Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, domenica 22 aprile 2018 -  Sarà colpa della grammatica e del lessico italiano, dove ci sono troppi verbi, congiuntivi, sostantivi, avverbi, pronomi, che non fanno sì che ci si riesca a mettersi d’accordo sul Governo che verrà!!  Ma è da oltre un mese che in senso politico (ma anche in altri sensi) in Italia non si capisce niente!! Nel giro di pochi minuti, i protagonisti delle ultime elezioni politiche, dicono tutto e il contrario di tutto.

  Vogliono allearsi ma pochi minuti dopo dicono di no. Hanno appena litigato, ma poche ore dopo hanno fatto pace. Dicono di tutto e di niente!! Sono bravi a dire di avere ragione, ma anche ad accusare gli altri che sono degli incapaci.

 Di Maio, Salvini e Berlusconi si stanno vomitando addosso concetti che si ripetono nel giro di qualche ora. Sono diventati talmente bravi che, se ripetono quelle dichiarazioni al contrario, si sente la voce di dio che ride!!

 “Voglio allearmi con te se tu non ti allei con lui però devo comandare io altrimenti non se ne fa niente ricordati che mi hai dato massima fiducia in passato e così deve essere in futuro segui la tua coscienza e lascia perdere l’amico di ieri ora devi pensare al domani degli italiani e non a quello che non si è fatto fino ad ora solo con me potrai avere il massimo riconoscimento dagli italiani e non con quell’altro che ha pensato solo agli affari suoi non lasciarti scappare questa occasione di governare ricordati della parola data…” e così via chissà fino a quando.

 Una Babele di chiacchiere senza senso di continuità. I tre di cui sopra sono in difficoltà a cercare concetti e termini mai usati prima negli ultimi due mesi. Potrebbero inventare comizi di fantapolitca, dove i progetti per il futuro dell’Italia potrebbero prevedere cambiamenti epocali. In pratica, a chi la spara più grossa!! Possono farlo benissimo. A chi dovrebbero mettere conto?

 Salvini: “Per intenderci, dateci carta bianca e porteremo l’Italia ad un livello mai visto prima. Esporteremo nuovi posti di lavoro all’estero, in modo che si possa combattere l’immigrazione clandestina, facendo lavorare questi   provetti migranti a casa loro. E da lì potranno assumere italiani che troverebbero tanti posti di lavoro appena oltre-Sicilia. Quindi, quasi a casa nostra!!!

 Di Maio: “Siamo stati eletti e non possiamo deludere il popolo italiano. È nostro dovere governare un’Italia che da troppo tempo non riesce a trovare una via d’uscita dalla crisi. E quindi ci impegniamo a discutere con gli altri partiti per l’eternità: l’importante è che non governino né Berlusconi e né Salvini. Almeno sappiamo che non faranno   danni”.

 Berlusconi: “Visto e considerato che non sono un mafioso, altrimenti mi avrebbero condannato; e non ho nemmeno   messo in atto la prostituzione, accusa dalla quale non sono stato neanche in questo caso condannato; e non ho nemmeno comprato un senatore all’epoca dei fatti quando governavo io. Posso candidamente dire che solo io posso   tenere alto il livello economico e sociale della nostra Nazione. Quindi, da qui nessuno mi sposta. O comando io oppure si ritorna alle urne. Ma questa volta mi alleo con il PD”.

 Ci vorrebbe un silenzio tombale fino a quando il Presidente Mattarella dicesse: “Habemus Cesare”. E solo a quel punto si scatterebbero foto ricordo per immortalare un momento memorabile. Quello in cui sono cessate le parole e forse iniziano i fatti.

 Soundtrack: “La torre di Babele” - Edoardo Bennato

 Film recommended: “La vita segreta delle parole” di Isabel Coixet

 

Mario Ciro Ciavarella