Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis, martedì 15 maggio 2018 - Per il 70° anno dell’entrata in vigore della Costituzione Italiana convegno a tutto campo, a San Marco in Lamis. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione “Angelo e Pasquale Soccio”, dall’associazione forense locale, presieduta da Pasquale Stilla, e dall’ordine provinciale diretto da Stefano Foglia, si terrà venerdì 18 maggio, dalle ore 18.00 presso l’Auditorium della Biblioteca Comunale.
Il tutto è presieduto e moderato da Claudio Lecci della Fondazione Soccio. Dopo i saluti del sindaco Michele Merla, seguirà l’intervento di relatori illustri e super esperti della materia. Prenderà il microfono per primo, Michele Galante, già deputato in Parlamento e sindaco più volte della città, nonché autore di scritti specifici sulla materia, come “La Capitanata all’Assemblea Costituente”, presentato di recente alla Biblioteca Provinciale di Foggia. Argomento, quest’ultimo, che costituisce una premessa essenziale per quanto dirà subito dopo l’ospite illustre della serata.
Il riferimento è a Damiano Nocilla (Roma, classe 1942) già consigliere di Stato e per alcuni lustri segretario generale del Senato, nonché docente universitario di Roma Tre che si intratterrà, invece, su Valori costituzionali e unità nazionale. Per quest’ultimo, che è già stato in città per il 60° (sindaco Michelangelo Lombardi) non si tratta della solita lectio ex cattedra, ma di un ritorno affettivo , essendo egli assai legato a questi luoghi, per via della madre e della zia, che qui erano nate e per gli altri parenti che qui ci vivono ancora.
Origine quest’ultima suggellata anni addietro con il conferimento della cittadinanza onoraria, concessa dallo stesso Galante, allora sindaco. Tanto, in occasione della visita cittadina del presidente del Senato Nicola Mancino. Dopo di che si aprirà il dibattito, che si prevede piuttosto serrato e partecipato. E ciò, sia per la validità ed importanza dell’anniversario e dell’argomento, sia per onorare e ringraziare il concittadino illustre, amico stretto ed estimatore convinto del grande letterato Pasquale Soccio.
Non a caso egli scrisse circa l’eredità lasciataci da Soccio: …è davvero difficile mettere in pratica l’insegnamento di Soccio in un mondo nel quale il rumore prende il posto e il sopravvento su quei silenzi incantati in “Gargano segreto” e in tante altre opere letterarie… La risposta, a suo dire, sta su ciò che ciascuno saprà leggere nella vita e nelle sue opere, essendo noi chiamati ad interpretarle, in un certo senso appropriandosene e facendo parte della propria stessa esperienza.
Altresì, precisa Nocilla, il Soccio, a differenza di altri, rappresenta “l’immagine di un meridione diverso: sobrio, mite, non ripiegato sui propri mali e mai rassegnato, sempre pronto a dare il proprio determinante contributo al riscatto nazionale”.