017 - All’inizio della discussione davanti ai colleghi della quarta e sesta commissione regionale ho distribuito il testo di Gabriele Tardio “Le Fracchie accese per l’euforia di un popolo e per il pianto della Madonna – i fuochi rituali nell’Italia centromeridionale”. A mio avviso il testo, che può essere scaricato liberamente, rappresenta un punto di partenza fondamentale per comprendere l’ampiezza dell’argomento oggetto della proposta di legge dedicata alla valorizzazione dei rituali festivi legati al fuoco.
La mia iniziativa è un modo per precisare che la proposta di legge non esalta sagre e feste patronali, pur nel pieno rispetto e considerazione per queste manifestazioni, ma eventi che sono profondamente radicati della cultura identitaria della Puglia, anche per evitare inutili banalizzazioni sul tema che avrebbero finito per vanificare il valore storico-culturale degli eventi legati ai rituali del fuoco. Faccio riferimento, ad esempio, alla Focara di Novoli, a Grottaglie e per restare in provincia di Foggia, alla processione delle fracchie di San Marco in Lamis, o ai falò di Accadia e Bovino.
La proposta parte da un presupposto: il culto del fuoco è rappresentazione del sacro in chiave popolare. Mette insieme riti e tradizioni, dove il fuoco ha un valore altamente simbolico, perché non è solo calore, inteso come luce purificante, ma colore, inteso come tradizione. In questo senso il rito del fuoco è tutela della identità territoriale e diventa punto di riferimento di una comunità e delle sue tradizioni più antiche e radicate.
Non si tratta di cortei, di sagre o di manifestazioni locali, ma di qualcosa di più profondo che più suggestivamente appartiene al patrimonio materiale e immateriale della Puglia e che può avere un ampio respiro nazionale e internazionale, con collegamenti con la Spagna, la Francia e anche con il Giappone. Dunque, la proposta di legge ha una funzionalità che supera i confini campanilistici per esaltare aspetti di promozione territoriale in coerenza con la programmazione culturale regionale.
In questo senso, anche in collaborazione con il direttore Aldo Patruno e accogliendo l’invito dei presidenti Pisicchio e Pentassuglia, mi pare importante procedere a una più compiuta valutazione delle manifestazioni che si svolgono sul territorio pugliese, anche per procedere a una migliore elencazione di quelle manifestazioni che saranno comprese nel previsto registro dei rituali del festivi legati al fuoco.