Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, domenica  1 luglio 2018 -  Tanti anni fa si discuteva su come una squadra dovesse giocare a calcio in difesa: “a uomo” o “a zona”. Questo era il primo dilemma per qualsiasi  allenatore che iniziasse a dirigere una squadra di calcio. Oggi non credo che siamo fermi a questi schemi, ma penso che l’attenzione si sia spostata soprattutto su chi deve giocare in una squadra!! 

 Sono gli uomini che formano una squadra di calcio, e non il modo di giocare! Anche se esistono i cosiddetti “esperti del settore” (quelli non mancano in nessun settore…) che sanno il perché si vince o si perde!! (addirittura…)

 Il gioco a zona andava bene tanti anni fa, soprattutto per le squadre anglosassoni, forse ricordando in modo “ancestrale” che loro hanno inventato questo sport.

 "Claudio, Maradona lo marchi tu”. Mondiale '82, Spagna. Enzo Bearzot, a tre giorni da Italia-Argentina, disse in un orecchio,come se fosse una confessione peccaminosa, a Claudio Gentile che doveva marcare Diego Armando Maradona. A uomo!! 

 Ora, dire “a uomo” considerato che si trattava di Maradona, significava che il difensore italiano doveva diventare… l’incarnazione vivente di Maradona!! I due calciatori avversari dovevano diventare “due-in-uno”.

 Una specie di Trinità ridotta, sempre in senso sportivo e non escatologico. E per incarnare al meglio questo compito, Gentile studiò! Si fece dare le videocassette degli ultimi incontri di Maradona e capì che l’unico modo per bloccare l’argentino era quello di anticiparlo, sempre.

 Altrimenti, ogni qualvolta che Maradona avesse anticipato Gentile, per il difensore italiano sarebbe stato molto difficile togliergli la palla dai piedi. Maradona ricorda ancora quella marcatura di Gentile, e spesso gli scappa da dire che il giocatore italiano giocò molto duro nei suoi confronti.

 Ma non è vero: Gentile prese un’ammonizione nei primi dieci minuti di gioco, ma poi tutto filò liscio, senza nessuna scorrettezza nei confronti dell’attaccante argentino. Qualcuno ricorda delle immagini di quasi  quarant’anni fa in cui Maradona giocò quella partita con la maglietta strappata, e molti subito collegano il fatto con la marcatura di Gentile. È  un falso storico.

 Invece la maglietta che Gentile strappò sempre ai Mondiali del 1982 era quella di Zico. L’argentino, dobbiamo dirlo, a quei Mondiali non si presentò in forma smagliante, anzi è stata una delusione per molti. Si riscattò quattro anni dopo quando vinse il suo Mondiale in Messico contro la Germania.

 Gentile a quei Mondiali si presentò con i baffi, qualcuno disse che sembrava il Feroce Saladino, ma anche senza baffi la sua prestazione in quell’incontro sarebbe stata la stessa. Senza baffi si presentarono quasi tutti: Rossi, Tardelli, Scirea, Conti, Antognoni, Zoff, Cabrini... Con poche eccezioni, come il giovanissimo e sconosciuto Beppe Bergomi, il più giovane di quel Mondiale, aveva 17.  

 Gentile e Bergomi, entrambi difensori ed entrambi con i baffi. Ma pensandoci bene, quella Nazionale era tutta con i baffi, anche se non si vedevano su tutti quei visi.

  

Mario Ciro Ciavarella Aurelio