Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, giovedi 9 dicembre 2021 - Di nuovo sott’acqua la piana di Rignano Garganico. E questo, per via delle sopraggiunte piogge degli ultimi giorni, che hanno allagati i terreni dell’una e dell’altro argine del Candelaro, con più insistenza lungo il tratto tra gli affluenti Triolo e la Salsola. Più in là dal balcone di chi vive in paese si notano anche altre zone e territori colpiti, a macchia di leopardo, ossia negli avvallamenti e fossati vari.
Gli agricoltori sono preoccupati al massimo, perché se sopraggiunge il freddo e la neve, significa dire addio al raccolto in corso dei broccoli e broccoletti o a qualche pezzo di fieno residuo e degli altri ortaggi in genere, privando così le tavole di vari paesi europei di queste preziose e ghiotte verdure, a cominciare dai paesi della Russia e dell’Est in genere.
Infatti, è qui dove sbarca prevalentemente la nostra esportazione. Per di più significa rinunziare alle semine, in particolare, a quella del grano e del resto delle graminacee, compreso i legumi, ritardandone nel tempo lo sviluppo e la raccolta. E nel contempo, mette in ginocchio l’intero settore, già colpito dal rialzo dei prezzi in rete e dei prodotti derivati come il pane e la pasta.
Il rimando dei lavori alle proverbiali calende greche, rovinerebbe, insomma, l’intera economia agricola ed avrebbe ripercussioni notevoli anche nei settori della trasformazione, già colpiti in modo diretto ed indiretto dalla pandemia Covid. Essendo la speranza l’ultima a morire, ora ci aspetta il sole di Natale, per riportare la natura e l’uomo ad una breve e necessaria normalità.