Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, martedì 29 settembre 2015 -  Non sappiamo più cosa pensare della nostra Italia. Non funziona quasi nulla. Iniziando dalla giustizia. Dio quando giudicherà quelli che sono stati giudicati in Italia… farà gli straordinari: dovrà applicare la pena terrena e quella divina. L’ultima storia assurda che va completare il lungo elenco delle “comiche ingiustizie italiche”, è stata fatta registrare a Milano, dove nel 2010 un certo Oleg Fedchenko uccise a pugni una donna, così, giusto per il gusto di farlo. In questo caso, la velocissima giustizia italiana lo ha giudicato incapace di intendere di volere, e “condannato” a 4 anni di clinica psichiatrica.

 Adesso è libero… con la fedina penale pulita!!! Ed è a casa sua in Ucraina, armato in casa e come professione fa… l’autista di pullman.

 Uno schizofrenico che guida un pullman???!!! Con il permesso dell’Italia, sì!! Perché secondo noi… è guarito!!!???

 E la famiglia della vittima non ha visto nemmeno un centesimo di risarcimento.

 Dio lo sta aspettando e già sta preparando un processo… riparatore.

 “Ma quando arriva questo Oleg, devo processarlo… come dio comanda. E non come gli italiani normalmente fanno. Sempre straordinari con questi italiani.

 Devo prepararmi l’arringa per non farmi giudicare poi dai terrestri come uno che non sa giudicare. C’è anche questo pericolo: potrei essere giudicato dagli italiani come uno troppo duro, e non benevolo, comprensivo come appaio… sulle immaginette”.

 Finalmente arriva Oleg Fedchenko al cospetto di Dio. Il pugile folle si presenta con… dei guantoni, i suoi oggetti preferiti anche quando era in terra.

 “Mi hai chiamato, e come ti sei permesso, stavo per far saltare in aria il pullman che stavo guidando”, protestò il pugile-autista.

 “E come lo stavi guidando, con i guantoni?” chiese Dio

 “E certo, vuoi mettere che devo anche controllare i biglietti a chi non ce li ha? Con i guantoni sono più persuasivo…” rispose lo schizofrenico ucraino

 “Quanti viaggiatori senza biglietti c’erano sul tuo, pullman?” chiese Dio

 “Hai detto bene: c’erano, perchè adesso non ci sono più”, rispose il bigliettaio folle

 “E dove stanno?”

 “Ancora non arrivano? Eppure li ho… stesi qualche giorno fa? Ah, eccoli dove stanno”

 In un angolo di cielo c’erano 4 persone in attesa di essere giudicate da Dio.

 “Questi 4 sono quelli che non avevano il biglietto e tu per questo motivo… li hai mandati da me prima della mia volontà?” chiese Dio

 “Sì, la legge parla chiaro: chi è senza biglietto, deve scendere” spiegò l’autista ex pugile.

 “Scendere, ma tu li hai fatti salite troppo, stanno nell’altro mondo?” protestò Dio.

 “A volte esagero…”, ammise l’omicida.

 “Come quando a Milano pochi anni fa hai ucciso una signora per sfogare un po’”, ricordò Dio al pugile-senza-un-perché.

 “Anche in quel caso ho esagerato, però sono stato già giudicato dagli italiani e mi hanno anche curato in una loro struttura e mi hanno detto che sono guarito e che posso guidare i pullman e che posso anche tenere delle armi da fuoco”, tenne a precisare… il già giudicato in Italia.

 "Sì, ma qui da me il discorso è diverso. Adesso io dovrò giudicarti secondo le mie leggi, i miei parametri. Anzi, ti faccio giudicare da quelle 4 persone che tu mi hai spedito… prima del tempo”.

 Dio chiamò i 4 passeggeri che non avevano il biglietto sul pullman guidato da Oleg, e chiese loro cosa farne… del loro autista.

 I 4 ormai.. ex passeggeri e ora anime che viaggiavano nell’alto dei cieli dissero a Dio di essere… degli italiani. Dio subito bloccò ogni decisione che poteva essere presa da quelle 4 anime italiche.

 E andò alla ricerca di anime di altre nazionalità. Le trovò, ma nessuna di queste decise come punire il pugile-autista-schizofrenico. Perché lì, in quell’ambiente si conoscono tutti e prima o poi ci si incontra…

 Allora Dio fece tutto lui: condannò Oleg a ritornare sulla terra e di vivere non più in Italia ma in una terra dove non ci sono uomini, dove non c’è nessuno.

 Ma solo lui. Oleg doveva vivere da solo in attesa che Dio gli mandasse altri uomini con cui vivere.

 Oleg ritornò sulla terra e vedendosi solo per troppo tempo, implorò Dio che gli mandasse compagnia. Ma altra gente non arrivò. Oleg non moriva.

 Ritornò in vita per l’eternità. E questa fu la condanna di Dio: lo fece vivere da solo per l’eternità.

 Solo così l’immortale Oleg capì l’importanza della vita, presente e assente.

 Assenze provocate dagli uomini… e non da Dio

  

                                                                    Mario Ciro Ciavarella