Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, domenica 11 ottobre 2015 - E va bene che il tempo è prezioso, ma non bisogna esagerare con il valore che diamo al nostro tempo. Anche la pazienza a volte è sinonimo di tempo prezioso. Perché quando scappa la pazienza spesso il tempo… è scaduto. E prima o poi ai cittadini italiani, in questo caso quelli palermitani, la pazienza scapperà. Soprattutto da quando hanno saputo che un solo minuto per i loro politici… vale 156 euro!!!???Tanto ha intascato il consigliere comunale di Palermo, Paolo Porzio, per essere stato presente… per 60 secondi ad una seduta di commissione consigliare.

  E non sarebbe l’unico consigliere siciliano a dover “sopportare” per un minuto… le chiacchiere dei colleghi politici durante una riunione.

 Considerata la “vistosa schifezza” che solo menti perverse possono mettere in atto, un dirigente del comune di Palermo subito ha cercato di mettere in riga il consigliere… frettoloso, e ha proposto di estendere il tempo di permanenza durante tali riunioni politiche ad almeno… 5 minuti(???!!!) altrimenti niente gettone di presenza!!

 Ora, dico io, non c’è una “Casa di correzione” dove ricoverare questa gente malata di mente?? Durante la nostra infanzia i ragazzi “un po’ strani” venivano diretti verso tali strutture.

 Rimettiamo… in vita queste strutture rieducative per far capire ai consiglieri comunali di Palermo (e non solo…) qual è il valore sia del denaro che del tempo. E far capire loro quante cose si possono fare in un minuto.

 In un minuto si potrebbe:

 - zappare una decina di metri di terreno per poterlo seminare

- portare alcuni cesti pieni di mattoni, di quelli usati dai muratori, dal piano terra al primo piano

- riempire anche due-tre cassette di pomodori durante la raccolta estiva

- coricarsi sotto una macchina come fanno i meccanici e cambiare l’olio.

 

Tutte attività di fatica che in un minuto non valgono… 156 euro!!

 Dopo che i politici… in fase di correzione hanno finalmente capito il valore del tempo e del denaro, sono stati riportati in consiglio comunale.

 Vediamo ora come si è svolto il successivo consiglio dopo la correzione avvenuta ai suddetti politici che non conoscevano il senso del binomio… tempo-denaro.

 “Signori consiglieri, dopo la nostra correzione sociale avvenuta in una struttura a noi ben nota, diamo da oggi una svolta alla nostra vita politica e sociale al servizio dei cittadini”, così esordì il presidente del consiglio comunale di Palermo.

 “E quindi, da oggi tutte le nostre attività politiche saranno pagate non più a tempo… ma ad obiettivi. Più obiettivi raggiungeremo e più alta sarà la ricompensa economica. Questi i successivi obiettivi del nostro consiglio comunale:

 -  Riorganizzare come dio comanda la raccolta differenziata dei rifiuti.

- Controllare “visivamente” se i dipendenti comunali timbrano il cartellino delle presenze ad orari convenuti, cioè come da ufficio.

 E per ora fermiamoci qui con gli obiettivi”, così concluse il presidente del consiglio comunale di Palermo.

 I consiglieri comunali subito si misero all’opera. Riorganizzarono il servizio della raccolta differenziata e con il loro lavoro riuscirono ad aumentare tale raccolta del 39% in più rispetto all’organizzazione precedente.

 Anche l’altro compito: controllare visivamente quali impiegati timbravano ad orario (ore 8-14) subì un ulteriore aumento delle presenze dei suddetti impiegati nel suddetto orario. Praticamente c’è stata più resa a favore dei contribuenti.

 Centrati i due obiettivi, i consiglieri comunali di Palermo, calcolarono in quanto tempo avevano risolto quei due problemi.

 E capirono che ci avevano impiegato… 2 anni!!! (due anni).

  Visto  e considerato che i due problemi obiettivamente erano risolvibili anche in meno tempo, i consiglieri comunali decisero di dimettersi(???!!!)

 Avevano capito che se dovevano richiedere il gettone di presenza ogni volta che si erano riuniti per discutere come risolvere quei due problemi, avrebbero dovuto sottrarre alle finanze comunali qualcosa come 2 milioni di euro… cadauno(??!!)

 La cittadinanza apprezzò… il sano gesto e li rivotò alle successive elezioni comunali. Gli eletti apprezzarono la nuova elezione e per sdebitarsi con i cittadini decisero di… abolire gli orologi del palazzo di città. Non avrebbero mai più visto gli orari, e per quanto tempo stavano in camera di consiglio per decidere sul da farsi.

 Da allora il tempo per questi consiglieri comunali veniva dettato… dal sole. Quando tramontava potevano rientrare in casa, quando sorgeva dovevano uscire di casa. E il gettone di presenza veniva regolarizzato dalla coscienza di ognuno di loro…

 La “Casa di correzione” aveva fatto il suo dovere. Altre case di correzione… politica verranno aperte in altri paesi.

 Previa approvazione del governo centrale. Dove si discute se pagare o meno i loro… attacchini abusivi che “lavorano” di notte durante le campagne elettorali…

 (E decisero che dovevano pagarli… anche i contributi…)

 

                                                                        Mario Ciro Ciavarella