Redazione
San Marco in Lamis, lunedì 15 ottobre – Porto e detenzione illegale di tre pistole e riciclaggio di un’auto e uno scooter rubati con targhe falsificate. Con queste accuse il Tribunale di Foggia ha condannato, in primo grado, quattro esponenti della criminalità in Capitanata. Probabilmente erano pronti anche ad uccidere ma non si è mai arrivati all’imputazione di tentato omicidio.
4 anni a T. A. D. 33enne foggiano vicino al clan Moretti, A. B., 29enne di Lesina e N. P. 39enne di Torremaggiore. Infine, 1 anno e 4 mesi a G. P. 40enne di Torremaggiore, ritenuto responsabile di ricettazione dell’auto. Il pm chiese 10 anni per D. e P., 8 per B. e P. I 4 furono arrestati l’11 agosto 2017, due giorni dopo la strage di San Marco in Lamis nella quale morirono quattro persone, il boss Mario Luciano Romito, suo cognato e due contadini innocenti.
I carabinieri li beccarono in un box di via Trieste a Torremaggiore sequestrando armi e mezzi rubati. Secondo gli investigatori, i quattro malviventi erano pronti a partire con l’intento di commettere un agguato sanguinario. “Abbiamo evitato un omicidio”, dissero gli uomini dell’Arma durante la conferenza stampa sugli arresti. Nel dettaglio furono sequestrati una pistola semiautomatica Beretta, modello 98 FS, calibro 9×21, con matricola abrasa e completa di 15 cartucce. Un revolver Smith&Wesson, calibro 38SP con matricola abrasa, completo di 6 cartucce. Un revolver marca Renato Gamba, modello Trident, calibro 38SP con matricola punzonata, completo di 6 cartucce.
E ancora, una Fiat 500L rubata a Gravina l’8 giugno 2017, uno scooter Yamaha TMax, rubato a Loreto Aprutino (Pe) il 16 maggio dello stesso anno, due coppie di targhe per auto contraffatte, una targa per motociclo contraffatta, una maschera di Carnevale e altro materiale utile per il travisamento.( fonte www.immediato.net)