Mario Ciro Ciavarella Aurelio
San Marco in Lamis, martedì 4 dicembre 2018 - È da pochi anni che puntualmente arriva la notizia, che da qualche parte in Italia, prima di Natale, il presepe non s’adda fa!! O perché alcuni musulmani lo richiedono, oppure perchè alcuni italiani non vogliono offendere quelli che non sono cattolici. Edoardo De Filippo non ci capirebbe nulla!! Il mite e ingenuo Lucariello della commedia “Natale in casa Cupiello”, si disperava quando chiedeva al figlio se gli piacesse il suo presepe. E puntualmente il figlio rispondeva: “No!!” Figuriamoci adesso se Lucariello vivesse questa situazione al limite del ridicolo sopra descritta, si dispererebbe fino a morirne!
Il presepe di Edoardo De Filippo, in quella commedia, rappresentava la genuinità della famiglia, il focolare domestico che sostituiva per alcuni giorni il camino di casa. Era intorno al presepe che la famiglia si riuniva e viveva spiritualmente quel periodo. Anche se poi, in quella commedia, la storia prende una piega molto drammatica.
Invece nella realtà di questi ultimi anni, il presepe sta diventando il capro espiatorio per “regolare” i conti con quelli che “qui non ci dovrebbero essere”. In pratica, come per il crocifisso, il presepe sta facendo da spartiacque tra chi non è cattolico, e chi lo è. Come se fosse una sbarra messa davanti a dei binari: se quella sbarra la alzi, allora sei a favore della capanna con la Sacra Famiglia dentro; se invece la tieni abbassata, il presepe non sa da fare!!
Cosa ci potrebbe essere di così pericoloso nel vedere una rappresentazione anche ingenua e anacronistica (Gesù non nacque il 25 Dicembre, e i re Magi non erano tre…), nel mettere in pericolo e in difficoltà religioni diverse da quella cattolica? E chi lo sa!! È senza dubbio un fatto di principio, quello di non far fare il presepe!! Purtroppo è così!! Siamo giunti a farne una questione di principio anche su dei giocattoli!!
Se ci pensate bene, il presepe è un giocattolo: serve solo per i bimbi ad intrattenerli e fargli comprendere l’importanza di dio che scende in mezzo a noi (da bambino), e da lui accorrono pastori, pecore, contadini, e tutto ciò che vive in un piccolo paesello chiamato Betlemme. Dove, di tanto in tanto, questi pastorelli si “muovono” verso la grotta, infine arrivano anche i re Magi, e lui, il Bambino appare solo il 25 Dicembre, quando viene messo in una mangiatoia.
E tutto questo gioco “di ruoli” per dei bimbi che poi crescendo, molti cambieranno anche idea su dio, dovrebbe far paura a miliardi di musulmani??? Io dico e spero di no!!! Altrimenti chiudiamo baracca, burattini e presepi, e speriamo che arrivi un nuovo diluvio universale e metta ordine a tutto per ricominciare di nuovo da zero!! La composizione del presepe è il momento più bello: una volta completato lo si ammira e basta. Ma questa ammirazione non la si gusta per molto tempo: ma solo per alcuni giorni, il presepe è molto statico, a parte qualche pastorello che viene mosso verso la grotta.
Infatti ci sono molti pastorelli che sono immobili: quello che dorme sempre e chi lo smuove, la lavandaia è sempre lì, l’oste pensa a riempire i boccali di vino, la donna che “caccia” l’acqua nel pozzo anche lei è irremovibile. Quindi, la bellezza del presepe consiste soprattutto durante la composizione. È in quel momento che si decide la posizione e l’importanza dei pastorelli.
È un gioco, in pratica. E i giochi non recano danno a niente e a nessuno!! Sia ai credenti cattolici che di altre religioni. Anche gli atei non chiudono gli occhi davanti a tale gioco istruttivo per i bambini, anzi la bellezza di alcuni di presepi potrebbe far scaturire in chi non crede, qualche scintilla mai vista prima. Dicasi lo stesso per i presepi viventi.
Siccome l’Islam non può in nessun modo rappresentare non solo la figura di Allah (che nessuno ha mai visto e nemmeno lontanamente immaginato), ma anche del suo profeta Maometto; non riesce a concepire una rappresentazione del genere. È un discorso anche molto pratico. La religione Cattolica è costituita, come catechesi, da simboli che ci vengono inculcati fin dall’infanzia, e di conseguenza ci è facile capire e recepire il messaggio cristiano in questo modo. Senza i simboli del Natale (Gesù Bambino, l’Angelo, il bue e l’asinello…), anche per noi non sarebbe facile capire il messaggio della Natività, come quello della Pasqua tramite vie Crucis.
Esporre una mangiatoia o una grotta, penso che non siano i veri problemi di questo mondo. Il problema principale è quello di avere per forza ragione!!! Da una parte e dall’altra. E non parlo dei presepi…
Soundtrack: “Happy Xmas (War Is Over)” - John & Yoko, The Plastic Ono Band with The Harlem Community Choir
Comedy recommended: “Natale in casa Cupiello” di Edoardo De Filippo
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Mario Ciro Ciavarella Aurelio