Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, lunedì 25 giugno 2018 -  Non abbiamo mai appreso appieno il Continente Nero. La storia dell’Africa è piena più di leggende che di dati e date certe. Il Colonialismo ha senza dubbio messo a dura prova la vita degli africani, rendendoli spesso dei servi dei padroni bianchi. La storia dell’Africa è piena di misteri, leggende, paure che non hanno avuto esiti positivi; ma spesso abbiamo saputo di storie che finiscono con la maledizione o la morte di alcuni. Paesi dominati da dittatori che a volte mangiavano anche i loro sudditi (vedi Jean-Bedel Bokassa, imperatore Centrafricano).

 Joseph Mwepu Ilunga, calciatore dello Zaire, Mondiali di Calcio del 1974 in Germania. Questo calciatore è rimasto nella storia del calcio. Per paura!! Paura di morire, sarebbe stato ucciso dal dittatore del suo Paese, Mobutu Sese Seko. E insieme a lui, molti dei suoi compagni di squadra.     

 Andiamo con ordine: lo Zaire è stata la prima squadra di calcio africana in assoluto a partecipare ad un Mondiale. Naturalmente nessuno poteva aspettarsi da questi calciatori chissà quale prestazione ai Mondiali. Però in Africa il concetto di resa non sempre è uguale a quello contemplato in Occidente.

 Il dittatore Mobutu voleva assolutamente che i suoi calciatori facessero un’ottima figura a quell’evento, dove per la prima volta calciatori africani si sono esibiti davanti agli occhi di tutto il mondo. E siccome i dittatori  hanno il “senso del possesso” troppo esagerato, se lo Zaire calcisticamente avesse fallito, il fallimento avrebbe interessato in prima persona il “padrone” di quel Paese.

 La partita della “morte” per  tutti i calciatori africani era Zaire-Brasile. Terzo ed ultimo incontro del girone che comprendeva anche la Scozia e la Jugoslavia. Gli africani perdono il primo incontro contro gli scozzesi per 2-0. Il secondo contro gli jugoslavi per 9-0.

 A quel punto il dittatore Mobutu, accecato dal disonore della “sua” squadra, emana un editto (almeno così dice la leggenda): se i “suoi” giocatori avessero perso contro il Brasile con più di 3 gol di scarto, era meglio che non ritornassero a casa!!  

 Ed è qui che entra nella Storia del Calcio Mondiale il giocatore dello Zaire, Joseph Mwepu Ilunga. L’incontro contro il Brasile è sul 3-0 per i sudamericani. C’è un calcio di punizione da battere da parte dei brasiliani.  La barriera è già formata da parte degli africani. Improvvisamente Mwepu Ilunga si sfila dalla barriera e corre verso il pallone che sta per essere calciato da Rivelino, e per poco non colpisce il brasiliano in faccia (nella foto si vede il momento in cui l’africano sta per battere la punizione al “posto” del brasiliano).

 Non si era mai visto nulla del genere su un campo di calcio!! Qualcuno disse che i giocatori africani non conoscessero tutte le regole del calcio. Ma poi si capì cosa c’era nella mente degli zairesi durante quei 90 minuti di gioco: se ci fosse stato il quarto gol dei brasiliani, sarebbe stato meglio non ritornare in Africa!!

 Il Mondiale di Calcio del 1974 in Germania finì, i giocatori che rappresentarono l’Africa ritornarono a casa prima della fine di quel Mondiale, e sembra che nessun giocatore dello Zaire morì… prematuramente. Così ci dono le cronache. Poi, nell’Africa di quasi cinquant’anni fa, non sappiamo cosa successe realmente…

 

Mario Ciro Ciavarella