Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, venerdì 4 maggio 2018 - E alla fine dobbiamo dare ragione a Klemens Wenzel Nepomuk Lothar von Metternich-Winneburg-Beilstein (in breve Metternich), diplomatico austriaco del Diciannovesimo secolo. Il quale disse nel 1847 che “L’Italia era un’espressione geografica”. Non si è mai capito bene se in modo dispregiativo, oppure fosse “una constatazione amichevole”.Fatto sta che ultimamente si è scoperto che gli italiani non sono un solo popolo, ma tanti derivati da un’aggregazione di tipo geografico con identità genetiche differenti, legate a storie e provenienze diverse.
In poche parole: il ceppo non è uno solo, ma tanti che nel tempo si sono concentrati in questa Penisola.

 Il tutto è stato capito grazie ad un progetto mondiale finanziato dalla National Geographic Society, e che ha visto impegnato Davide Pettener, antropologo del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna. E allora non solo Metternich aveva ragione, ma anche Matteo Salvini? Eh no, poi sarebbe troppo. Il bello è che la divisione che differenzia gli italiani non è tra Nord E Sud. Ma addirittura tra Est e Ovest. Le differenze sostanziali genetiche tra gli italiani sono state evidenziate tra popolazioni, ad esempio, di Foggia e quella non di Venezia, ma di Roma!!Il nostro Paese è stato da sempre un ponte tra Occidente e Oriente: Germani, Greci, Longobardi, Normanni, Svevi, Arabi sono passati lasciando i loro geni. Ma non siano stati attraversati in lungo e in largo, ma soprattutto in lungo!! Da Nord a Sud e viceversa.

Dovremmo rivedere tutti i luoghi comuni che abbiamo da troppo tempo nella nostra mente. E allora il Sud inteso come luogo geografico dove regnano il disordine, la maleducazione e tutto ciò che non è socievole, è tutto inventato? Così come sarebbe inventato il fatto che gli abitanti del Nord siano educati, puliti e grandi lavoratori? Adesso è dura rimettere in ordine tutti i tasselli di questo nuovo modo di concepire la nostra Italia!! Il campanilismo è tutto da rifare. Bisognerà che quelli della Lega Nord si dividano tra Nord-Est e Nord-Ovest. E poi decidere quali siano i veri nordisti, quelli più puri. Quelli che discendono dai Celti, da quelli che magari discendono dai Greci che per sbaglio hanno viaggiato troppo verso il Settentrione.

Lo stesso discorso vale per noi del Sud. Cercare di capire: i veri Sudisti sono quelli della Sicilia oppure gli abitanti del Molise? L’impresa è ardua.  Pensandoci bene il dubbio veniva da un po’ tempo: ma perché abbiamo migliaia di dialetti, anche abbastanza diversi tra abitanti che distano poche decine di chilometri tra di loro?? Facciamo un esempio pratico: io sono di San Marco in Lamis e parlo il mio dialetto, se dovessi discutere in dialetto con un abitante di Lucera, che fa parte sempre della mia provincia, città distante dalla mia meno di 50 chilometri; sarebbe una discussione dove, il sottoscritto e il cittadino dell’altra città, non capiremmo nulla di quello che ci siamo detti!!

Ma come è possibile?? Stessa Regione, stessa provincia, distanza tra i due centri pochi chilometri, eppure due dialetti completamente diversi. E allora, non solo l’Italia è divisa geneticamente parlando tra Est ed Ovest; ma anche, localmente, tra tanti piccoli Nord E Sud. In pratica gli italiani sono divisi in tutti i sensi: longitudinale e trasversale. Viviamo in tanti quadratini, come il gioco della Dama. E non vediamo l’ora di “mangiare” la pedina più vicina a noi per poi fare “Dama” e vincere la partita!!  Siamo un popolo di… mangiatori. Da Nord a Sud. Scusate, da Est ad Ovest.
Soundtrack: “Brigante se more” - Eugenio Bennato

Book recommended: “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi

Film recommended: “Senso” di Luchino Visconti

 

Mario Ciro Ciavarella