UDC Foggia
Foggia, mercoledì 9 novembre 2016 - Il cambiamento della Costituzione è una giusta riforma? È l'interrogativo al quale si proverà a dare una risposta nell'incontro-dibattito in programma venerdì 11 novembre ore 18 all'Auditorium della Biblioteca Provinciale, viale Michelangelo a Foggia. La manifestazione è organizzata dall'UdC e rientra in una serie d'incontri che il partito ha programmato su tutto il territorio nazionale per discutere della riforma referendaria.
All'appuntamento foggiano, introdotto dall'on. Angelo Cera, saranno presenti il segretario nazionale on. Lorenzo Cesa e l'on. Ciriaco De Mita, mentre il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, porterà i saluti e una riflessione sul voto del 4 dicembre. L'incontro sarà moderato da Andrea Covotta, vicedirettore Tg2 Rai.
«Il nostro contributo alla discussione in atto tra favorevoli e contrari alla riforma costituzionale è di sganciare il dibattito da una sbagliata personalizzazione del tema referendario e favorire una maggiore conoscenza della Costituzione che merita di essere compresa soprattutto dai giovani, perché contiene alti ideali di vita civile, sociale e politica», afferma l’on. Lorenzo Cesa.
L’appuntamento foggiano rientra nel tour organizzato dall’UdC di Capitanata sul tema referendario.
Prime tappe del tour sono state Vico del Gargano e San Nicandro Garganico, dove sono stati allestiti banchetti informativi per spiegare ai cittadini la posizione dell'UdC sulla modifica costituzionale.
«Questa riforma non rispetta la voglia di partecipazione degli elettori. Abbiamo incontrato tanta gente che non ha intenzione di delegare il proprio diritto di voto ad altri. La nostra Costituzione non ha bisogno di essere riformata nella modalità voluta da Renzi che si appresta a distruggere ogni idea di partecipazione attiva degli elettori», afferma l'on. Angelo Cera, presente a San Nicandro Garganico.
Invece nell'altra tappa di Vico del Gargano, il presidente del Gruppo Popolari Regione Puglia, Napoleone Cera, ha ricordato come «sia significativo il dato che molti giovani voteranno contro la riforma costituzionale. È un segnale per il premier che ha costruito tutto il suo credito politico sul cambiamento. Che rinnovamento è questo, se proprio i giovani sono contro?», ha evidenziato Napoleone Cera.