On. Angelo Cera

San Marco in Lamis, martedì 20 ottobre 2015 -  Chiamare rinnovamento l’elezione del preside Antonio Cera a segretario della sezione del PD è un poco strano, però ognuno in casa propria fa e dice quello che vuole. Io non sono preoccupato per i suonatori ma per la canzone che è sempre la stessa e mi dispiace per quei pochi volti più giovani che da certi “sperimentati dirigenti” già sono messi sulla cattiva strada delle bugie per riempire il vuoto di idee e proposte.

 Incominciamo dal dissesto. Ignorando la legge, perché le leggi le fanno loro a S. Marco e non il Parlamento, il PD dice che dopo la dichiarazione del dissesto non esistono più alcuni servizi. La legge invece dice esattamente l’opposto e cioè che c’è il dissesto (a prescindere se lo si nasconde o meno come hanno fatto loro) se non si riescono più a garantire i servizi essenziali (art. 244 tuel :“si ha dissesto finanziario se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’Ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all’articolo 193, nonché con le modalità di cui all’articolo 194 per le fattispecie ivi previste.”).

La mancanza dei servizi essenziali quindi deriva dalle macerie (debiti di ogni genere, da oltre 1 milione di spese legali e risarcimenti, a cause sempre di milioni per espropri, a una gestione del personale assurda e basta pensare che per 7 anni il comune non ha avuto un ragioniere, alla mancata vigilanza sulla GEMA e sulle altre entrate, ai bilanci inattendibili con residui di svariati milioni inesigibili ecc.) che loro ci hanno lasciato e che noi stiamo cercando di rimettere in piedi.

La mensa per la scuola dell’infanzia è iniziata (ci sono stati anni in cui è iniziata a Natale) mentre l’asilo nido è più competenza dell’Ambito di Zona che dell’amministrazione comunale per cui le famiglie e le “donne lavoratrici” devono ringraziare il PD per la distrazione dei fondi (3 milioni e mezzo di euro) dei servizi sociali. Anche per i trasporti scolastici, abbiamo provveduto, il servizio era venuto meno perché per la situazione finanziaria non è possibile fare più nemmeno un’assunzione, anche se questo è assurdo perché, ad esempio, riuscivamo a fare un poco di manutenzione con due soli miseri stipendi di operai, mentre ora dobbiamo ricorrere ad esterni che costano molto di più.

Il PD poi, da una parte dice che ne vedremo delle belle per le responsabilità del dissesto, facendo capire che a questi signori interessa solo vedere me ed i miei collaboratori accusati di chi sa quali misfatti, dall’altra dice che il dissesto non andava deliberato perché la situazione non è grave. Si mettessero d’accordo ma, soprattutto, almeno qualche volta il PD dovrebbe parlare con cifre e dati concreti, visto che loro sanno perché la situazione non era da dissesto così come invece hanno attestato tecnici e revisore dei conti. Allo stesso modo vorremmo ascoltare dal PD qualche proposta concreta per risolvere qualche problema e non solo incitare all’odio come nel caso della Monte Celano.

Mi accusano che avrei eliminato la Monte Celano fingendo un’operazione di trasparenza e moralità. Come al solito le bugie sono il piatto forte. La Monte Celano è andata via allo scadere del contratto e nessuno l’ha cacciata. Anzi, i cittadini devono sapere che, quando dicevamo alla Monte Celano che dovevano pagare il giusto previsto dai contratti (come già ho dimostrato e prego la redazione di fare un link), il presidente dell’associazione mi ha diffidato dicendo che mi avrebbe denunciato per interruzione di pubblico servizio se mi azzardavo ancora a proporre la rescissione del contratto perché non pagavano quanto dovuto. Altro che fare le vittime, se la Monte Celano pagasse quanto dovuto e quanto richiesto dalla Corte dei Conti (sono così arroganti da usare termini come grotteschi e discutibile nei confronti dalla magistratura contabile), non solo si risparmierebbe a funzionari e ad amministratori, che si sono fidati di loro, di affrontare un giudizio al loro posto, ma si restituirebbe al comune quanto dovuto. E io mi impegno, con quei soldi restituiti, a risolvere uno dei tanti problemi del nostro comune che mi indicheranno loro, così finalmente contribuiranno a risolvere qualche problema.

La trasparenza e la moralità in questa vicenda c’è perché come dimostrano i comunicati del PD, dirigenti di partito ed amministratori di associazioni che hanno gestito milioni di euro di fondi pubblici e non vogliono pagare al Comune quanto dovuto sono la stessa cosa.

On. Angelo Cera