Barbara Massaro
San Marco in Lamis – mercoledì 14 novembre 2018 - Il problema dei diritti umani è sempre attuale ed è strettamente legato alla tematica della globalizzazione imperante.I diritti dell'uomo si manifestano come diritti morali a prescindere da ogni formale dichiarazione dei diritti. Il valore della persona umana, però, è stato preso in considerazione anche in tempi storici più che sospetti, ma il progresso sociale non etico, non ha garantito il baluardo di una protezione giuridica.
Le classi politiche e militari al potere, in ogni epoca storica, hanno configurato i rapporti sociali tra gli uomini sempre sotto il profilo della naturalità e della materialità, e così hanno potuto esercitare il loro potere estensivamente, cioè hanno riconosciuto il rapporto ideale o morale solo quando hanno concepito il rapporto di natura attraverso un patto o contratto, determinando così un rapporto sociale sempre condizionato e controllato.
Il diritto, nel tempo, da concetto politico-giuridico si è trasformato, fuso, integrato nel concetto etico-giuridico, più attento all'essenza della persona umana. L'aspetto morale si è venuto via via affermando con la Rivoluzione Americana e la Rivoluzione Francese.
L'aspetto giuridico-politico ha concretizzato, seppur formalmente, il diritto morale nell'ordinamento giuridico nazionale ed internazionale con la "Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo" approvata dall'Assemblea Generale dell'ONU nel 1948, dopo le tragiche devastazioni del Secondo Conflitto Mondiale. Per la prima volta nella storia, ciò che è umano e che ne costituisce la sua dignità deve essere assicurato a tutti gli esseri umani.
La dignità dell'uomo è stata protetta giuridicamente, ma quanti sforzi ancora servono per elevarla al suo ruolo considerata la difficoltà di smantellare definitivamente ogni tipo di assoggettamento dell'uomo all'altro uomo?