Antonio Daniele
San Marco in Lamis, mercoledì 6 dicembre 2023 - Sarà inaugurato giovedì 7 dicembre 2023 alle ore 18.00, in via Bux- mini museo, l’antichissimo presepe a sagome di S. Marco in Lamis risalente alla fine dell’ottocento. La religiosità a San Marco in Lamis ha usato quasi sempre mezzi poveri per esprimersi, non avendo grandi disponibilità finanziarie si è cercato sempre di poter fare il meglio con i pochi e semplici strumenti che si avevano a disposizione. Durante le festività natalizie la realizzazione del presepe è ed era di obbligo.
Essendo difficile procurarsi le statue a tutto tondo era più facile fare i presepi a silhouette detti anche bidimensionali o a sagome dipinte. Le sagome dipinte erano utilizzate anche per altre ricorrenze religiose. I cantastorie ambulanti oltre ai teli dipinti per accompagnare il canto e la narrazione utilizzavano anche le sagome, sia per narrare avvenimenti di fede che per avvenimenti della vita civile. Le sagome che sono state recuperate, opere di artisti locali, sono della chiesa del Purgatorio, della Chiesa Madre e della chiesa di S. Maria delle Grazie. Queste ultime sono state restaurate una prima volta da Nick Petruccelli e una seconda volta dall’architetto Corvino.
Si ritiene che le sagome di S. Maria delle Grazie siano state realizzate dal pittore milanese Natale Penati, chiamato a San Marco a dipingere la volta della chiesa. Il contesto del luogo, nel pieno centro storico della città, è anche per richiamare l’attenzione e la valorizzazione del patrimonio urbano che nonostante cenni di modernizzazione conserva la sua struttura originaria. Il presepe a sagome del 2023 si inserisce pienamente nell’ambito delle ricorrenze per gli 800 anni del primo presepe realizzato da S. Francesco. La sagoma del santo, che sarà presente nel presepe, vuole anche riaffermare il ritorno alle origini e rivivere la notte di Betlemme anche nel 2023.
Inoltre, S. Francesco ci richiama alla tutela ambientale e ci ricorda le parole del Santo Padre Francesco che ha scritto nella Laudate Deum: “Gli sforzi delle famiglie per inquinare meno, ridurre gli sprechi, consumare in modo oculato, stanno creando una nuova cultura. Il semplice fatto di cambiare le abitudini personali, familiari e comunitarie alimenta la preoccupazione per le responsabilità non assolte da parte dei settori politici e l’indignazione per il disinteresse dei potenti”.
Antonio Daniele