Consiglio Diocesano di Azione Cattolica
Foggia, martedì 14 maggio 2024 - Fra meno di un mese saremo chiamati come cittadini europei a rinnovare il Parlamento di Strasburgo. La chiamata alle urne è la più alta forma di democrazia che, come Paesi liberi e democratici, siamo chiamati ad esprimere. La nostra storia associativa ci impegna a vivere questo tempo come occasione unica per impegnarci a costruire una nuova casa comune. A rinsaldare le comuni radici cristiane che hanno fatto dell’Europa la culla di una civiltà che ha saputo esprimere gli ideali di fratellanza anche quando la guerra l’ha fatta da padrona.
Le elezioni europee non sono elezioni di serie B oppure test di consistenza partitica e politica. Nell’Europa si costruiscono le fondamenta della pace come è stato ribadito nell’ultimo documento in preparazione alla Settimana dei cattolici italiani che si svolgerà a Trieste. Per questo motivo facciamo appello agli elettori di esprimere il proprio voto e di recarsi alle urne per ribadire la volontà forte di un Europa costruita partendo dai cittadini. Come Azione Cattolica dell’Arcidiocesi di Foggia- Bovino intendiamo sollecitare tutti a pensare all’Europa non come una sconosciuta, ma come una “casa” pensata sulle ceneri della guerra:
“Tra quelli che ti hanno pensata e voluta non possiamo dimenticare Robert Schuman, francese, Konrad Adenauer, tedesco, e Alcide De Gasperi, italiano: animati dalla fede cristiana, essi hanno sentito la chiamata a creare qualcosa che rendesse impossibile il ritorno della guerra sul suolo europeo. Hanno pensato con intelligenza, ambizione e coraggio. Non sono mancati momenti difficili, ma la forza che viene dall’unità ha mostrato il valore del cammino intrapreso e la possibilità di correggere, aggiustare, intendersi” (Lettera dei Presidenti CEI e COMECE). Se continuiamo a pensare all’Europa solo come un organismo economico e molte volte luogo dove si costruiscono leggi che non riusciamo a capire o di attingere solo soldi, rischiamo di consegnare alle future generazioni una scatola vuota di progetti che i nostri genitori avevano nel loro cuore.
Facciamo nostra la preoccupazione e l’appello dei nostri pastori perché gli elettori “sentano quanto sia importante compiere questo gesto civico di partecipazione alla vita e alla crescita dell’Unione. Non andare a votare non equivale a restare neutrali, ma assumersi una precisa responsabilità, quella di dare ad altri il potere di agire senza, se non addirittura contro, la nostra libertà” (Lettera dei Presidenti CEI e COMECE). Nello stesso tempo incoraggiamo un’adeguata formazione per i più giovani e l’augurio a quanti per la prima volta si recano al seggio, che sia questa tornata elettorale davvero un’occasione di rilancio, un risveglio di entusiasmo per un cammino comune.
Il Consiglio Diocesano di Azione Cattolica