Redazione

Tremiti, martedì 31 luglio 2018 -  Ci saranno 750mila euro a disposizione per ripulire i fondali delle Isole Tremiti dalle bombe abbandonate. Il Consiglio regionale ha dato il via libera a un mio emendamento che prevede risorse finanziarie adeguate per ripulire i fondali delle Isole Tremiti dagli ordigni bellici abbandonati. È un risultato inseguito da diversi anni e che non aveva mai trovato soluzione a causa della mancanza di adeguate risorse finanziarie, così come richiesto nell’ultima riunione svoltasi in Prefettura a Foggia. Ora la Regione ha mantenuto l’impegno preso.

 Il tratto di mare interessato, pienamente inserito nell’area marina protetta, vede la presenza di numerosi ordigni bellici, risalenti alla seconda guerra mondiale, che per effetto del tempo, rilasciano sostanze chimiche dannose per l’ambiente. Il mio emendamento impegna la Regione Puglia a garantire le adeguate risorse finanziarie, che consentiranno alla Marina Militare di approntare le necessarie operazioni di recupero dei residuati bellici.

Prima di tutto, come illustrato dal segretariato generale della Difesa, sarà necessario effettuare una puntuale mappatura del posizionamento degli ordigni, così da garantire la massima efficacia alle attività di immersione e recupero, affidate al Nucleo SDAI di Ancona. Quest’ultima attività non sarà coperta dal finanziamento regionale, visto che l’intervento degli uomini del Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI), rientra tra le attività istituzionali.

Ora bisognerà attivare, supportati dalla funzione di raccordo della Prefettura di Foggia, tutte le procedure per garantire tempi rapidi e messa in sicurezza della riserva marina tremitese. La possibilità di contribuire a rendere più pulito e più sicuro il mare delle Tremiti e, soprattutto dell’Isola di Pianosa, considerata la cattedrale dell’area protetta, è un importante risultato che, nel ringraziare il prefetto di Foggia, Massimo Mariani, e il ministero della Difesa, voglio dedicare alla memoria di Marcello Amoroso, ambientalista e uomo di Capitanata, che voleva libera da ogni forma d’inquinamento e di consumo del territorio.