Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis, sabato 24 luglio 2021 - Lavori a tamburo battente nel centro storico di San Marco in Lamis. Tanto per renderlo bello ed agibile entro breve tempo. Una ulteriore accelerazione l’ha data il nubifragio scorso, che ne aveva intasato le strade interessate con cumuli di detriti e fango scesi giù da ogni parte della montagna. Se non ci fosse stato il canalone, ossia il torrente Jana sotterraneo. il diluvio si sarebbe trascinato persino i fabbricati. .
Come noto, lo stesso fu risistemato e ammodernato negli anni ‘80, grazie ad un finanziamento miliardario (tre miliardi di vecchie lire) stanziati dalla Comunità Montana del Gargano, a seguito dell’alluvione del settembre 1982. Si tratta di una vera e propria galleria autostradale sotterranea che attraversa longitudinalmente l’abitato, collegandosi con il torrente omonimo che scende da San Matteo. L’infrastruttura, fortemente voluta da chi scrive, assessore ai LL.PP. nella giunta Santoro del predetto Ente Montano, unitamente a Nino Grana e Ciro Leggieri, rispettivamente responsabili al Turismo e all’Agricoltura, riesce da allora a smaltire ogni tipo e quantità di acqua piovana.
Comunque sia, al momento, a dare maggiore speditezza ai lavori in corso ci pensa il sindaco Michele Merla, la cui vigilanza è per lo più ad horas, essendo egli nato e vissuto nel cuore di esso, come pure all’interno di esso ha appreso le prime nozioni della politica presso la locale sezione, ieri PCI-PDS ed oggi PD. Infatti, quest’ultima, è sistemata pure nel medesimo quartiere di Santa Chiara, quello parzialmente interessato dalle opere in menzione, comprendendo grosso modo in caseggiati situati tra Via della Repubblica e la parte occidentale di Corso Matteotti.
Ieri mattina, si è visto da queste parti, precisamente, nei pressi del Bar “Gentile” (vedi foto), a bordo del suo inseparabile scooter, il sindaco Merla, con tanto di casco, di mascherina e di occhiali scuri. Sceso e parcheggiato il mezzo, egli si è messo da subito ad esaminare l’operato come un vero e proprio capo-cantiere, chiedendo agli operai impegnati ogni sorta di spiegazione, ricevendo nel contempo manifestazioni di gratitudine e solleciti a iosa. Questi ultimi, nel soddisfare la voglia di sapere del primo cittadino, non tralasciavano affatto di operare, ma ne aumentavano il ritmo, caricati com’erano da cotanta attenzione. E ciò nel mentre dai vari usci di piano terra, abitati in massima parte da persone anziane, sbucavano le tante teste dei vari ospiti sia per salutare, sia per sollecitare questo o quell’altro problema irrisolto, anche quanto non atteneva strettamente all’opera in corso.
È il caso di una signora che senza battere ciglio, dopo aver salutato gentilmente l’amministratore, gli ha fatto presente con serietà e durezza il disservizio della raccolta porta a porta per via del mancato passaggio dell’automezzo in istrada, costringendo gli anziani a portare le loro buste bio al di là della strada, ragione per cui l’immondizia si perdeva e disperdeva durante il tragitto. Il sindaco Merla, udito il resoconto, seduta stante si è messo all’opera, telefonando a questo o a quell’altro addetto, ricevendone assicurazioni sul pronto ritiro delle buste incriminate nei giorni stabiliti. Questo è un solo esempio di pronto intervento - soluzione, ma ci sono una infinità di altri problemi che egli apprende e risolve.
“È così che si governa una comunità, vivendo in mezzo alla gente e non stando seduti sulla comoda ed autorevole poltrona di Palazzo Badiale” - ha chiosato - il sindaco Merla, mettendosi gentilmente in posa - su nostra richiesta – per la solita fotografia d’occasione.