Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, martedì 13 luglio 2021 - Vincenzina Nido, la bidella per antonomasia della scuola e del popolo, non c’è più. Se n’è andata, ieri, sera alle ore 9.30, in punta di piedi. Lo è stato per davvero , forse per non dispiacere a nessuno, neppure ai tifosi del pallone incollati davanti alla TV a seguire la nazionale. E questo anche per essere coerente al suo modo di vivere, allegro e spensierato, sempre a dare il meglio di se stessa pur di assicurare agli altri il piacere della vita.
Classe 1935, si era sposata giovanissima, come pure giovane lo era ancora quando gli morì il marito, lasciandole due figli stupendi da allevare e da amare: Pietro e Rachele. Il primo è un valente commercialista, noto in ogni dove, già sindaco della cittadina ed ora capo-gruppo dell’opposizione. L’altra simpatica maestra d’asilo e della buona compagnia. Vincenzina, da qualche anno era costretta a restare in casa per via della sua malattia. E già tutti soffrivano della sua mancanza, abituati com’erano a vederla sempre in istrada e in ogni pubblica manifestazione. Il riferimento, oltre alla scuola di cui era regina indiscutibile, è ai tanti presepi viventi, di cui era una icona indispensabile. Qui, la trovavi a fare “scarpèdde” (frittelle), orecchiette ed altro tipo di pasta fresca, a filare la lana, a cucire e a quant’altro.
Era la benvoluta di ogni festa. Senza di lei non si poteva iniziare. Si tratta delle sagre gastronomiche della Pro Loco, le iniziative degli agriturismi, come la festa dell’asino e tanti altri eventi che animavano l’estate rignanese. E non solo. La gente ora prova un sentimento comune di grande vuoto e di incolmabile dispiacere. Era una donna scherzosa e un po’ birichina. Chi scrive, ricorda i suoi sonori rutti per sfottere Tommaso, servizievole uomo di popolo anche lui o di zi Antonio, pure bidello e delle sue presunte e sostenute ariette in ospedale e via discorrendo.
Quest'ultimo ricorda una indimenticabile vacanza a Vieste, ospiti entrambi di una casa di ‘matti’. Grazie ai suoi scherzi e simpatia si otteneva gratis, un po’ di tutto, a cominciare dai gelati per i miei e i suoi figli offerti gratis dall’anziano barista del centro o al porto le casse di pesce regalate da un pescatore, che teneva riempito il nostro frigo comune, sino alla nausea. Che dire dei fichi? Una volta ci si trovava con i nostri piccoli in centro, allorché in un canto scorgemmo un tizio che teneva in vendita in una cesta fichi grossi e freschi appena colti. Grazia di Dio che ci fece salire subito dallo stomaco un languorino e strabuzzare gli occhi di malcelato desiderio. Vincenzina subito lo interpretò. Si avvicinò al venditore e gli comunicò: "Bell’o’!"(Bell’uomo), vedi che la mia amica (mia moglie) è incinta".
L’altro capì subito, preparò un involucro pieno di fichi e lo diede alla donna. Quindi, ritornò sui suoi passi e lo offrì a noi, che consumammo in un baleno. Poi, lei rivolto, all’uomo, ormai lontano da noi, e gli fece capire lo scherzo e quello da lontano, gridò arrabbiato: "non fatevi vedere più!" E così tante altre amene trovate con altri soggetti, di cui si potrebbe fare un vero e proprio libro. La donna-bidella era così, si faceva volere bene da tutti, a cominciare da quelli più piccoli, dagli insegnanti e dalla direzione della scuola. Ora ci mancherà a tutti. Addio, Vincenzina, ti ricorderemo sempre! La direzione e la redazione della presente testata esprime ai figli e a tutti gli altri componenti la famiglia, la sua stretta vicinanza.
N.B. I funerali avranno luogo nella rinascimentale Chiesta Matrice del paese, alle ore 12.00 in punta . Dopo di che la salma sarà tumulata nel locale Cimitero accanto ai suoi cari.