Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis, martedì 3 agosto 2021 - Continuano le scaramucce d’intrattenimento per invogliare i turisti a visitare il Museo Paleolitico di Grotta Paglicci, a Rignano Garganico. Tanto in attesa del turismo culturale vero, semmai pescato tra quei due milioni di vacanzieri, che, come diceva qualche politico nostrano, affollano ogni anno le spiagge di Vieste e dintorni o tra quelli che vengono sul Gargano per motivi di devozione religiosa, come San Michele in Monte Sant’Angelo o la tomba di San Pio in San Giovanni Rotondo.
Ipotesi forse più credibile e praticabile appare, invece, quella del turismo scolastico nazionale ed internazionale che ogni anno mette in moto altrettanti milioni di studenti per visitare ed apprendere questo o quell’altro bene culturale d’Italia.Un tipo di turismo, quest’ultimo, già sperimentato positivamente in passato. Il riferimento alla mostra iconografica permanente sul tema, che tutti conoscono dentro e fuori del paese e al laboratorio didattico, attivo presso l’ex- centro visita del Parco del Gargano, in Largo Portagrande, ben in vista per la riproduzione gigante del Cavallo in ocra rossa, riprodotto dall’artista Antonio Giuliani(unica pittura di quell’epoca in Italia) e scoperto negli anni’70 assieme ad altre figure su una parete in fondo alla Grotta. Chi vive vedrà!
Comunque sia, ci appare interessante e per certi versi suggestiva, l’iniziativa di coinvolgere i patiti delle due od anche delle tre ruote a motore. Specificamente le vespe e in sub ordine lambrette e scooter in genere. Va detto subito che una prima prova del genere si è avuta in pompa magna lo scorso anno in occasione del classico Presepe Vivente. A sfilare nella prima mattinata era toccata allora ai “Babbo Natale”. Lo avevano fatto a bordo della mitica ed intramontabile vespa (vedi foto) che tanto incantò e incanta tuttora appassionati di tutte le età e sesso di ieri e di oggi.
Tanto, da avere qui e là delle vere e proprie associazioni, parimenti a quanto si fa per il calcio. Di essa ce n’è una assai seguita nella vicina San Marco in Lamis. Fa capo a Vespa Club d’Italia, presieduta dal dinamico Giuseppe Nardella. Ovviamente il tutto è sponsorizzato dall’Ente locale, diretto dal giovane sindaco, Luigi Di Fiore. Spetta proprio a questo sodalizio, assai impegnato nel campo dell’associazionismo e del volontariato, a pensare ed a ripetere per la seconda volta la fortunata manifestazione in parola.
Tanto, con l’aiuto del grande ed intramontabile vespista locale, Luigi Demaio, detto Gigione, in combutta con l’associazione locale Vigili del Fuoco in Congedo, diretta da Gabriele Nido, di pari impegno nel sociale. L’arrivo della simpatica e colta corsa che raggruppa gli scooteristi del Gargano è prevista il 7 agosto prossimo alle ore 18.00 in Largo Portagrande. Da qui, dopo aver parcheggiato i rispettivi mezzi, gli occupanti raggiungeranno il Museo, posto ad un tiro di schioppo.
A riceverli ci saranno quelli di Talia, associazione incaricata della gestione del Museo, progettato dall’archeologa della Soprintendenza, Anna Maria Tunzi, e realizzato in stile avveniristico (8 sale, di cui 6 video) dall’architetto foggiano Stefano Del Pozzo. Dopo di che dalle ore 20.00 in poi si intratterranno per il resto della giornata nel medesimo Largo per assistere all'intrattenimento musicale.
Si fa presente, inoltre, nella locandina che chi ha bisogno di rifocillarsi, basta spendere appena cinque euro per la fornitura di un panino + bibita. Ed ora un po’ di notizie storiche. La prima Vespa fu progettata e realizzata per conto della Piaggio di Pisa dall’ingegnere Corradino D’Ascanio nel 1946, mentre la lambretta, dall’ingegnere viestano Pier Luigi Torre per conto della Innocenti di Milano l’anno successivo. Entrambi i modelli hanno riscosso da subito un grande successo e diffusione in tutto il mondo.
Buona visita culturale e buon divertimento!