Antonio Daniele
San Maro in Lamis, sabato 8 settembre 2018 - Il 26 agosto scorso, nella città di Troyes in Francia, ha lasciato la sua dimora terrena per raggiungere quella celeste, suor Nardina Tenace. Nata a S. Marco in Lamis l’8 gennaio 1948, ha trascorso la fanciullezza e la prima adolescenza nella cittadina garganica per poi seguire la famiglia in Francia. La sua storia è comune a tante famiglie della città, che per motivi di lavoro hanno dovuto abbandonare i propri affetti e le proprie radici.
Ma come succede spesso, la lontananza dalla propria terra non fa altro che aumentare l’attaccamento alle tradizioni e al territorio. Suor Nardina rientra tra quelle che non ha mai dimenticato la sua città. In essa ha vissuto e si è formata alla scuola di don Matteo Nardella e agli ideali dell’Azione Cattolica. Nella Parrocchia di S. Bernardino frequenta la sezione degli Aspiranti insieme a tante ragazze del quartiere. In Francia frequenta la scuola dell’obbligo e aiuta la sua famiglia andando a lavorare in una importante fabbrica tessile dove si distingue per la sua laboriosità ed onestà, godendo rispetto e stima da parte dei colleghi.
Ma quella radice d’infinito che ha respirato e coltivato nella propria città, l’amore per Dio e la passione per gli ultimi, la portano tra le suore della Congregazione di Nostra Signora del Buon Soccorso. Qui spende la sua vita come infermiera nella cura degli ammalati negli ospedali e a domicilio. Nella sua Congregazione ha trovato una nuova famiglia, non dimenticando quella di origine e non dimenticando la sua S. Marco. Qui faceva ritorno almeno una volta all’anno per vivere il calore degli affetti e curare le relazioni d’amicizia. Nel corso degli anni, suor Nardina è stata chiamata a spendere il proprio “Sì” in incarichi che l’hanno portata in Irlanda e in Corea, servendo la Chiesa come catechista ed educatrice di giovani.
Negli ultimi tempi la prova della sofferenza nella malattia, non hanno rallentato il suo eccomi generoso alla sequela di Cristo, testimoniando la radicalità evangelica e la fedeltà al dono della vocazione. Ha espressamente voluto terminare la sua vita terrena nella città di Troyes con accanto le sue consorelle, allo stesso tempo ha voluto essere seppellita nella sua città, dove tutto ha avuto inizio e dove riposano i suoi amati genitori. Domenica 9 settembre nella chiesa di S. Bernardino alle ore 18.30, ci sarà una S. Messa di suffragio.