Angelo Ryki Del Vecchio
Rignano Garganico, martedì 7 novembre 2023 - Elisabetta De Santis, giovane ricercatrice di Rignano Garganico, è tra i 4 esperti che potrebbero cambiare a livello mondiale la lotta alla Leucemia Linfoblastica acuta a cellule T. Grazie ad una scoperta effettuata assieme ad altri tre colleghi da oggi sarà possibile intervenire più tempestivamente sull’avanzamento della patologia bloccando il meccanismo di proliferazione delle cellule maligne.
Elisa lavora presso l’Unità di Ematopatologia e dal Laboratorio di Cronobiologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Il suo lavoro e quello dei suoi colleghi è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica BMC – Springer Nature, Journal of Experimental and Clinical Cancer Research. Elisabetta è l’orgoglio di tutti i Rignanesi in sede e fuori sede, si è fatta da sola e nonostante alcune vicissitudini della vita che l’hanno messa a dura prova, tra cui anche una lunga esperienza di emigrazione assieme alla sua famiglia nel Nord Italia, ora si sta riprendendo tutte le soddisfazioni che merita. Bravissima.
Sarà insignita del Premio Jalarde 2024, che avrà luogo a Rignano Garganico l’estate prossima (17 agosto 2024). La nota di Casa Sollievo della Sofferenza. Leucemia linfoblastica acuta a cellule T, il blocco del meccanismo molecolare circadiano ostacola la proliferazione delle cellule leucemiche e riduce la sopravvivenza delle cellule staminali leucemiche. Lo studio, pubblicato da una rivista scientifica del gruppo BMC- Springer Nature, Journal of Experimental and Clinical Cancer Research, è stato realizzato dai ricercatori dell’Unità di Ematopatologia e dal Laboratorio di Cronobiologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo
L’orologio biologico svolge un ruolo fondamentale nella Leucemia linfoblastica acuta a cellule T (T-ALL) regolando la proliferazione delle cellule leucemiche e favorendo lo sviluppo e la sopravvivenza delle cellule inizianti la leucemia (LIC, cellule staminali leucemiche). Il blocco genetico o farmacologico dell’orologio biologico riduce l’espressione di una sub-unità del recettore di membrana per l’interleuchina 20 (IL20) e inibisce la via di segnalazione intracellulare JAK/STAT, che contribuisce alla crescita delle cellule leucemiche e al mantenimento dell’attività delle LIC, le quali favoriscono la progressione della malattia e determinano una prognosi più sfavorevole.
Questi importanti risultati suggeriscono che il targeting selettivo dell’orologio molecolare circadiano potrebbe essere terapeuticamente rilevante per il trattamento dei pazienti con T-ALL. È il risultato di uno studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista del gruppo BMC – Springer Nature, Journal of Experimental and Clinical Cancer Research, e condotto dall’Unità di Ematopatologia e dal Laboratorio di Cronobiologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Diverse vie di segnalazione criticamente coinvolte nella cancerogenesi, inclusa la leucemogenesi, sono controllate dall’orologio biologico, che guida la ritmicità circadiana di processi cruciali nelle cellule normali, nelle cellule in fase di trasformazione neoplastica e nelle cellule francamente tumorali.