Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, mercoledì 13 ottobre 2021 - È deceduta, questa sera, all’imbrunire nella sua abitazione di Via Renato Guttuso, a Rignano Garganico, dove da anni era amorevolmente assistita da figlia Lina, di cui si dirà. Il 22 Dicembre, prossimo avrebbe compiuto 105 anni, il più altro traguardo di tutti i tempi raggiunto da un’abitante del posto. Prima di lei c’era Giuseppina Draisci, scomparsa qualche anno fa all’età di 104 anni, mentre Nunzia Palladino (classe 1917) di 102 anni è venuta meno successivamente.Questa volta, dopo di lei in vita c’è Arcangela Nido, detta Lina (classe 1918) che vive però a San Severo, amorevolmente assistita dalla nipote Lina e pronipote Monica, in quanto nubile.
Rachele, i compleanni ultra centenari li ha sempre festeggiati in casa e quasi sempre in pompa magna, con la presenza delle massime autorità cittadine. Lo scorso anno, l’evento è stato commemorato in modo ridotto e tra pochi intimi, per via del Covid. Tra essi, en passant e in veste privata, c’era il solo sindaco, Luigi Di Fiore, suo pronipote acquisito. E questo, ci ha confidata la figlia Lina che l’ha assistita da vari assieme al fratello Matteo (celibe, deceduto da poco) con amore e passione per via della loro salute malferma.
Fino allo scorso anno di centenari o vicini a siffatto traguardo, oltre a quelli già citati, ce n’erano almeno altri cinque, poi alcuni sono deceduti, uccisi dai malanni antichi o improvvisi. E questo non a caso, perché a quell’età basta un nonnulla per mandarti al Creatore. Rachele è stata sempre lucida. Si ricorda che la matriarca defunta si commuoveva ad ogni pie’ sospinto, manifestando ad ognuno dei visitatori tutta la sua gratitudine di vicinanza, abbracciandoli, poi, sussurrava ad ognuno che il giorno del compleanno per lei era quello più bello della sua vita.
Ecco i passi salienti della biografia della scomparsa. Nata da Maria Vincenza Longo e da Pietro Di Carlo, una famiglia ‘timorata di Dio’ che si guadagnava da vivere con il sudore della fronte nelle campagne sottostanti, a cui non fece venire mai meno il suo apporto. La giovane Rachelina, fortemente innamorata, dopo un breve fidanzamento di rito, sposa il 24 aprile 1938 Giovanni Nardella (1912 – 1996).
Da lui avrà nove figli, di cui restano in vita solo cinque. Due moriranno in età infantile, il terzo, invece, per un tragico incidente al mare, di cui si ricorda e si soffre ancora oggi, e Matteo scomparso da poco. Giovanni, dopo un breve trascorso di partecipazione alla II Guerra Mondiale, rientra definitivamente a casa e farà l’agricoltore, impegnato nel rinnovamento e nella meccanizzazione, sino alla fine dei suoi giorni.
La nostra centenaria l’accompagnerà ovunque dividendo il suo impegno tra casa e campi. Di questo lei è contenta e soddisfatta, perché donna a’“l’antica”, che sa sopportare in silenzio la fatica e condividere con amore gli affetti della famiglia. Addio, Rachelina, che Dio ti abbia in gloria!