Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, sabato 30 ottobre 2021 - Gemellaggio perfetto tra il Centro diurno per Anziani “San Rocco” di Rignano Garganico e quello per disabili “San Francesco”di San Severo. Il tutto si è svolto nel primo pomeriggio di ieri, salutato dagli assaggi gastronomici e dalla musica e dai balli della tradizione locale, di cui si dirà. Dulcis in fundo, ha avuto luogo la visita della sua Ripa – Belvedere, da dove l’allegra comitiva ha potuto respirare l’aria fine ed ammirare lo sconfinato ed integrale panorama sul Tavoliere e i Monti della Daunia, fino alle cime innevate della Maiella, la nostra faccia del Gran Sasso.
Non a caso il paese è detto anche “balcone delle Puglie”, per antonomasia. Ad accogliere la comitiva nella sede del Centro ex-novo di Via Dante Alighieri, ad un tiro di schioppo dall’Edificio Scuole Elementari del passato regime, in disuso da alcuni anni, sono stati gli anziani del posto, coordinato da Michele Villani più altri, uomo impegnato da molti anni nel sociale, i dirigenti della Cooperativa “Angelica” di Manfredonia, rappresentata per l’occasione dalle operatrici Rita Valentino e Francesca, nonché le autorità locali.
In primis, il parroco Don Santino Di Biase, che ha avuto parole di elogio-conforto per entrambi le categorie, animate dalla fede in Dio e dallo spirito della reciproca solidarietà e dalla condivisione del concetto che la vita è bella e va goduta a prescindere. I ringraziamenti sono stati espressi, a nome e per conto della loro istituzioni dalle operatrici del citato Centro Diurno riabilitativo ed educativo “San Francesco” di San Severo, diretto da Rita Valentino, dalle operatrici Nicole Maraia e Enza Bucci (educatrici), da Carmela Piano Fisioterapista e Irene Fania (Assistente Sociale). Le stesse hanno provveduto a donare all’istituzione ospitante una bel quadro, realizzato dai diversamente abili interessati, raffigurante le dite dei due mondi umani che si raggiungono (vedi foto).
A rallegrare l’atmosfera, ha provveduto il gruppo canoro-musicale del luogo, diretto da Salvatore Villani, etnomusicologo di fama, che ha suonato motivi della musica pop garganica. Tra l’altro, "Lu rizze e la cestonije” (il riccio e la tartaruga), coinvolgendo i presenti nei tipici balli della tarantella e di altri ritmi, a cui hanno partecipato con calore e divertimento. Gli organizzatori, alla fine si sono promessi di continuare su questa strada al fine di recuperare alla vita sociale il massimo dell’umanità di loro pertinenza ed interesse.