Antonio Del Vecchio
Puglia, lunedì 1 maggio 2023 - Sanità pugliese in crisi? Se si guarda all’opposizione sembra proprio di si. Si susseguono, infatti, gli attacchi critici contro la gestione di essa da parte dell’attuale governo di centro – sinistra di Emiliano. A condurre il tam tam, questa volta, è il giovane forzista Napoleone Cera, alias Napi, figlio d’arte della politica trasmessagli dal padre e da nonno, e faro acceso per il Gargano, a San Marco in Lamis, città dove lui è nato e vive.
Lo fa da più giorni, in veste di ‘ritornato‘ consigliere regionale, difendendo a spada tratta in ogni sede istituzionale e politica le nostre strutture sanitarie che, a suo dire, rischiano di essere smantellate da un momento e l’altro con tagli inconsulti e la riduzione del personale e dei servizi, pur di raggiungere a qualsiasi costo la cancellazione dei debiti e il pareggio di bilancio.
“Che dolore questa sanità – sottolinea in uno dei tanti post a cadenza quotidiana sul suo profilo di social nei comunicati stampa in giro in ogni dove – soprattutto se guardiamo al nostro territorio foggiano. In primo luogo, egli fa sapere che nei giorni scorsi si era occupato ampiamente dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo “Casa Sollievo della Sofferenza“. Tra l’altro, su di esso egli pensa di ritornare a presto per difendere personale e strutture di uno degli ospedali ‘leader’ a livello nazionale ed internazionale in campo scientifico.
Fa sapere, altresì, di essersi occupato anche dell’Ospedale di Cerignola. Lo ha fatto, come risaputo, partecipando a tempo pieno al Consiglio Comunale. che aveva ad oggetto come primo e irrinunciabile punto proprio il futuro del nosocomio cerignolano. Stupor mundi! Tale seduta, secondo il suo dire ironico e sferzante – avrebbe registrato due grandi assenze : “Emiliano e l’assessore Piemontese, che non hanno ritenuto di partecipare …”.
L’intervenuto scatta, poi, in diretta la sua fotografia sul nosocomio in parola, affermando: “l’ospedale “Tatarella” è abbandonato al proprio destino, senza prospettive di rilancio della qualità e quantità del servizio. Lo stesso trattamento è riservato al personale: medici , infermieri e operatori sanitari costretti a sopperire alle falle gestionali e politiche , assumendosi a volte responsabilità più grandi pur di garantire l’assistenza. Basta citare, a titolo esemplificativo – aggiunge – quanto accade in Pronto Soccorso, dove ormai quasi giornalmente assistiamo ad aggressioni ai danni del personale”.
Sul presunto debito di 450 milioni di euro accumulato dal nosocomio, Cera, chiede al Presidente di chiarire in Consiglio Regionale ”se e quali servizi saranno tagliati per colmare il deficit”. Ancora più pesanti appaiono i rilievi critici apparsi sugli anzidetti profili.
Per esempio il sindaco di lungo corso di Rodi e di Presidente della defunta Comunità Montana del Gargano, Nicola Pinto, oltre a condividere il discorso, fa notare che ai suoi tempi la sanità gestita dall’antica USL distrettuale aveva un bilancio attivo con debiti a zero. E questo, nonostante i servizi innovativi messi in campo fossero numerosi e soddisfacenti.
Il riferimento è all’istituzione delle guardie mediche, agli ambulatori e poliambulatori di base, ecc. Il culmine delle migliorie sarebbe stato raggiunto con l’attivazione del primo servizio dell’elisoccorso. Per di più il bilancio era sotto il diretto e visivo controllo degli amministratori. Con l’accentramento dei servizi – a parere di altri intervenuti – il tutto si sarebbe man mano sfilacciato non avendo più sotto gli occhi i progetti da farsi e le spese da sostenere per il mantenimento dell’efficienza del sistema e la sua corrispondenza ai bisogni dei cittadini.
Tenuto conto della carenza medica, Pinto si chiede, infine, sul perché non si interviene da subito ad abolire il “numero chiuso”, permettendo l’accesso a tutti. “Tanto più – ha sottolineato l’ anzidetto amministratore – che abbiamo le facoltà universitarie di settore tra le più preparate ed importanti nel mondo”. A suo dire, chiunque si batte per il bene della collettività, indipendentemente dal partito politico di appartenenza va sempre ammirato e sostenuto.