UDC di SMiL
San Marco in Lamis, lunedì 16 marzo 2015 - Come oramai è consuetudine, il PD locale approfittando della giusta indignazione dei cittadini per il carico fiscale insostenibile, che in buona parte il Governo, compreso quello attuale a guida PD, fa riscuotere dai Comuni (e si veda quello che ha detto Piero Fassino in proposito proprio nella direzione del suo partito), cerca di sollevare inutili polveroni, senza dare alcun contributo propositivo. Infatti, non bisogna dimenticare che il presidente della Commissione Consiliare Bilancio è del PD e che in Consiglio Comunale, al momento dell’approvazione dei regolamenti, i consiglieri PD non hanno fatto alcuna proposta di modifica e di miglioramento. Se vi erano errori, perché non li hanno fatti rilevare prima?
Ma veniamo al merito, perché non temiamo di dire come stanno i fatti. Per quanto riguarda la TARI, con l’entrata in vigore della legge 147/2013 tutti i Comuni italiani sono obbligati a coprire, con la tariffa rifiuti, il 100% del costo del servizio. Pertanto, a partire dall’annualità 2014 il Comune di San marco in Lamis ha adeguato le tariffe previgenti alla nuova disciplina con un aumento della tariffa dovuto al fatto che con la precedenti tariffe non si riusciva a coprire il 100% del costo del servizio. Quindi sono prive di fondamento tutte le dicerie sull’aumento indiscriminato della TARI al solo fine di rimpinguare le casse dell’Ente. Infatti, a differenza dell’IMU che, essendo un’imposta, ha lo scopo di finanziare in modo indiscriminato l’intera attività dell’Ente, la Tassa Rifiuti è pagata dal cittadino a seguito di un’attività precisa svolta dall’Ente: la raccolta e il conferimento dei rifiuti solidi urbani; pertanto, il gettito della tassa è commisurato al costo del servizio. Non solo, ma tali entrate sono state vincolate. Cosa che prima non avveniva, nonostante la legge.