Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, mercoledì 6 giugno 2018 -  Quando vedo la saracinesca di un garage, non mi viene in mente subito che lì dietro ci possa essere un’auto. E nemmeno due. Ma penso che facendo scorrere verso l’alto quel “grigio ondulato”, si possa ascoltare della musica messa ad alto volume, una palla colorata con specchietti che  riflettono la luce di lampadine messe lì come si poteva, e dentro quel garage decine di ragazzi che si muovono.

  Non dico ballare, ma che si muovono. Giusto per dare un senso ad una  festa e occupare spazio, per far vedere agli amici che quella festa era attesa da molti. Erano feste organizzate unicamente per brindare ai diciotto anni di un amico, o al massimo degli onomastici. Ma soprattutto era un rito di passaggio “all’età adulta”. Mettiamoci tanto di virgolette, poiché l’età adulta nessuno sa quando arriva…

 Il ragazzo che era addetto a mettere i dischi sul giradischi era quello che possedeva lo stereo!!!! E solo lui poteva sfiorare tale “oggetto del desiderio”, e nessuno si doveva permettere di suggerire al d.j. quali canzoni mettere!! Quella zona lì era il sancta sanctorum del garage, almeno per  quella sera!

 Esisteva anche una lista dei ragazzi invitati, ma non serviva a nulla: dopo pochi minuti dall’inizio delle danze, almeno il doppio di quelli invitati erano dentro quel garage. E il ragazzo/a festeggiato nulla poteva/doveva fare per mettere fuori dalla porta gli imboscati. Questi arrivavano quando la festa era già iniziata, con le luci in sala già abbassate.

 Chi si presentava a mani vuote sicuramente non erano amici “ufficiali” del festeggiato. Ma non glene fregava niente  a nessuno. Portare un regalo al festeggiato era un optional che solo in pochi si potevano permettere. Si incontravano ragazzi/e tutti conosciuti almeno di vista, e quella era l’occasione per cercare di stringere un’amicizia o qualcosa di più, con la famosa frase: “Ci possiamo fare un ballo?” Quasi sempre la risposta era no!!! poche volte sì. Quando cominciava il ballo lento, quello era il  momento in cui si ha bene l’idea del Big Bang: si capisce come è nato l’universo!! Da quel momento tutti gi atomi che compongono il cosmo partono  da un'unica direzione: il punto in cui i due bacini si sfiorano.

 E dopo alcuni minuti di lento, quando il sudore è omari promiscuo:  quello della ragazza con quello del ragazzo, il d.j. che tutto sa e che nessuno poteva suggerirgli canzoni da mettere, cosa fa? Mette un pezzo da  discoteca, di quelli veloci. E i due mondi appena uniti, si allontanano per forse rivedersi in un’altra festa.

 Adesso nei garage non ci sono più luci e note che tempo fa imbiancavano quelle pareti. Ora ci sono auto e tutto ciò che una famiglia vuole metterci dentro come magazzino. Adesso le feste di compleanno dei 18 anni sono delle prove generali per un matrimonio, per un gala, per un evento che mette paura (in senso buono). I 18 anni degli ultimi tempi fanno mettere le mani tra i capelli  ai genitori del festeggiato. E’ un qualcosa che rasenta “la fallibilità dell’uomo”. E’ la prova provata di come “la specie imprevista” continui la sua marcia verso… l’involuzione!!

 Soundtrack: “Ragazzo” - Litfiba

 Film recommended: “Il tempo delle mele” con Sophie Marceau

 

Mario Ciro Ciavarella