Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, lunedì 27 agosto 2018 -  Sembrerà strano, ma negli ultimi mesi qualcosa di inspiegabile sta succedendo in ambito televisivo-sportivo. Tutto non c’è dato sapere, evidentemente. Fino a poco tempo fa, Sky offriva un servizio completo  per quanto riguarda il calcio non solo italiano, ma da accordi fatti, non si capisce bene con quale logica con altri broadcaster, ci siamo ritrovati a cercare di seguire il calcio in tv in un modo spaventosamente ridicolo e inutile.

 La parola magica è “Dazn” (si pronuncia dason). Improvvisamente è saltata fuori questa sigla sconosciuta a tutti gli sportivi, e adesso bisogna fare i conti (nel vero senso della parola: pagamenti…) con questo signore (o signora) “Dazn”. Per poter vedere anche le altre partite di serie A che Sky non può trasmettere, e tutta la serie B, bisognerà abbonarsi anche a “Dazn”.

 Il bello è che questa emittente è solo tramite internet. E quindi bisogna  munirsi di una smart tv, avere un collegamento telefonico con linea fissa tramite Fibra (altrimenti il segnale facilmente salta), e poi pagare anche l’abbonamento a “Dazn”. Niente di più semplicemente complicato!!!

 E tra l’altro Sky da parte sua, invece di agevolare i suoi abbonati per il “disguido” che si è venuto a creare, trasmette le partite di cartello su Sky Serie A. E quindi un ulteriore pagamento per seguire tutte le partite più importanti. Niente di più semplicemente ingiusto!!

 Ora, ma questi delle tv, ma anche del sistema calcio, ma cosa si sono messi in testa?? Ma pensano che la gente stia senza fare nulla, e che dovrebbero stare dietro le loro beghe finanziarie che secondo me non sono nemmeno molto chiare??  

 Prevedo un tracollo di tutto questo sistema che non mi convince molto!!  E si ritornerà ai vecchi radiocronisti di una volta. Di quando veniva  trasmesso in radio “Tutto il calcio minuto per minuto”, con i collegamenti dai campi di serie A e B.

 Con radiocronisti che ci facevano vivere in diretta, solo con le parole, le emozioni dai campi di calcio. Come Niccolò Carosio, Aldo Provenzali, Sandro Ciotti, Riccardo Cucchi, Claudio Ferretti, Ezio Luzzi, Gianfranco Pancani, Massimo Valentini, e tanti altri. Ma soprattutto c’era Enrico Ameri, il quale veniva spesso interrotto durante le sue radiocronache al quale si chiedeva spesso scusa: “Scusa Ameri se ti interrompo, ma solo per dire che l’Inter è passata in vantaggio con un gol di Beccalossi… a te la linea”.

 Ecco, ritorneremo ad ascoltare la radio per seguire le partite di calcio. Si ritornerà indietro nel tempo di tantissimi anni, quando forse si assaporava di più il fascino del racconto di una partita. Di quando ci si metteva con la schedina del Totocalcio tra le dita, sperando di fare 13, ma anche 12 andava bene.

 Il binomio “calcio-tv” sta per saltare. Un diluvio di  immagini e parole che ci sta confondendo, facendoci credere che tutto giri intorno ad un pallone e ad alcuni commentatori che, secondo loro, “sanno quello che accade in campo in quel momento”.

 Non vedo l’ora di riaccendere la radio e ascoltare le voci, magari, di una volta. Quando i radiocronisti si “rubavano” la linea chiedendo sempre  scusa. Enrico Ameri, se ci sei raccontaci qualcosa da lassù… che quaggiù la confusione è totale!! Dall’alto la visione dovrebbe essere migliore…

 Soundtrack: “Viva la radio” - Eugenio Finardi

 Film recommended: “Radio Days” di Woody Allen

 

Mario Ciro Ciavarella Aurelio