Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, mercoledì 4 novembre 2015 - Celebrata anche a Rignano Garganico la giornata del 4 novembre. Lo si è fatto nella sua diversa denominazione e significato patriottico. Il riferimento è alla Festa dell’Unità Nazionale; alla Giornata delle Forze Armate; all’Anniversario della Vittoria del 1918; al richiamo del ricordo dei Caduti di tutte le Guerre. A rilanciare l’iniziativa celebrativa ci ha pensato l’Amministrazione comunale di Vito Di Carlo. Lo ha fatto tramite il coinvolgimento delle autorità militari e religiose, della scuola e della cittadinanza nel suo complesso.
Alle ore 10.00 in punto si sono ritrovati tutti in piazza "San Rocco" davanti al Monumento, comprese alcune classi scolastiche, con i loro insegnanti, genitori, passanti e curiosi in genere. A tenere lezione di storia ci ha provatoLuigi Palladino, a nome e per conto della locale associazione Reduci e Combattenti, ormai composta quasi tutta dagli eredi di prima e seconda generazione. Lo stesso ha ricordato, inoltre, con accenti commossi e sintetici la figura e l’opera svolta dagli ultimi presidenti del predetto sodalizio, Matteo Fania, Francesco Palladino e Gabriele Coco, da tempo passati a migliore vita.
Il primo, negli anni ’80 – ‘90 si era occupato pure della sezione combattentistica della vicina San Marco in Lamis, dove se ne conserva il ricordo e il rimpianto. Del secondo se ne riscontra il commosso ricordo in un articolo, a firma di Angelo Del Vecchio, apparso su La Gazzetta del Mezzogiorno il 6 Luglio 2004, che riportiamo volentieri per amore di cronaca e di storia: “Se n'è andato in punta di piedi senza avvisare nessuno dei suoi amici del circolo "Ex-Combattenti" di Corso Giannone, di cui era presidente. Si tratta di Francesco Palladino, leader storico della destra di Rignano Garganico, scomparso improvvisamente l'altra sera ad 83 anni. Conosciuto ed apprezzato da tutti i rignanesi per le sue battaglie nel campo sociale e nei servizi alle persone, Francesco ha rappresentato e rappresenta un pezzo di storia della cittadina garganica, fatta di tante lacerazioni politiche, ma anche di sintesi nelle azioni di lotta per il riconoscimento di diritti comuni. Fu lui, per esempio, l'artefice principale della permanenza in paese della guardia medica, che burocrati "poco attenti" della Asl competente volevano sopprimere alcuni lustri addietro. Fu lui tra gli artefici principali di altre importanti battaglie nel campo ambientale ed educativo.
Oggi il "vecchio" Palladino, che dava del tu a Giorgio Almirante, Pinuccio Tatarella e Gianfranco Fini, non c'è più, stroncato da un malore improvviso in un letto d'ospedale. Se ne vanno con lui 80 anni di storia cittadina, 80 anni di miseria e di ricchezza, 80 anni di scontri e di affetti, che lo hanno visto costantemente tra i sostenitori delle parole e dei dettami del Duce, quel Benito Mussolini che portava sempre con se (un orologio riportante il volto del capo del fascismo, le sue foto stipate nel portafogli, un busto in terracotta posto in ben evidenza all'ingresso di casa) e che certamente incontrerà da qualche parte oltre il mondo terreno. Addio Ciccillo!”.
Dell’ultimo è ancora vivo il ricordo e l’apprezzamento, essendo stato una persona gentile e dal comportamento semplice e familiare. Dopo l’Inno di Mameli, due adolescenti hanno provveduto a depositare la corona d’alloro davanti alla lapide contenente i nomi dei Caduti della II Guerra Mondiale (scoperta l’8 dicembre dello scorso anno, a seguito della presentazione del volume sul tema “Io parto Non so se Ritorno” di chi scrive). A conclusione, il saluto solenne delle autorità, rappresentate per l’occasione, oltre che dal predetto Palladino, vigile urbano in quel di Foggia, dal sindaco Vito Di Carlo, dal Comandante della locale Stazione dei CC., mar.llo Francesco Falco e dal vigile comunale Antonio Paglia. Quindi, in corteo la stessa comitiva si è spostata in Piazza Gargano (centro storico) dove è stata deposta una seconda corona d’alloro sul frontespizione della lapide pro Caduti della I Guerra Mondiale, contenuta nella parete esterna della Chiesa Matrice. Qui il parroco don Nazareno Galullo ha provveduto ad officiare la S. Messa in suffragio dei Caduti di tutte le Guerre.