Luigi Ciavarella

San Marco in Lamis, domenica 23 agosto 2015 - Secondo il mio punto di vista quest'anno la manifestazione è scivolata un pò troppo nel deja vu senza spunti di novità anzi direi piuttosto che alcune simpatiche e spontanee iniziative avvertite negli anni precedenti sono state assenti. Come qualcuno ha scritto si è trattato di una buona fiera paesana, caotica e autoreferenziale senza anima a parte forse quella musicale. Non ho avuto modo di partecipare a tutte le iniziative promosse avendo scelto anche quest'anno di aderire al progetto Swamp Music, però la scarsa partecipazione dei forestieri e una certa monotonia di fondo non hanno concesso molti spazi a far avanzare un progetto che era nato con lo spirito giusto e che quest'anno ha segnato il passo.

 Poi l'immensa monnezza ereditata dalla festa, dove ancora una volta i nostri giovani si sono distinti per cattiva abitudine o pessima educazione ricevuta, hanno fatto il resto. Riguardo la Swamp Music dei tre gruppi a cui ho avuto il privilegio di ascoltare la loro musica: Mani d'Avorio, Frame e Grungekurt (mi spiace per gli altri, sopratutto per il mio amico Matteo Maccaroni che sicuramente avrà deliziato il pubblico con il suo reggae di qualità) traendo conclusioni non proprio positive.

Se si eccettua i Grungekurt che hanno nel cantante l'aspetto che meglio li caratterizza, il resto tra Mani d'Avorio che hanno suonato un buon rock mainstream e i Frame che hanno ripetuto un pò le cover di sempre, senza entusiasmare più di tanto, il festival, quest'anno privo della mongolfiera, ha dato segni di consueta vitalità ma anche di una certa ripetività di fondo, cattivo auspicio se non altro per le prospettive future dove ci si spera di rivedere complessivamente l'impianto organizzativo, affinché questa bella manifestazione di fine estate ritorni con nuove idee e nuove energie,sempre più forti e con maggiore originalità.