Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, venerdì 16 Novembre 2018 - Quando una nuova vita sta per nascere, e dopo aver saputo il sesso, si comincia a pensare a chi somiglierà di più: se alla mamma o al papà. E iniziano gli identikit cerebrali dei genitori e dei tanti parenti stretti del nascituro. Ma quando abbiamo il bisogno di rapportarci con il sacro, cerchiamo inutilmente di avere davanti ai nostri occhi l’immagine di dio.

  Il suo viso. Solo guardando in faccia il nostro interlocutore, potremmo avere un rapporto più confidenziale. Ottimale. Cercando così di ottenere consigli o favori. Ma quando la persona alla quale bisogna interfacciarsi (adesso ai tempi di internet si dice così), se, non solo non è davanti a noi, ma non riusciamo nemmeno ad immaginarlo, in quel caso perdiamo ogni speranza, anche per un approccio minimo.

 È difficile parlare con dio, se non lo si guarda in faccia. E così, i cristiani  tentano da sempre di farsi un identikit del Salvatore: almeno si sa con chi si ha a che fare...Uno degli aspetti “carenti” dei Vangeli è che, tra l’altro, non descrivono il corpo di Cristo (inteso come fisico). Non consideriamo gli Ebrei, che comunque Gesù non lo considerano il loro Messia, ma anche perchè per loro rappresentare dio è peccato mortale.

I primi Cristiani non sapendo come fosse fisicamente Gesù, lo rappresentavano con dei simboli, come il pesce (“ichthys” è l’acronimo delle parole: Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore). Oppure come il Buon Pastore, che si accompagnava ad una pecorella. Quest’ultima immagine rimase fino alle invasioni barbariche, da quel momento i barbari scelsero di far adorare ai Cristiani il loro dio, scegliendo l’immagine dell’uomo crocifisso. Come dire: il vostro dio è morto.

Eppure c’è storicamente la raffigurazione di Gesù come di un giovane uomo senza barba fino al VI secolo, insieme all’altra rappresentazione di un Gesù con la barba. Coesistettero queste due immagini sacre di Gesù per alcuni secoli. Poi la spuntò quella con la barba, così come è riconosciuto tutt’ora. Sembrerà strano, ma immaginare un Cristo giovane e imberbe era un’immagine conosciuta dai primi Cristiani, quindi non c’è nulla di cui meravigliarsi se l’ANSA nella giornata di oggi ha diramato la notizia secondo la quale, in un monastero al sud di Israele è stata identificata un’immagine di Gesù su un battistero, in modo diverso rispetto alla rappresentazione tradizionale, con lineamenti occidentali, senza barba e con capelli lunghi e ricci, il volto ovale e naso lungo. Questa immagine sarebbe stata dipinta nel V secolo. Questo schema iconografico di un Cristo dai capelli corti, era già diffuso in Egitto, in Siria e in Palestina, ma scomparso dalla successiva arte bizantina. Quindi, anche questo “identikit” potrebbe essere quello giusto.

 Poi, se si aggiunge la ricostruzione del volto di Gesù tentata alcuni anni fa dalla BBC… la confusione è totale!! Per l’emittente televisiva di stato britannica, volto di Gesù è quello di un giovane mediorientale dal naso pronunciato, la pelle olivastra, la barba ordinata, i capelli corti e ricci. Risultato ottenuto dall’analisi di un teschio di un ebreo del primo secolo d.C. Sinceramente quest’ultima ricostruzione del volto di Gesù, penso che sia quella più scarsa: da un teschio di un illustre sconosciuto si è cercato di trovare il volto di Gesù???

 Riprendiamo quello che ho scritto all’inizio dell’articolo: i Vangeli non descrivono fisicamente Gesù, è un particolare non da poco, ma fa paura!!  Ma perchè nessuno dei quattro Vangeli canonici e nemmeno di quelli gnostici e apocrifi parlano della costituzione fisica di Gesù?? Forse perché non era definibile il suo volto? Oppure perché era un volto così comune che fosse inutile descriverlo?

 Ma non si descrivono nemmeno la sua altezza o il suo portamento. Nulla. Probabilmente era magro: altrimenti non sarebbe potuto salire (e restarci sopra) ad un asino, durante l’entrata trionfale a Gerusalemme per la Domenica delle Palme. E avrebbe avuto una buona cassa toracica per farsi ascoltare dalle folle, come quando declamò le Beatitudini: con presenza senza dubbio di centinaia di persone assiepate su una collina.

 E doveva essere anche forte come costituzione per poter lottare contro gli indemoniati che lui liberava: nei Vangeli tra i miracoli fatti da Gesù, quelli della liberazione dal Male sono i più numerosi. E oltre alla liberazione spirituale, ci saranno state anche delle lotte corpo a corpo, tra Gesù e gli indemoniati.

 Quando ruppe tutto quello che trovò davanti a se nel Tempio di Gerusalemme scacciando i mercanti, avrà avuto anche una forza non indifferente per brandire un bastone con forza, e scagliarlo contro i banchi per la vendita dei mercanti.

 Però sappiamo anche che non fu lui a spostare la pietra che bloccava il passaggio nella tomba di Lazzaro, che fece resuscitare dopo quattro giorni dalla morte, ma dette l’ordine di spostarla. E allora tutta questa forza non ce l’aveva…

 Ho difficoltà ad immaginare la figura fisica di Gesù. È indescrivibile. Così come è indescrivibile dio, chiunque esso sia. Nessuna religione ha avuto il coraggio (o il permesso) di raffigurarlo. Ma solo le parole di dio e degli uomini cercano di farcelo tenere accanto almeno per una volta nella vita. E anche se lo incontrassimo per strada, nessuno lo riconoscerebbe: forse vuole rimanere nell’anonimato. Oppure essere troppo uguale ad ognuno di noi…

 Mario Ciro Ciavarella Aurelio