Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, lunedì 25 giugno 2018 -  I mondiali di calcio del 1978 dovevano!!! essere vinti dall’Argentina. E così fu. Lo stesso Paese organizzò l’evento, e per una “logica” che sfugge a tanti, chi ospita i mondiali di calcio deve poterli vincere. (Solo l’Italia non ci riuscì nel 1990 quando li organizzò). A quei mondiali doveva partecipare anche Diego Maradona, ma avendo solo 16 anni (anche se già molto forte), il commissario tecnico della squadra, Cesare Menotti, preferì farlo ancora crescere calcisticamente e non lo convocò in nazionale.

 La finale venne disputata tra Argentina e Olanda, “naturalmente” vinsero i  padroni di casa, arbitrò l’italiano Luigi Gonella (che ci mise del suo…), infatti a fine partita venne definito come il miglior… difensore dell’Argentina!!?? Mondiali argentini vissuti in un clima pesante per assenza di democrazia, e diffusione di terrore, istituito pochi anni prima dalla dirigenza del Paese da parte del generale fascista Jorge Videla, che guidava una giunta militare, sospendendo la Costituzione. In quelli anni decine di migliaia di oppositori al regime vennero fatti letteralmente sparire (i desaparecidos): giovani torturati e buttati in mare dagli aerei.

Nella squadra olandese, a quei mondiali, mancava il calciatore più rappresentativo, Johan Cruyff, forse il calciatore più forte di tutti i tempi, sicuramente quello più completo (solo in porta non poteva giocare). Perché Cruyff non partecipò a quei mondiali? Un bel mistero, il più grande della storia del calcio!! Le ipotesi sono più di una: presa di posizione contro la dittatura del generale Videla oppure problemi personali?

O addirittura venne minacciato a non dover partecipare, altrimenti  rischiava la vita? Il “regista” olandese dichiarò molti anni dopo (nel 2008) che correva il rischio di essere ucciso insieme alla sua famiglia. I figli andavano a scuola con la scorta, la polizia visse nella casa del calciatore  per 3-4 mesi, e addirittura lui e la moglie, in un’occasione, vennero presi  prigionieri e vennero imbavagliati davanti ai loro figli! Il tutto avvenne a Barcellona, dove il giocatore militava, ma perché la motivazione del suo rifiuto avvenne quasi 40 anni dopo?

Se così non fosse, la “logica” di quel momento storico ci suggerisce che il calciatore olandese prese quella decisione per protestare contro il dittatore  argentino Videla. Questa versione potrebbe essere avallata anche dal fatto che in quel periodo altri giocatori non parteciparono a quei  mondiali. Come il tedesco Paul Breitner, il quale definì i suoi compagni di squadra “eunuchi politici”, poco propensi a prendere una decisione netta: non dovevano partecipare a quei mondiali.

Anche il capitano dell’Argentina, Jorge Carrascosa, si ritirò poco prima dell’inizio dei mondiali, e il portiere svedese Ronnie Hellström fece altrettanto, sempre per motivi politici.

Il gran rifiuto sportivo da parte di Cruyff, potrebbe rientrare in questa ottica? Oppure è stato costretto, tramite sequestro e minacce, a rinunciare alla partecipazione, e ha dovuto ripiegare sul binomio sicurezza-famiglia?

Questo mistero rimarrà tale per sempre, altro che se è meglio giocare “a zona” o “a uomo”.

 

Mario Ciro Ciavarella