Tonino Cera
San Marco in Lamis, domenica 24 maggio 2015 - Fra una settimana si vota per eleggere il Consiglio Regionale della Puglia. Mai così tanti candidati sammarchesi. A conoscerli, si fa fatica a scegliere (sic!), ma ormai in politica c'è di tutto (purtroppo, non "di più"). Occorrerebbe ascoltarli, parlare con loro, porre loro qualche domanda ma come fare e quando farlo? La competizione ormai è ridotta ad una poltiglia di "santini"( spesso sbagliati e corretti con la pecetta, o lasciati là con in bellavista il "tenero" errore di ortografia).
E, almeno per chi scrive, non vale il fatto che la stragrande maggioranza dei candidati ( meno uno che appartiene ad un movimento che fa un rumore così forte che finora è riuscito a produrre "fisicamente" il silenzio) si siano alleati con Michele Emiliano, candidato-presidente a cui chi scrive fa riferimento: se concorri senza avere capacità e competenze, se lo fai soprattutto perché pensi di trovare una "sistemazione" economicamente conveniente, se poco o nulla conosci di politica e di pratica giuridico-amministrativa, penso che i cittadini debbano guardarsi bene prima di darti il loro sostegno. E, per quel che se ne sa, le cose stanno così, salvo problematiche smentite sul campo.
D'altronde tra coloro che vorrebbero trovare un "posto" in Regione ce ne sono alcuni che propagandano "gioventù" e "verginità politiche" ma non possono dirsi estranei alla frequentazione di istituzioni locali e sovralocali, ormai da qualche anno. Senza, peraltro, poter vantare risultati di alcun genere, se così non fosse se ne farebbero vanto o reclamerebbero i risultati raggiunti: nulla di tutto questo accade.
Uno su tutti, poi, si staglia per inconcludenza conclamata e manifesta incapacità, ma dalla sua ha ascendenze familiari ormai più che note per le (dise)qualità poco sopra appena richiamate. Costui può mettere in campo collaudatissimi e pesantissimi strumenti per accaparrarsi consensi e voti. E, tuttavia, si spera sempre che prima o poi (meglio prima) tutti ci si renda conto che personaggi simili hanno arrecato danni alla nostra città e vantaggi di non poco conto per se medesimi. Vediamo che cosa succede questa volta.
Tutto quello che si poteva sfasciare è stato sfasciato; tutto quello che si può dire di male sull'amministrare la cosa pubblica qui a S. Marco tutti lo diciamo. L'elenco è lunghissimo, ma tireremo le somme quando sarà il tempo. Per questa occasione si sappia che chi disamministra la nostra città vi chiede ancora il consenso: badate non sono soltanto coloro che da quarant'anni si passano la mano e il consenso, ve ne sono anche di quelli che di riffa o di raffa sono dentro il governo locale e ricavano vantaggi e più o meno piccole prebende.
Intanto la nave imbarca sempre più acqua, e il naufragio si avvicina ( il famoso Piano di Rientro non ha avuto il consenso delle autorità amministrativo-contabili, siamo quindi al redde rationem). Cos'altro concludere se: dopo la perdita secca di 700.000 euro per il progetto bocciato dagli uffici regionali per la ristrutturazione del Balilla ( ora, addirittura si dà la colpa a Vendola-!?!?, e chi supporta il nulla continua a promettere risposte che, poi, non dà), i 160.000 euro per l'incredibile vicenda del Parco Avventura a Borgo Celano ora bisogna aggiungere i circa 100.000 euro dovuti al superamento del Patto di Stabilità, con la conseguenza che il trasferimento di quanto spetta al Comune sarà di 100.000 euro in meno ( badate, lo ripeto, non mi invento nulla- e non sono contento, anzi, sono incazzatissimo-: è tutto nero su bianco negli atti di Palazzo Badiale). Siamo così a circa 1 milione di euro che sono andati in fumo solo negli ultimi tre mesi, e che saremo costretti a pagare tutti noi! Però, si installano telecamere di ultima generazione, che sono una buona cosa, per carità, sempre che siano gestite correttamente e dentro i confini delle norme in materia, ma sono del tutto scomparse le strisce pedonali( Dio non voglia che ci siano incidenti!), come la manutenzione e il decoro cittadini che sono ormai un bellissimo ricordo e tanto altro.
Ma, con buona pace della decenza, ci si arma di volantini, schede elettorali, materiali vari conditi di una robusta dose di faccia tosta e si va in giro, ancora una volta e nonostante la pessima realtà che ci circonda, a chiedere voti e consenso. Beh, carissimi amiche e amici miei, stavolta voglio proprio vedere che cosa succede.
Tonino Cera