Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, mercoledì 17 agosto 2016 - Folla oceanica al concerto di Manuela Villa, a Rignano Garganico. Tanto in occasione della festa patronale di San Rocco, svoltasi ieri in pompa magna, con processione, funzioni religiose e fuochi pirotecnici a ripetizione, compreso quello di mezzanotte, puntualmente messi in atto con grande arte e maestria dalla premiata ditta Chiarappa di San Severo.
Lo spettacolo della cantante e della sua intonata orchestra ha avuto inizio alle ore 22.00 in punto nell’omonima ed amplissima piazza, stracolma di pubblico in piedi, ammassato in alcuni punti come sardine. C’è chi parla di circa cinque mila persone. Ovviamente nel calcolo vanno inseriti coloro che in coppia o in comitiva passeggiavano lungo la strada maestra o nei dintorni, attratta dalla bellezza dei luoghi e dalla serata resasi incantevole ed acclimatata, dopo il vento forte e rigido dei giorni scorsi.
La ormai Manuela nazionale, classe 1966, come il padre Claudio ha stupito in tutto sia con la sua potente voce, sia per il ricco repertorio, formato da composizioni proprie o in condivisione con il fratello Claudio, nonché da un indovinato repertorio fatto di canzoni classiche e moderne, tutte arrangiate in modo originale ed adattate alla sua voce e tempra artistica. E questo, a cominciare da Granada e da Un amore così grande”, senza tralasciare i pezzi forti della Canzone napoletana.
L’anzidetto excursus canoro - musicale ha avuto come filo conduttore la sua stessa carriera, messa in prova sin da bambina con la sua voce bianca e miglioratasi nel corso del tempo durante l’adolescenza e maturità. Una vita, la sua, intervallata da improvvise resurrezioni e cadute, fortemente condizionata dalle vicende giudiziarie, che tutti conoscono, circa il riconoscimento della sua discendenza e paternità del grande Villa. In un intermezzo, la cantante ha preteso la foto di gruppo assieme ad una nutrita rappresentanza in platea. Sul palco ne sono saliti una decina di esponenti.
Ora si è a caccia di quella foto, che tutti i partecipanti vorrebbero una copia per sé*. Al termine, la protagonista, dopo aver ringraziato il Comitato Feste Patronali (presieduto dal Parroco Don Nazareno Galullo e diretto dal giovane e dinamico Antonio Cozzetti) e gli amministratori, ha salutato con un addio commosso e commovente la nutrita e variegata platea, composta da residenti, emigrati, oriundi e patiti provenienti dai paesi vicini, specie da San Marco in Lamis e da San Giovanni Rotondo.
N.B. Non appena avremo la foto, la pubblicheremo sulla presente testata.