Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, lunedì 14 novembre 2022 -  Padre Leonardo Iannacci, al secolo Domenico (1911 – 1955), figlio di Michele e di Carolina Sfirro e quarto di una nutrita figliolanza, è il primo studioso ad occuparsi di Padre Antonio Fania, uomo di cultura per antonomasia a Roma, ai tempi di Pio IX e poi vescovo rinnovatore in quel di Potenza, originario di Rignano Garganico, come l’altro, e personalità tra i più importanti e rinomate nella storia del paese.

Se ne occupò per primo nella sua tesi sul tema discussa brillantemente durante la sua laurea in Belle Lettere, conseguita con il massimo dei voti nel convento di di S.Chiara in Napoli. Tesi meritevole di essere trasformata da subito in libro, ma che egli preferì rimandare a tempi migliori, perché impegnato anima e corpo nella sua attività di ministero e di docenza. Fu guardiano ossequiato, per due volte, del Convento di San Matteo e ancor di più quale insegnante in materia al Liceo Classico “Giannone” di San Marco in Lamis. In seguito a causa del male uricemico è costretto a poco a poco ad abbandonare non solo lo studio approfondito su Fania, ma anche la sua attività di docente e di responsabile della fraternità.

L’anzidetto lavoro su P. Antonio sarà ripreso in seguito da Padre Doroteo Forte, sospinto dalla sua passione di storico e dal ricordo di lui, coetaneo e compagno preferito a scuola, nell’ordine e nel paese, dando alle stampe alcuni anni dopo un voluminoso ed esaustivo libro al riguardo, unitamente tanti altri. Tra l’altrola storia del suo paese, intitolato Rignano Garganico, 1984, e del francescanesimo pugliese – molisano e in generale.

Aggravatasi la sua malattia, Padre Leonardo, ad un certo punto fu costretto ad abbandonare l’insegnamento e la vita in convento e ad essere trasferito nel centralissimo convento “Gesù e Maria” in Foggia. Ciò, tuttavia gli gioverà poco. Infatti, nonostante le visite specialistiche conseguite in ogni dove (Roma, Napoli, Sora, Toro, ecc.), fino al Policlinico di Bari, tutto fu vano. Da qui, dopo appena una settimana, sarà riportato indietro in ambulanza fino alla sua casa, a Rignano G., dove morirà il 17 gennaio 1955, un mese prima che compisse 44 anni di età.

La sua scomparsa fu pianta e compianta non solo dai suoi genitori e dai familiari, ma dall’ intero paese e da parte di chi l’aveva conosciuto ed apprezzato a Foggia e in provincia. Padre Leonardo era un giovane dai lineamenti belli e dal carattere buono ed altruista, la cui empatia ti contagiava da subito e non ti lasciava più. Il giorno dei funerali in paese, oltre all’intera cittadinanza e alle autorità preposte, tutto lo staff della fraternità provinciale e una marea di gente proveniente da ogni dove, che l’accompagnarono al cimitero come se fosse un fratello carnale.

Il frate rignanese era uno che contava anche nella società civile ed era onnipresente in ogni occasione piccola o grande, come si nota in qualche foto ingiallita. Fu presente, infatti, assieme alle autorità, sia nella posa della prima pietra nel 35 sia nell’ inaugurazione dell’imponente edificio scolastico avvenuta nel 1939. Da qui, il desiderio di molti di intitolargli qualche strada o monumento, così come si è fatto per altri religiosi di peso. Chi vive, vedrà!

N.B. In foto: cerimonia della posa della prima pietra da parte delle autorità per l’avvio dei lavori di costruzione dell’edificio scolastico nel 1935 (anno XIII dell’era fascista), con fine lavori e inaugurazione dell’opera nel 1939. Sulla dx del gruppo si intravede di profilo il giovane frate Padre Leonardo Iannacci