A cura di Luigi Ciavarella
San Marco in Lamis, lunedì 20 febbraio 2017 -Oggi Kurt Cobain avrebbe compiuto 50 anni. Il decennio ottanta stava per concludersi quando, casualmente, ascoltai per la prima volta i Nirvana di Kurt Cobain. Eravamo alla fine di un decennio che era stato molto fecondo in termini di movimenti e produzione rock di qualità. In quel istante la musica grunge era già una realtà, seppure circoscritta ai dintorni di Seattle (Stato di Washington), dove si era sviluppata, con ottime chance di influenzare la scena rock americana. Bleach, il loro primo disco, uscito nel 1989 per la piccola ma intraprendente etichetta locale Sub Pop, realizzato in economia, a noi sembrò piuttosto una copia ben fatta di Sabbath Bloody Sabbath.
Sbagliando evidentemente distratti da altri suoni poiché era un periodo molto ricco di opportunità d'ascolto. Indubbiamente c'era dell'altro. Di sicuro vi erano i prodromi impercettibili di una nuova alchimia sonora che stava prendendo forma, un segno di rottura col recente passato che non avrebbe tardato a dare i suoi frutti. Nel disco, che io acquistai l'edizione europea della Glitterhouse tedesca (dimezzando così il valore collezionistico) tra i tanti spunti vi era pure una curiosa cover degli olandesi Shocking Blue che per qualche ragione aveva attirato l'attenzione del gruppo di Aberdeen. Il disco dalle evidenti enormi potenziali represse servì soltanto come laboratorio per il successivo. Elementi come rabbia, rumore e melodia occorreva focalizzarle al meglio.
Infatti non appena le nuove canzoni vennero abbozzate furono subito cooptate dalla Geffen Records (una etichetta major) che, intuito il talento e le enormi potenzialità commerciale, nonché il senso di novità, affidò all'esperto produttore Butch Vig, con un budget di gran lungo più consistente, il compito di realizzare il disco. Nasce così Nervermind come dire uno dei capolavori più importanti della musica rock, con un suono di base hard melodico e dai contenuti misto rabbia e frustrazione giovanile. Il lavoro diventa il luogo dove il genio di Kurt Cobain, il leader del gruppo, può esprimere compiutamente tutte le contraddizioni generazionali del suo tempo, il proprio stato d'animo con tutto il disagio che ne deriva diventando così da subito emblema stesso dell'immaginario giovanile. Un miracoloso caleidoscopio di suoni di vibrante attualità che mette insieme suoni hard e armonie devastanti. Una sintesi di passioni ed energia che non ha eguali nel mondo della musica rock contemporanea. Il tutto avviene con una naturalezza incredibile. I Nirvana hanno aperto autostrade sonore dagli sviluppi potenzialmente infiniti in cui confluiscono emozioni e forza, frustrazioni e sentimento, tutte le contraddizioni del mondo qui hanno un senso e una rappresentanza.
L'album apre con Teen Like Teen Spirit il brano epocale che marcherà per sempre la musica grunge nella storia del mondo. Ma è tutto l'insieme che rivela la potenza di un messaggio importante attraverso dodici brani in scaletta che rappresentano la massima capacità della musica di condizionare la storia. E Kurt Cobain, dal carattere fragile e innocente, non avrà abbastanza forza di sopportare tutto quel peso che la improvvisa celebrità gli ha regalato. Dopo aver aperto alla musica grunge la ribalta internazionale e un futuro dignitoso al crossover come identità elitaria, attraverso i contributi sonori di molti gruppi che affiancheranno i Nirvana in questo viaggio planetario alla conquista del mondo (Penso a Mudhoney, Pearl Jam, Soundgarden, Screaming Trees, etc..), deciderà di farla finita in modo drammatico chiudendo la sua vita terrena e spalancando quella immortale della storia.
(Luigi Ciavarella)