Franco Di Cosmo
Gargano, lunedì 16 maggio 2016 - Nelle campagne elettorali si parla di decoro urbano e sostenibilità ambientale e sociale, questi sono i cavalli di battaglia della propaganda. Cominciamo dai manifesti elettorali abusivi e non. Gli abusivi danneggiano gli introiti pubblici, venendo meno il pagamento della tassa di affissione, ma questo è solo l’aspetto "venale".
Le affissioni autorizzate hanno bisogno per essere affissi di appositi spazi su plance, esteticamente incompatibili con qualunque intorno urbano centrale, periferico e storico esposte alle intemperie climatiche e antropiche che fanno sì che il manifesto prima o poi cominci a sciuparsi e a cascare a pezzi nella migliore delle ipotesi, fin’anche a sporcare le strade, che nel frattempo sono già piene di brochure, bigliettini da visita, volantini dei candidati, rigorosamente in carta traslucida, più resistente ma assolutamente più inquinante di quella normale, o meglio ancora di quella riciclata.
Il quadro è lo stesso: cartacce appallottolate e lise riverse a terra e nelle aiuole, infilate in ogni antro possibile ed immaginabile. I segni della sporcizia diffusa sono palesi e se a volte non intervenissero le forze dell’ordine a mettere un freno agli eccessi (affissioni abusive comprese) le città diventerebbero delle piccole discariche con gente colta da esaurimenti nervosi e crisi di identità. aspetto questo che non si affronterà in questo frangente in quanto consterebbe affrontare temi che esulano da quelli di questo magazine per toccare aspetti prettamente "politici".
Si nota comunque che, a furia di impiastricciare carta e colla su altra carta ed altra colla, alla fine tutto venga giù come un unico blocco di cartongesso, o di compensato, se lo strato non è abbastanza resistente. Si provi a immaginare questi innumerevoli pannelli di cartongesso abbandonati sui marciapiedi, le aiuole, le strade di un’intera città: uno scempio.
Buona campagna elettorale “ecologica e pulita”.
Franco Di Cosmo