Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, sabato 4 agosto 2018 -  Peccato che quando cade un uovo non si possa più rimettere i pezzi del guscio come stavano prima. “Ricucirlo”, far finta che non sia caduto. Chiedergli scusa, in pratica. Non solo all’uovo, ma anche a quell’uomo che se l’è preso in faccia. Sarebbe straordinario far ritornare indietro la pellicola, dove si vedrebbe chi lancia l’uovo per disprezzo verso i suoi simili.

 Vedremmo l’uovo frantumato che riprende la sua forma originaria, mentre lascia il viso della persona colpita. Poi, vedremmo la traiettoria in cui l’uovo è ancora intero, e alla fine vedremmo anche quale mano ha lanciato quell’uovo e il viso del lanciatore di uova.

 Tutto questo grazie al replay, mettendolo a marcia indietro. E allora sì che scopriremmo l’origine di questa storia: chi è l’attentatore. L’uovo che parte “vivo” e arriva “morto”; e della vittima sapremmo subito dopo, tutta la sua storia. E il perché sia stata proprio lei la vittima prescelta.

 La vittima parla d’impeto: non ha nemmeno un po’ di tempo per pensare a quello che gli è accaduto pochi secondi prima. E accusa. Si accusa comunque qualcuno: le uova non volano da sole!! Hanno iniziato a volare grazie ad un lancio fatto partire da mano umana!!!

 Le uova che vengono lanciate sono fresche, non sono marce. Sono state appena comprate, non si può rischiare che si rompano nelle mani dell’attentatore. Un quasi harakiri occidentale. Ciò che è marcio in storie simili è: uomini contro i suoi simili

 Il razzismo quando c’è, non esiste solo tra gente di pelle diversa, ma anche tra uomini che la pensano in modo diverso. Non è razzismo anche quando in cattiva fede si dice che fare un tipo di politica è sbagliato e quindi pericoloso? Anche questo modo di agire potrebbe essere una sottile forma di protesta cattiva per far scatenare una “parte del mondo contro l’altra”?

 Alcuni vogliono far passare l’idea che affinchè ci sia razzismo, ci debbano essere per forza due persone con il colore della pelle diversa. Non siamo ai tempi di Martin Luther King, fortunatamente. Gli episodi di razzismo che avvengono ancora in America, dove i neri vengono aggrediti o offesi in vari modi dai bianchi, non penso che siano dettati dal solo colore della pelle.

 Altrimenti come si spiega che gli americani non danno fastidio ai cinesi…   che sono gialli?? Anche il giallo è un colore diverso dal bianco! L’errore di fondo della “Specie imprevista” è che c’è un ricordo quasi ancestrale, che riconduce subito al contrasto tra bianco e nero. Come dire: il bianco è sinonimo di pulizia e bellezza, il nero di sporcizia e cattiveria.  

 Eppure i primi uomini erano neri. I nostri Adamo ed Eva geneticamente parlando sono nati in Africa, non sono nati in Svezia o in Germania: alti e biondi. Allora perché nel tempo il colore nero non è stato più accettato dal resto… dei colori della pelle umana?

 A questa domanda è difficile rispondere. E nel silenzio che regna tra questa domanda e la risposta, che non arriva, proprio in quel momento è  che nascono le uova, quelle marce.

 In questo caso, uova marce, è sinonimo di: umanità marcia, impazzita, senza logica, errore evolutivo, sbaglio di natura, eccezione alle regole del caso, caos genetico, inopportuna presenza naturale… aggiungete voi tutto quello che si potrebbe aggiungere, quando l’umanità mostra chiaramente la sua presenza inutile su questo pianeta.

 Le uova marce fanno parte del gioco: bontà e cattiveria fanno spesso a spintoni su chi abbia la parte che debba dettare le regole del gioco. E quando un uovo viene lanciato, e allora quello che l’ha lanciato ha deciso che lui decide!!

 Soundtrack: “Disamistade” - Fabrizio De Andrè

 Film recommended: “Apocalypto” di Mel Gibson

 

Mario Ciro Ciavarella Aurelio