Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, domenica 18 novembre 2018 -  Lo spartiacque della storia recente è l’11 settembre del 2001. È da lì che inizia il nuovo assetto storico e sociale del Mondo. Prima di quel giorno, si viveva “normalmente”, cercando di non far scoppiare un’altra guerra mondiale. Cosa che stava per accadere con la crisi dei missili a Cuba nell’ottobre del 1962, quando per pochissimo stava per scoppiare la Terza Guerra Mondiale.

 In quei giorni Unione Sovietica e USA erano muso a muso, per una questione di missili disseminati dai sovietici sull’isola di Cuba e puntati verso l’America. Mancò veramente poco!! Da quel momento nulla faceva presagire l’attacco dell’Oriente all’Occidente. Ma accadde.

 E quando le torri gemelle di New York crollarono, la scrittrice Oriana Fallaci poco tempo dopo scrisse: “Un nemico che appena installato nelle nostre città o nelle nostre campagne si abbandona alle prepotenze ed esige l’alloggio gratuito o semi-gratuito nonché il voto e la cittadinanza… Un nemico che ci impone le proprie regole e i propri costumi… Che aggredisce la maestra o la preside perché una scolara bene educata ha gentilmente offerto al compagno di classe musulmano la frittella di riso al marsala cioè «col liquore». Un nemico che negli asili vuole abolire anzi abolisce il Presepe e Babbo Natale. Che il crocifisso lo toglie dalle aule scolastiche, lo getta giù dalle finestre degli ospedali, lo definisce «un cadaverino ignudo e messo lì per spaventare i bambini musulmani».”

 “La strage toccherà davvero anche a noi, la prossima volta toccherà davvero a noi? Oh, sì. Non ne ho il minimo dubbio. Non l’ho mai avuto. E aggiungo: non ci hanno ancora attaccato in quanto avevano bisogno della landing-zone, della testa di ponte, del comodo avamposto che si chiama Italia. Comodo geograficamente perché è il più vicino al Medio Oriente e all’Africa…”

 Giusto per essere chiari!! Oriana Fallaci non venne creduta, e rischiò  anche il carcere in Francia per queste ammissioni. Però, adesso molti le danno ragione. Tra poco è Natale, e per non farci mancare nulla (noi italiani) ci mettiamo del nostro per quanto riguarda il modo di concepire il sacro. Il nostro sacro che è molto diverso da quello delle altre culture.

 Lasciamo perdere la fede, nel senso che ognuno ha la propria coscienza e si regola di conseguenza, indipendentemente da quello che alcuni dai pulpiti ci vogliono indicare “con la paura”. E non penso che bisogna aver paura di fare il presepe in una scuola, poiché alcuni ragazzini che sono venuti da un’altra parte del Modo potrebbero offendersi.

 Eppure ancora una volta, c’è gente “che capisce”, e che non vuole traumatizzare questi ragazzini che “non sono delle nostre parti”, e che già vengono sottoposti al lavaggio del cervello dai primi anni di vita dai loro genitori. Mettendoli in guardia su ciò “non è Orientale, ma è Occidentale!!”. Questa volta tocca a Terni, in una scuola elementare non si farà il presepe per il motivo spiegato sopra.

 Il bello è che ci stiamo “invadendo da dentro!!!” Non basta l’invasione dall’esterno, ci mettiamo anche del nostro per complicarci la vita. Cosa potrebbe mostrare di così mostruoso un bambino che nasce in una grotta??? E con gente intorno meravigliata, contenti di questa novità?? A noi occidentali assolutamente nulla, ci ricorda che la vita va avanti comunque, nonostante le bruttezze che ci sono sia ad Est che ad Ovest.

 Poi, quando questo bimbo crebbe, disse che lui non voleva nessun potere su questa terra, ma si mise a servizio soprattutto degli ultimi. Se tutto questo può mettere in pericolo la vita di miliardi di musulmani sparsi nel Mondo, e allora “la specie imprevista” continua a colpire da ben 200.000 anni!! (qualcuno dice da 300.000 anni!!)

 Oriana Fallaci dette l’allarme quasi 20 anni fa, ma siccome di “buoni” in Italia ce ne sono molti, e di “cattivi” ce ne sono pochi, vincerà la “bontà” italica. Quelli che perdonano assassini, violentatori e tutta la ferocia del Mondo che si sta riversando nel nostro Paese.

 Buona fortuna a tutti!!!

 

Mario Ciro Ciavarella Aurelio